
la storia di "ivan lo scemo" venne scritta da tolstoj all`apice dela sua carriera di letterato e di pensatore politico. la censura zarista capi` subito che sotto l`innocenza della fiaba si nascondeva una condanna totale dell`organizzazione statale, con il suo apparato militare, la sua economia capitalistica e la sua connivenza con la chiesa. cosi` ne vieto` la pubblicazione. venne la rivoluzione ma anche il nuovo regime trovo` difficile accettare il messaggio radicale di tolstoj: la storia venne si` pubblicata, ma solo nei volumi delle opere complete dello scrittore. politici, militari, intellettuali, commercianti: ivan lo scemo, il protagonista di questa fiaba, se ne prende gioco e ha la meglio su tutti.




e ormai noto che la notizia dello sterminio sistematico degli ebrei a opera dei nazisti circolava in europa e negli stati uniti fin dal 1942. eppure ci vollero tre lunghi anni prima che si ponesse fine alla barbarie del genocidio. nel frattempo, nessuna azione militare specificamente finalizzata a sabotare la macchina nazista dell`orrore. nessuna iniziativa diplomatica esplicitamente rivolta a fermare la mano degli aguzzini. anzi, l`accoglienza di rifugiati ebrei in fuga dalla germania fu resa ancor piu` difficile e le porte delle frontiere si chiusero per loro quasi ermeticamente. perche`? theodore hamerow fornisce a questo inquietante interrogativo storico una risposta sgradevole ma molto precisa: l`olocausto non fu fermato prima perche` anche le democrazie occidentali furono percorse al loro interno da una fortissima ondata di antisemitismo, che impedi` ai governi di prendere misure concrete in soccorso degli ebrei. perfino negli stati uniti, si tento` di far passare le notizie sullo sterminio per semplice propaganda e la questione ebraica come un problema locale. frutto di un vastissimo lavoro d`archivio, il libro di hamerow documenta in modo sistematico perche` l`occidente lascio` mano libera alla follia omicida nazista. con una conclusione amara: pur sconfitto, hitler in un certo senso ha vinto perche` e` riuscito a spazzare via gli ebrei dall`europa.




sembra quasi un romanzo: un giovane autore, scoperto e lanciato da uno dei principali editori del paese, osannato dalla critica e ammirato dagli altri scrittori, dopo soli tre libri smette improvvisamente di scrivere e pubblicare. da allora sono passati dieci anni. che fine ha fatto matteo galiazzo? questo libro colma un`assenza durata troppo a lungo: riporta galiazzo in libreria, e svela i motivi del suo misterioso abbandono della scena letteraria. ventidue racconti, sinora relegati su piccole riviste indipendenti o scovati direttamente nei cassetti dell`autore, raccolti per la prima volta in volume: una carrellata di storie che vi fara` scoprire (o ritrovare) il talento di un autore unico. perche` matteo galiazzo e` un megafono di voci diverse, nessuna lieve, tutte (pre)potenti. preparatevi a viaggiare nello spazio e nel tempo, a innamorarvi, a lasciarvi, a cercare vostra madre spersa nei vicoli di una citta` di mare, a fluttuare in piccole astronavi, a parlare con la macchia nel vostro cervello. matteo galiazzo ha il talento raro di chi scrive in mille modi diversi senza mai smettere di essere se stesso, di chi sperimenta senza mai perdere la strada di casa. prefazione di tiziano scarpa.

approfittando della tradizionale metafora degli animali il romano trilussa compie una divertente ma spietata analisi dei vizi e delle debolezze dell`uomo. una serie di racconti fantasiosi che con tono scanzonato ribadiscono le aspirazioni e le debolezze di tutta l`umanita`.












l`islanda, un paese ricco di spettacoli naturali, dalle cascate ai notissimi geyser, dai rilassanti bacini termali ai vulcani.



