di fronte alla paralisi che negli ultimi decenni ha colpito la critica, impedendole di svolgere il suo compito, il libro argomenta la tesi che la critica non ha mai perso il suo ruolo; sono semmai i critici che hanno tradito pensando di non avere piu` un ruolo e trasformandosi in figure - poco critiche - al servizio della societa` della comunicazione e della estetizzazione diffusa.
"uno dei tratti piu` salienti della nostra cultura e` la quantita` di stronzate in circolazione", scrive l`autore nella prima riga di questo brillante saggio filosofico. le vacue scemenze che infestano i discorsi, i dibattiti televisivi, le pagine dei giornali (per non parlare di internet) costituiscono un problema serio, che richiede un serio approccio filosofico. perche` le stronzate sono cosi` pericolose? perche`, alla lunga, minano la nostra capacita` di distinguere la verita` dalla menzogna. professore emerito di filosofia all`universita` di princeton, frankfurt offre un saggio rigoroso e irriverente.
siamo negli anni sessanta, un giovane marito si rivolge alla moglie in un monologo tenero e crudele, una sorta di lunga confessione. federico ama giovanna ma, dopo due anni di matrimonio, un malessere profondo invade tutta la sua vita. l`unione in apparenza felice gli sembra il risultato di compromessi e ipocrisie, persino il successo e la notorieta` nel lavoro hanno per lui il sapore della delusione. disorientato, federico cerca inutilmente di darle un figlio. la tensione verso una sua verita` lo spinge a uno scavo nel passato, lo costringe a ripercorrere le vicende conflittuali che da giovane di provincia, vissuto nel mito di un padre che ha speso l`intera sua vita nel nome di un`idea, lo hanno condotto a vivere nella capitale, a sposare una donna ricca e borghese. finalmente, l`incontro dolcissimo con la madre ormai anziana consente a federico di aprirsi a giovanna, di offrirle un nuovo equilibrio, una nuova piu` vera "specie d`amore".
il protagonista, il soggetto narrante di questo particolarissimo monologo o poemetto in versi, e` come pervaso da un`ossessione: quella del confronto con la realta` esterna degli umani, con la pluralita` totale di cio` che non e` il suo io, e che lo turba, lo mette in relazione con cio` che definisce "la mia infinita mancanza". vorrebbe infatti compiutamente appartenere a questo immenso "voi" che gli sta di fronte, vorrebbe esserne parte, anche perche` sa bene che nel profondo di se stesso, dove piu` viva e vera e` la sua natura, a sua volta appartiene al destino di questa moltitudine da cui - come ognuno quando dice "io" - si sente inevitabilmente diviso. "voi" e` dunque la cronaca minuziosa di un`avventura intellettuale, una cronaca fedele e un po` stranita che progredisce lentamente per frammenti su se stessa realizzando un affascinante continuum, una sorta di poemetto al tempo stesso coerente e disarticolato, nel quale il tradizionale io lirico subisce un contraccolpo, o viene colto da vertigine, da senso della propria colpevole insufficienza e angoscia del vuoto.
il grande filologo e filosofo tedesco paul natorp ha definito il fedone "un monumento a socrate". ma in realta` il "fedone", dialogo in cui platone ricostruisce a modo suo l`ultimo giorno di vita di socrate e le conversazioni intercorse in quest`occasione, e` molto piu` di questo: e` un monumento alla filosofia. e un invito rivolto a tutti gli uomini, accattivante nei modi ma perentorio nella sostanza, a incamminarsi lungo la via della ricerca, nella consapevolezza che la cura dell`anima, la preoccupazione affinche` diventi saggia quanto possibile, e` l`unico modo di vivere davvero rispettoso della natura umana, dei suoi desideri e dei suoi bisogni. forse l`aspetto piu` stupefacente in quest`opera e` proprio l`indissolubile intreccio tra vita e filosofia, espresso in modo esemplare dall`apparente contrasto fra il pathos esistenziale e drammatico del racconto e la grande mole di sottili e pacate argomentazioni (su cui la filosofia d`occidente non ha mai smesso di meditare) che essa propone. la presente edizione contiene un testo greco corretto alla luce delle ricerche piu` recenti, una traduzione filologicamente precisa ma di scorrevole lettura, un`ampia introduzione, dove sono affrontati tutti i problemi piu` rilevanti che l`opera solleva, e un ricco apparato di note esplicative, in confronto costante con la letteratura critica piu` autorevole e aggiornata.
