
l`inizio della filosofia occidentale consiste nella domanda dei primi pensatori greci sul fondamento originario del tutto che essi riconoscono come dio o come il divino. la metafisica classica approda con dio all`elemento primo e supremo che nel pensiero tardo antico e` considerato come l`uno originario. il pensiero cristiano e` guidato, dalle sue origini al medioevo, dall`idea di dio che viene giustificata razionalmente e sviluppata. oggi si vive e si pensa come se dio non ci fosse. e tuttavia la fede possiede in tutte le religioni una potenza che, nuovamente risvegliata, puo` divenire nelle sue forme estreme addirittura minacciosa. a maggior ragione la questione di dio deve essere filosoficamente ripensata a partire dalla sua storia.

la storia della fisica del xx secolo e` stata vissuta dall`autore in prima linea, cosi` egli ci porta a conoscere i momenti piu` significativi, quali la nascita della fisica moderna negli anni `20 o la corsa alla costruzione della bomba atomica. l`autore, professore emerito di fisica al mit, e` noto nel mondo come leader scientifico, oltre che per i suoi contributi alla fisica quantistica.







"i vampiri" (1957) di riccardo freda e mario bava e` comunemente ritenuto il primo horror italiano. lo stupore dei critici, lo scarso successo di pubblico, l`ambientazione parigina sembravano palesare l`horror come un corpo estraneo al nostro cinema nazionale. i film del terrore italiani andranno cosi` in giro per il mondo sconfessando i propri natali, camuffandosi sotto etichette e pseudonimi posticci, portatori di un retaggio culturale che sembrava escludere a priori l`orrore dal nostro paesaggio e immaginario. l`horror nazionale si manifesta in concomitanza con una piu` ampia affermazione dell`horror a livello europeo, al cui interno il cosiddetto "gotico all`italiana" opera per imitazione di modelli stranieri, ma si dimostra anche capace di rielaborarli con originalita`, attingendo alle strutture simboliche del melodramma e intessendo relazioni con altri generi. dall`inizio degli anni sessanta l`horror italiano circola, si espande, rende difficile se non improduttivo mantenere il cinema separato da una piu` ampia dimensione mediale e di dialogo intertestuale e conservare distinzioni tra cultura alta e bassa.

mania politica, schizofrenia, paranoia, isterismo, distimia, depressione. sono queste le diagnosi che compaiono nei documenti di polizia o nelle cartelle cliniche intestate agli oppositori politici rinchiusi in manicomio negli anni del fascismo. diagnosi piu` che sufficienti a motivare la segregazione per lunghi anni o per tutta la vita. quali ragioni medico-scientifiche hanno giustificato il loro internamento psichiatrico? quali, invece, le ragioni dettate dalla politica del regime contro il dissenso e l`anticonformismo sociale? molto si e` scritto rispetto all`esperienza degli antifascisti in carcere o al confino, ma la possibilita` che il regime abbia utilizzato anche l`internamento psichiatrico come strumento di repressione politica resta ancora poco indagata. attraverso carte di polizia e giudiziarie, testimonianze e relazioni mediche e psichiatriche contenute nelle cartelle cliniche, matteo petracci ricostruisce i diversi percorsi che hanno condotto gli antifascisti in manicomio. alcuni furono ricoverati d`urgenza secondo le procedure previste dalla legge del 1904 sui manicomi e gli alienati; altri vennero internati ai fini dell`osservazione psichiatrica giudiziaria o come misura di sicurezza; altri ancora furono trasferiti in manicomio quando gia` si trovavano in carcere e al confino. dall`analisi degli intrecci tra ragioni politiche e ragioni di ordine medico emerge con forza il ruolo giocato dalla sovrapposizione tra scienza e politica nella segregazione di centinaia di donne e di uomini...







pubblicate per la prima volta nel 1884, queste dodici novelle causarono a strindberg un clamoroso processo per blasfemia, dal quale usci` avventurosamente assolto, ma intimamente distrutto.