il ritratto che max born ci offre di se stesso va oltre il profilo dell`uomo di scienza. di lui veniamo a sapere tutto cio` che occorre per accostarsi alle teorie che gli valsero il premio nobel, ma anche i tratti di una normale vita borghese nella quale si intrecciavano le influenze dell`ambiente intellettuale e commerciale. il tono e` quello di una rievocazione piana e distesa che ci accompagna per le varie fasi della carriera dello studente, del docente, dello scienziato, nelle universita` tedesche e inglesi, negli anni delle persecuzioni naziste, alle quali l`ebreo max born ebbe la fortuna di sopravvivere, e nel dopoguerra, quando egli torno` in germania e seppe dare un contributo di idee e di iniziative ai movimenti pacifisti.

vuoi essere felice? ecco il segreto: metti tutto il tuo impegno per rendere felici le persone vicino a te. scoprirai che, seminando amore nel cuore di chi ti passa accanto, fiorira` la gioia piena anche nel tuo. l`amore e` la luce che rischiara ogni oscurita`, e` la forza che ci permette di rialzarci quando ci sentiamo schiacciati da croci troppo pesanti per le nostre fragili spalle, e` il rimedio contro il dolore. tuttavia, oggi le nostre relazioni sono sempre piu` inquinate dalla pratica dell`

opera prima di colum mccann, "di altre rive" e` una raccolta di dodici racconti che sviscerano, con cruda e angosciante precisione, il tema della perdita. con un coraggio a tratti imprevedibile, i protagonisti di queste storie vivono incastrati nei ricordi, tra i paesi che hanno abbandonato - l`irlanda, il giappone - e quelli del loro presente - gli stati uniti, l`inghilterra. c`e` una donna che si nasconde in un bagagliaio per attraversare la frontiera degli stati uniti alla ricerca della sorella, diventata suora e ora ricoverata per anoressia. ci sono madri che, dopo l`emigrazione dei figli, ne pescano di nuovi nel "fiume nero pece" mentre i padri giocano a calcio da soli. c`e` un marito che colleziona quarti di dollaro sui quali la moglie dipinge. c`e` un personaggio misterioso che si e` rifugiato in irlanda dopo essere sopravvissuto a hiroshima, e ha tappezzato la sua casa di strati e strati di carta da parati. c`e` un ragazzo che getta la sua bicicletta in un fiume dopo un incidente che lo ha costretto in sedia a rotelle. c`e`, ancora, un pugile che e` stato abbandonato dalla moglie dopo aver perso l`incontro della sua vita. ma a unire questo vertiginoso giro di esistenze c`e` l`incomprensibile capacita` di lasciarsi sorprendere dalla poesia del quotidiano. un dettaglio, un profumo nel vento o la grazia della curvatura di una strada diventano cosi` ancore di salvezza nella tragedia umana, simboli di riscatto per restituire la complessita` delle nostre esistenze.
palermo, estate 1942. dal letto di morte il barone enrico sorci si vede passare davanti agli occhi la storia recente della sua famiglia. la devozione della moglie e i torti che le ha inflitto, le figlie e i figli, ma soprattutto laura, la nuora prediletta, con il figlio carlino, per il cui futuro si inquieta. poco prima di morire il barone ordina che la notizia del suo trapasso non venga annunciata immediatamente e infatti, ignari, i parenti si radunano per un pranzo che si tiene fra silenzi, ammicchi, tensioni, antichi veleni, segrete ambizioni. e` come se il piano nobile di palazzo sorci fosse il centro del mondo, del mondo che tramonta - fra i bombardamenti alleati e la fine del fascismo - e del mondo che sta arrivando, segnato da speranze ma anche da una diversa e piu` aggressiva criminalita`. uno dopo l`altro, i protagonisti prendono la parola per portare testimonianze che si avviluppano in una spirale di fatti e di passioni, vendette e tradimenti, componendo un quadro privato e collettivo degli eventi che segnano palermo fino all`aprile del 1955. offesa dalla guerra e dall`occupazione, la citta` si apre a nuove alleanze con la politica e la malavita; nelle pieghe della famiglia sorci si consumano amori, fughe, ribellioni, rovine. in piano nobile, agnello hornby sgomitola la storia di tutto il paese facendo mostra di quella capacita` di allacciare visione d`insieme e potenza del dettaglio che i lettori hanno imparato a riconoscere nei suoi romanzi.