"nel millenovecentosessantuno jurij gagarin volo` nello spazio, e io andai a scuola." inizia cosi` il primo dei diciassette capitoli con i quali l`istrionico regista emir kusturica apre il proprio album di famiglia e racconta la sua storia. senza risparmiare nessuno, ne` se stesso ne` gli altri. ci sono voluti quindici anni per mettere insieme autobiografia, cronaca e storie degne dei suoi migliori film, e raccontare una vicenda autentica, emozionante, sorprendente e provocatoria, nella quale si riflette la storia della seconda meta` del ventesimo secolo. l`infanzia, la sarajevo degli anni sessanta, tito e charlie chaplin, l`amore per la futura moglie maja e la scuola di cinema a praga, fellini, ivo andric` e dostoevskij, i primi lungometraggi - "ti ricordi di dolly bell?", "papa`... e` in viaggio d`affari" e "il tempo dei gitani" -, l`america, johnny depp e "arizona dream", "underground" e la guerra, la fine della jugoslavia e quella di suo padre, la morte di dio, quella dei rapporti con i vecchi amici e con sarajevo, milo.evic` e la malattia della madre. autobiografia di un artista geniale, "dove sono in questa storia" e` si` il "diario politico di un idiota", secondo le parole dello stesso autore, ma soprattutto il racconto sincero della sua storia personale, l`adattamento letterario del film della sua vita.
hojo undo significa "esercizi supplementari", e usare alcuni attrezzi particolari costituisce la chiave per sviluppare la devastante potenza delle tecniche del karate. senza tale allenamento, non si possono raggiungere gli alti livelli di forza necessari per una pratica costante della disciplina. questo libro spiega in dettaglio come costruire e adoperare molte attrezzature da addestramento, fornisce accurati disegni tecnici ed esaurienti metodi di allenamento, e descrive il contesto storico per capire perche` l`hojo undo venne creato nell`antica okinawa. esercizi di riscaldamento; dettagliati disegni tecnici; costruisci i tuoi attrezzi per l`hojo undo!; impara come usare gli attrezzi per sviluppare una potenza devastante; combina la forza cosi` sviluppata con le tecniche di combattimento; leggi cio` che dicono i maestri di okinawa sull`allenamento hojo undo.
la trentatreenne giulia ha l`impressione che la sua vita si sia infilata in un vicolo cieco: non ha amici, non ha un compagno, non ha un hobby, e ha anche perso il lavoro per cui ha sacrificato gli ultimi otto anni della sua vita. a tenerle compagnia ci sono solo una serie di piccoli disturbi e la fissazione per l`igiene, che le condizionano un po` l`esistenza. in seguito a un incidente di sua madre, giulia lascia l`amata milano e si trasferisce nel suo paese d`origine, sulle rive del lago di varese, per assistere la sua famiglia, a cui e` molto legata. in paese, giulia deve trasformarsi da donna in carriera in casalinga, abituarsi a ritmi diversi e, soprattutto, affrontare dolorosi ricordi da cui, da anni, cerca di fuggire. con l`aiuto della sua famiglia e di alessio, amico d`infanzia che accompagna in un breve e sorprendente viaggio alle eolie, giulia comprende che l`unico modo per riprendere in mano la propria vita e` affrontare una volta per tutte il passato. trovera` il coraggio per farlo?
l`"ipparco" e` uno tra i piu` eleganti e ironici dialoghi giovanili di platone. la sua autenticita` e` stata messa in dubbio, ma giovanni reale, sulla scorta dell`ermeneutica gadameriana, adduce argomenti definitivi per l`attribuzione platonica. la tesi fondamentale del dialogo e` che il "guadagno" e` un "bene", e, poiche` tutti non vogliono altro che il bene, allora ogni uomo vuole il guadagno, quindi e` amante del guadagno. cosi` l`ipparco e` solo in apparenza privo di conclusione, mentre esprime la verita` di fondo del pensiero socratico, che qui platone accetta pienamente, e che presenta e difende con la sua grande arte.
