
il cammino degli scienziati sembra arrivato a un punto di non ritorno. in cima a vette di astrazione sempre piu` vertiginose oscillano particelle trasformate in aloni di pura probabilita`, galassie tenute insieme da una materia oscura e invisibile, quark, funzioni d`onda e universi di bit sempre piu` impalpabili e lontani dalla nostra esperienza. ecco che si riaccende un dubbio antichissimo: le geometriche cattedrali della fisica e della matematica riflettono davvero l`ordine del mondo o proiettano soltanto la sete di forme del nostro intelletto?


Peter Mulvey è un cantautore che sta sulla scene da almeno venti anni. Ha inciso molti dischi, più di quindici, ma non ha mai sfondato. Vive grazie al culto maniacale di un gruppo di appassionati ma, proprio con questo disco, potrebbe avere fatto la mossa giusta, per uscire maggiormente allo scoperto. E' andato a New Orleans ed ha inciso il disco per la Righteous Babe, l'etichetta di Ani DiFranco. Con lei e la sua band in studio, Mulvey ha dato più forza e carattere alle sue canzoni, misurando le parole, costruendo le melodie, arricchendo le sue canzoni.

Sestetto che arriva da Orlando, Florida, e che fa del sano southern rock, venato di blues, ma solido ed elettrico. Anche poderoso in alcune canzoni. Non sono al primo disco, ma è con questo album, distribuito dalla specializzata Provogue, che fanno la differenza. Vuoi per la produzione, più agile, vuoi per le canzoni, decisamente meglio che in passato. Poi Wynn ha anche dei nobili ascendenti in quanto suo padre era uno dei Cowboy, storica formazione southern rock. Se vi piace il rock, quello vero, tipo Simo e JJ Grey and Mofro, con dentro un pò di blues, fanno al caso vostro.



nel 2018 la giornalista sally hayden inizia a ricevere via facebook richieste d`aiuto da parte di prigionieri detenuti nelle carceri in libia, migranti che avevano tentato di attraversare il mediterraneo per scappare da guerre e dittature. a quei messaggi ne seguono molti altri che riportano foto trafugate delle torture subite nelle prigioni, insieme a informazioni sconcertanti che inizialmente nessun giornale era disposto a pubblicare. hayden decide cosi` di ripercorrere la rotta dei migranti, raccogliendo testimonianze uniche, interpellando vittime, governi, istituzioni e organizzazioni internazionali. l`estenuante percorso migratorio dall`africa al mediterraneo, fra morti, abusi di ogni tipo e riscatti esorbitanti, suscita indignazione, tanto quanto apprendere della negligenza delle organizzazioni internazionali come l`onu e dell`impotenza delle ong. ma, soprattutto, l`autrice si sofferma sulle politiche migratorie dell`unione europea che hanno contribuito indirettamente ad alimentare il traffico di essere umani. questa inchiesta cruda e coraggiosa ha la capacita` di far emergere le spaventose contraddizioni di un occidente che ha paura di perdere i propri privilegi. riesce a scuotere le coscienze e a far riflettere sulle nostre responsabilita` collettive e individuali, restituendo voce a chi se l`e` vista negare.

ogni citta` italiana dopo la guerra ha dedicato una via, un corso o una piazza, spesso centrale, a giacomo matteotti, deputato del psi dal 1919 al 1922, e poi - poco prima della marcia su roma - segretario del partito socialista unitario di filippo turati e claudio treves. fin dagli esordi del fascismo, matteotti fu considerato un nume tutelare dagli oppositori del regime, , come scrisse il foglio clandestino nel 1925, poco dopo il suo omicidio. ma a dispetto dell`importanza della figura di matteotti per la storia italiana, la sua memoria e` ancora sostanzialmente legata solo al suo assassinio per mano dei fascisti e alle vicende politiche che ne seguirono. a parte la toponomastica, poco e` stato tramandato nel nostro immaginario collettivo dell`uomo di pensiero e d`azione, del suo riformismo, della sua idea di politica, di giustizia sociale, di liberta` e di avversione alla guerra. giacomo matteotti fu un attore di primissimo piano nella sinistra italiana di inizio novecento, tanto che . l`italia migliore si rispecchiava in lui e nel suo riformismo intransigente. a cento anni dalla morte, in un contesto politico nel quale si fa sempre piu` strada, pericolosamente, una certa strisciante relativizzazione della dittatura fascista di mussolini, federico fornaro scrive la biografia completa e aggiornata di un politico scomodo, dai suoi esordi nel polesine fino al suo tragico epilogo, per analizzarne il pensiero e la statura morale, andando oltre la sterile celebrazione del martire. ne esce un ritratto a tutto tondo, che in parte spiega questa sorta di che pare aver colto l`italia per un secolo intero.