secondo l`iliade, il rapimento di elena da parte di paride diede l`avvio all`assedio di troia; parallelamente, secondo il ramayana, la grande epopea indiana che si affianca al mahabharata, il rapimento di sita fece si` che per riaverla il suo sposo rama muovesse guerra a ravana, il demone sovrano di lanka. in grecia come in india, tuttavia, altri sostennero che ne` elena ne` sita sarebbero mai state veramente rapite. secondo platone, stesicoro, per sottrarsi alla maledizione della cecita`, dovette negare che elena si trovasse davvero a troia. anche per erodoto, del resto, elena non aveva in realta` mai raggiunto troia perche` trattenuta in egitto - e a suo dire cio` era noto anche a omero, che pero` l`aveva taciuto. il suo posto era stato preso da un`immagine, da un simulacro, sostenne euripide, sicche` paride e menelao si erano battuti per un`entita` aerea, per un semplice nome. analogamente, in base ad altre versioni indiane della storia, anche sita era rimasta tutto il tempo al sicuro, sostituita da un`ombra che le aveva fatto da controfigura durante le epiche peripezie che la vedono protagonista. se tali parallelismi rendono inevitabile la comparazione, cio` pero` costituisce solo l`avvio dell`esplorazione di wendy doniger in questo libro che indaga il mistero stesso della duplicita` nelle sue piu` svariate manifestazioni.
quattro uomini disperati decidono di lasciare la capitale argentina per tentare una rapina in una banca di provincia. il colpo sembra essere andato a segno, ma qualcosa va storto e la banda deve ritirarsi precipitosamente. gli abitanti della cittadina danno vita a una collettiva reazione di difesa e di atti selvaggi. i quattro non riescono a fuggire e cercano scampo nei vicoli e nelle case, ma e` come se si fossero nascosti sotto la pietra che occulta i rancori, le miserie e le turpitudini della gente. i rapinatori cosi` si trasformano da carnefici in vittime crudelmente perseguitate, braccati come animali dal cerchio dei cacciatori che si chiude intorno a loro.
credi di sapere quello che fanno nel buio. di poterlo immaginare. ma non conosci il buio. e non conosci loro. in fondo gemma e pauline sono solo due bambine di dieci anni, cosa potra` mai nascondere la loro vita? due ragazzine come tante, due compagne di scuola che sembrano non condividere nulla: socialmente privilegiata, cresciuta in un ambiente (all`apparenza) iperprotettivo, l`ingenua gemma; povera, posseduta da una rabbia che sembra aver ricevuto con il latte della madre prostituta, l`aggressiva pauline. invece la loro amicizia, strana, casuale, un po` storta, cresce su cio` che le unisce: la violenza di una citta` operaia e disagiata, l`atmosfera di impalpabile ma incombente minaccia che pervade le loro fragili esistenze. e poi c`e` la comune passione - anzi ossessione - per lallie. attrice bambina, piccola lolita televisiva, lallie da` corpo, un corpo fasciato da tutine aderenti e precocemente ammiccanti, a tutti i sogni di gemma e pauline. quando la piccola diva verra` in citta` per girare un film - in cui interpreta la vittima di un pedofilo - le vite delle tre ragazzine si incontreranno in un`esplosione di orrore, un precipitato di tutta la violenza, la rabbia, i tradimenti, gli abusi, le invidie che hanno accumulato nelle loro vite. esistenze brevi, ma lunghe abbastanza per veder morire il futuro. perche` e` questo che unisce gemma e pauline: il buio che le avvolge, che cela colpevoli e responsabilita`. il loro essere vittime. il diventare, a loro volta, carnefici.