"Forse anche i licheni vi sentono passare, anche i muschi, le felci, i funghi da cui le chiocciole verso di voi le antenne. Siete scrutati da ogni creatura del bosco. La montagna vi guarda, perciò non fate nulla di cui potreste pentirvi." (Claudio Morandini). La Plaine, il Monte Rosa, il Cervino, Aosta, le Valli di Aosta, il Gran Paradiso e la valle d' Aosta occidentale, la Valdigne, centinia di immagini e la cartografia Touring con il consueto dettaglio: itinerari, piante di città, planimetrie di edifici e monumenti. Oltre 600 indirizzi utili: informazioni pratiche, indirizzi dove dormire, ristoranti e locali, spunti per il tempo libero e lo shopping.
dal museo dell`ermitage alla fortezza di pietro e paolo, dal teatro mariinskij alla prospettiva nevskij, dai canali ai ponti mobili sulla neva, la citta` di pietro il grande si svela davanti ai vostri occhi. una carta d`insieme della citta` per visualizzare le 6 zone principali descritte nella guida. 10 luoghi di visita assolutamente da non perdere, 10 buone idee per scoprire la citta` piu` autentica. 60 siti, musei e monumenti facilmente individuabili nelle carte pieghevoli. 150 indirizzi di ristoranti, caffe`, sale da te`, bar, teatri, negozi, mercati. una selezione di alberghi di qualita`, scelti in tutte le fasce di prezzo. le gite fuori porta, una carta dei trasporti pubblici e tutte le informazioni utili per muoversi in citta`.
figlio di padre italiano e madre americana, martino marangoni salpa su una nave per new york nell`estate del 1959 per andare a trovare i nonni statunitensi. e la prima volta che visita gli usa, ha nove anni e porta con se` la sua macchina fotografica, una kodak brownie, con la quale fotografa gli imponenti grattacieli. dal `72 al `75 studia fotografia al pratt institute e conosce, tra gli altri, il lavoro di robert frank e lee friedlander. e a new york che marangoni individua i soggetti di suo interesse e sviluppa il suo stile. la sua passione per ny e il suo legame con amici e familiari lo porta in citta` quasi ogni anno: non solo e` li` quando vengono costruite le twin towers, ma e` presente quando vengono distrutte nel 2001. da quel giorno torna a visitare ground zero regolarmente, documentando la ricostruzione dell`area e il quartiere che cambia. "rebuilding" e` una raccolta di immagini scattate nell`arco di circa 60 anni selezionate dall`archivio del fotografo. realizzate principalmente nella zona di lower manhattan, e integrate con aneddoti, queste fotografie sono una testimonianza di una citta` in rapida evoluzione e della sua vita di strada.
Classiche rwegistrazioni di uno dei grandi del soul: Knock on Wood, Bring it On Home to Me, Raise Youir Hand e On A Saturday Night.
l`altra faccia della tragedia israelo-palestinese e` a poca distanza: e` la rapida evoluzione in atto in arabia saudita, che allarga su scala piu` vasta gli esperimenti gia` avviati a dubai o nel qatar. quell`area compresa tra il golfo persico e il mar rosso e` un gigantesco cantiere di sviluppo, attira un boom di investimenti e di imprese straniere, anche italiane. e accoglie nuovi flussi di imprenditori, turisti, studenti e ricercatori (il nostro paese si e` accorto della svolta con qualche ritardo quando roberto mancini ha abbandonato la guida della nazionale di calcio per quella saudita e riad ha soffiato a roma la sede dell`expo). ma cosa c`e` dietro? una delle chiavi e` la laicizzazione in corso, che riduce i poteri del clero islamico, liberalizza i costumi e migliora i diritti delle donne. in questo reportage ispirato dai suoi viaggi piu` recenti federico rampini racconta il "nuovo impero arabo" che resta un regime autoritario (su cui la guardia deve restare alta) ma vuole rilanciare il proprio ruolo mondiale, memore di quella che fu l`epoca d`oro della sua civilta`. e che sembra uscire dal vittimismo antisraeliano spezzando la catena dell`odio nei confronti dell`occidente (e il suo finanziamento) che ha portato alla diffusione della jihad e della violenza fanatica. e` un`area in forte crescita, segnata da progetti grandiosi di modernizzazione con ricadute nella geopolitica, nell`energia, nell`economia, nella finanza, nella tecnologia e nel campo della lotta al cambiamento climatico. ma l`arabia e i suoi vicini piu` piccoli sono sotto la minaccia permanente di un avversario come l`iran e del focolaio minaccioso del golfo di suez; e il conflitto israelo-palestinese condiziona leader e popoli di tutta la zona. dal successo nei piani avveniristici di questa parte del mondo dipenderanno anche lo sviluppo dell`africa, la stabilita` del mediterraneo, la sicurezza mondiale, la transizione verso un`economia meno condizionata dal petrolio. "bisogna trattenersi, prima