





quasi un testamento spirituale incompiuto di flaubert, quest`opera vede in un certo senso coincidere i due temi di santita` e stupidita`. i due amici protagonisti, due semplici e mediocri copisti, volonterosi e patetici nel loro far appello al sapere, nel loro libresco affrontare l`esperienza da deliziosi imbecilli, consentono a flaubert di colpire la cultura delle idee cui fanno riferimento con innocenza e disarmante fiducia. il loro ridicolo entusiasmo culturale, assurdo e patetico, ora donchisciottesco, ora rabelaisiano, implica l`accanimento dell`autore contro il fallimento di una concezione di cultura.

"ecco il tempo degli assassini" e` il rintocco che chiude mattinata d`ebbrezza nelle "illuminazioni" di rimbaud. ed e` la frase che intitola, con una polivalenza di significati, della quale rimbaud e` solo in parte responsabile, questo saggio scritto da miller per il centenario della nascita del poeta. la normale richiesta del lettore di cose critiche, quella di imparare a leggere meglio un artista, vi e` notevolmente soddisfatta: in queste pagine si vede, raffigurato con spavalda icastica, a volte anche settaria, chi sia stato rimbaud, per quale vocazione e destino per quale intreccio di circostanze personali e concause legate al suo tempo egli abbia dovuto scrivere cio` che ha scritto." (giacomo debenedetti)




nella sua serie "ricordi lontani", flore evoca l`adolescenza di marguerite duras in indocina. "flore con l`inquadratura delle sue fotografie, con quella materia bianca che ne fuoriesce - laggiu`, persino il sole e` bianco, tutto e` immerso in una sorta di foschia che sfuma i contorni - riesce non tanto a illustrare i testi di marguerite duras, ma piuttosto a seguirne i passi, non come una aficionada, semmai come una sorta di fantasma, di clone allucinatorio capace di risvegliare nel nostro intimo piu` profondo il perche` e il come le parole di marguerite duras, lette, rilette, ripetute, reiterate, riescano ancora a incantare il nostro immaginario, dandoci furiosamente voglia, a nostra volta, di compiere questo viaggio nel paese dei morti viventi. una presenza assenza".


un`armatura vuota animata da uno spirito invisibile che riesce a farsi accettare tra i paladini di carlo magno, un visconte diviso a meta` da una palla di cannone che si scinde in una parte buona e in una cattiva, un barone che, per sfuggire a un rimprovero, si rifugia sopra un albero e passa in mezzo agli alti rami tutta la sua esistenza.


mikrokosmos, come l`opera per pianoforte del compositore ungherese be`la bartok, 153 pezzi di difficolta` progressiva destinati allo studio dello strumento: a quella si rifa` questo volume, nell`idea di un piccolo universo autonomo e di una lingua della poesia (la` della musica) concretamente radicata nella realta` materiale. unica antologia di versi pubblicata da sanguineti, ripercorre l`intera opera poetica dell`autore. e questo in realta` un libro autonomo piuttosto che una semplice selezione o una panoramica, capace di rendere conto di un`attivita` piu` che cinquantennale e di delineare una nuova immagine del poeta e della sua opera. tanto da poter parlare, per certi versi, di una vera raccolta originale, poiche` il lavoro di selezione e montaggio non e` stato ridotto a una tecnica di taglio e incollatura, ma e` un modo di costruzione che permette di rappresentare tutti i generi e i linguaggi praticati da sanguineti. l`apparente babele stilistico-formale e`, in un gioco di corrispondenze tra ideologia e linguaggio, l`espressione necessaria, quasi inevitabile, perche` ogni elemento del mondo reale possa trovare collocazione e cittadinanza.

l`india e` il secondo paese piu` popoloso del pianeta, e` la piu` grande democrazia del mondo, ha un`antica e complessa civilta` e, nonostante persistenti problemi di poverta` e di analfabetismo, ha un`economia che, trainata da settori di punta quali l`industria del software, si e` sviluppata a ritmi vertiginosi. tuttavia, troppo spesso, l`india continua a essere percepita come il paese dei santoni, delle carestie e delle vacche sacre, e la sua societa` come statica e con un economia ristagnante. la "storia dell`india" di torri, sulla base di una documentazione amplia e aggiornata, mette radicalmente in discussione questi stereotipi. nelle sue pagine, la millenaria storia indiana si rivela come quella di una societa` caratterizzata, fin dai tempi piu` antichi, da continui processi di mutamento, frutto di vivaci rapporti culturali e commerciali con il resto del mondo. ne emerge la vera identita` dell`india, paese immenso, rutilante, contradditorio, dinamico e feroce. la narrazione, che inizia con la creazione dei primi insediamenti umani stabili (ca. 7000 a.c.), si conclude al giorno d`oggi.

affascinante, straricco, amato senza remore dalle donne - e dagli uomini - della sua vita, eppure ignaro dell`effetto che provoca sugli altri, stephen monk si trova a riavvolgere il nastro della propria esistenza, devastata dalla crisi del suo ultimo matrimonio. mentre il mondo precipita a velocita` vertiginosa verso il baratro della seconda guerra mondiale, monk torna dopo oltre trent`anni alla casa della sua infanzia, in una piccola comunita` quacchera della pennsylvania, nuovamente circondato dalle cure della che l`ha cresciuto con indefettibile abnegazione. e, costretto all`immobilita` da un incidente forse non del tutto casuale, decide di mettere ordine fra le lettere della prima moglie, elizabeth, una scrittrice di successo scomparsa da pochi anni. sara` lei, indirettamente, a gettare una luce nella sua confusione, aiutandolo a disfarsi del passato - -, a riflettere sulle leggi imperscrutabili che governano l`attrazione, ad accettare la stranezza del matrimonio, di tutti i matrimoni, almeno quelli che durano. e sara` sempre lei, che in un certo senso ha monk e ne ha fatto dei suoi personaggi, a fornirgli la chiave per comprendere e perdonare se stesso. cosi`, nel desiderio espresso da elizabeth: , si puo` leggere in filigrana quello che e` mirabilmente riuscito a isherwood in queste pagine.

elinor e marianne dashwood sono due sorelle legate da un fortissimo affetto, ma dalle personalita` profondamente diverse: la diciannovenne elinor, riflessiva e razionale, osserva con preoccupazione l`indole romantica, impulsiva e sognatrice della sorella minore. quando il padre muore, lasciandole in una condizione di estrema precarieta` economica, la madre teme per il futuro delle proprie figlie. finche` un giorno nella loro vita irrompe l`affascinante willoughby: colto, galante, impetuoso, non puo` che rubare il cuore della giovane marianne. ma anche la passione piu` ardente e` destinata a scontrarsi con la spietata realta`. un classico immortale qui presentato in una nuova traduzione, a cura di beatrice masini, che rinnova la forza del racconto e la freschezza dei dialoghi del capolavoro di jane austen.