quelli come i gevori li chiamano : hanno due volte niente. per loro partire, piu` che una scelta, e` un tuffo in un niente diverso, ancora sconosciuto. anche se dai boschi del veneto alle foreste del brasile il viaggio e` cosi` lungo. soprattutto in nave, soprattutto alla fine dell`ottocento. attraverso gli occhi di piero, che ha quindici anni e tante cose in testa, paolo malaguti racconta l`epopea e la perdita dell`innocenza degli italiani nelle americhe: il gesto rapinoso di costruire il mondo tra animali mai visti e piante lussureggianti, dove la lotta con la natura e` un corpo a corpo quotidiano. e il futuro una scommessa. piero dei gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del montello, l`antica riserva di legna della serenissima. in famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. da qualche tempo, giu` al paese, si dice che alla merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. dopo l`ennesima ingiustizia, per i gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non e` piu` una scelta, ma l`unica salvezza. eppure, quando arrivano in brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. li` in mezzo al nulla bisogna farsi spazio, abbattere gli alberi per costruire tutto da zero: dovranno strappare la terra al "mato", tra le minacce sconosciute della foresta vergine, lontani da tutto e da tutti, senza alcuna possibilita` di tornare alla vita che si sono lasciati alle spalle. piero aiuta il padre e la sorella a mandare avanti il fondo, tira su case, semina granturco e fagioli: arriva alla sera con le ossa rotte, ma nel frattempo cresce. e crescendo impara due cose: che per morire basta il morso di un serpente, e che il primo amore e` piu` pericoloso di tutte le bestie feroci messe insieme. nel groviglio del "mato", oltretutto, sara` lui a scoprire quello che ness
a tokyo, nei primissimi anni novanta - gli anni della immobiliare -, impazzano i procacciatori d`affari e crescono i grattacieli. non dappertutto, pero`. nella zona di shinjuku ci sono soprattutto alberghi a ore in rovina e gatti. nel cuore di shinjuku c`e` goldengai, un gruppo di isolati che risale ai , con piu` di duecento piccoli bar l`uno accanto all`altro. e un mondo di ruderi e lanterne colorate quello in cui si aggira yama, aspirante sceneggiatore, autore di quiz per la televisione, daltonico. quando entra per la prima volta al kalinka, un localino stretto e lungo dove i clienti abituali ingannano il tempo facendo scommesse sui gatti che faranno capolino alla finestra, yama si ritrova in una . gomito a gomito, al bancone bevono un bassista rock, una dominatrice di un club sadomaso, un regista, un , un ex carcerato, un uomo vestito di paillette. dietro il bancone lavora yume, che arrostisce spiedini e peperoni. come molti dei suoi clienti, yume sembra un po` sfasata: ti guarda con un occhio solo, non sorride mai, e sembra sapere molte cose sui gatti del quartiere. intrigato dal mistero - dove si incontrano, yume e i gatti? -, combattuto tra la perenne sensazione di smarrimento e gli impulsi creativi, yama cerca di trovare una strada che faccia per lui. lungo il cammino si mettera` nei guai col suo datore di lavoro, si cimentera` nella poesia, si lascera` cullare dalle luci di goldengai. e, proprio quando sentira` sbocciare un fiore dentro di se`, vedra` un luogo magico scivolare via come sabbia, portandosi dietro una ragazza dagli occhi sfuggenti e forse un`intera epoca della vita.
capitolo decisivo della poesia del novecento, ossi di seppia e` un`opera sempre aperta, capace di rinnovare nel tempo, in modo sorprendente, l`originalita` e lo spessore delle sue proposte, di pensiero e di soluzioni espressive. a quasi un secolo dall`uscita, avvenuta nel 1925 presso l`editore gobetti, l`aggiornamento dell`imprescindibile e ormai classica edizione commentata da pietro cataldi e floriana d`amely offre una nuova occasione per rileggere la raccolta d`esordio di montale. la introduce uno storico e fondamentale saggio di pier vincenzo mengaldo, che ne analizza temi e stile osservando che la presenza, cosi` importante, del mare . mentre, sulla visione del mondo montaliana, il critico osserva come non sia esagerato . siamo dunque accompagnati nella lettura o nella rivisitazione appassionata degli ossi di seppia da guide d`eccellenza, come anche sergio solmi, di cui e` qui riproposto un saggio del 1926, scritto quindi l`anno che segue la prima edizione (la seconda, con ampliamenti e ristrutturazioni, apparve nel 1928, con introduzione di alfredo gargiulo). , ci dice appunto solmi, rilevando opportunamente . e ora che questo libro e` a tutti gli effetti diventato un classico, sta ai nuovi lettori trovare una volta ancora, nel , il ; mentre piu` che mai viva e` la necessita`, storica ed esistenziale, di sapere
una sorella e un fratello decidono di trasferirsi nella casa della loro infanzia a tokyo, nel quartiere di suginami. per lunghi anni sono stati separati da una distanza incolmabile ma ora, adulti e soli, miyako e ryo cercano insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano: il ticchettio ostinato degli orologi amati dal padre, le piante di mami nel piccolo giardino, le colazioni della domenica, i giochi nei caldi pomeriggi d`estate. e qui, nelle stanze affollate dai fantasmi della felicita` passata, i desideri piu` segreti e proibiti premono per tornare alla luce. , diceva mami ai due figli, miyako e ryo quando, gia` molto malata, si preparava agli ultimi istanti con la serena leggerezza di sempre. era una persona speciale, mami, una donna coraggiosa che amava sfidare le convenzioni sociali. miyako e ryo sono cresciuti con lei e l`uomo che considerano il loro padre nel quartiere di suginami. proprio qui, nella casa della loro infanzia, i due fratelli decidono di tornare ad abitare a dieci anni dalla morte di mami. e il 1996, e su tokyo incombono ancora le immagini tragiche del recente attentato alla metropolitana. a lungo miyako e ryo sono stati separati da una distanza incolmabile, ma ora, adulti, ognuno con la propria vita e la propria solitudine, si ritrovano a cercare insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano, nelle stanze in cui riecheggiano le voci del passato. i giochi con nahoko, la bambina con cui formavano un gruppo indivisibile, il tragitto di ritorno da scuola, un bacio rubato, i pomeriggi d`estate, le vecchie storie che mami diceva di odiare ma inevitabilmente raccontava, un paio di sandali regalati da takeji, un dipendente del negozio dei nonni e amico di famiglia - e forse anche qualcosa di piu` -, parole luminose e misteriosi non detti, gioia e amarezza, resistenza e abbandono. miyako ripercorre la strada della memoria all`interno di un universo domestico