
personaggi senza identita`, senza nessuna adesione al mondo in cui vivono, con una percezione distorta e allucinata che li induce a compiere gesti aberranti. delitti poco esemplari, come quello del ragazzo che uccide i professori piu` amati per salvarli dalla crudelta` dei compagni, o quello della moglie che uccide il marito per farlo smettere di russare. i gesti estremi vengono compiuti senza alcuna estetizzazione, solo con estraneita`, con la consapevolezza, o forse l`intuizione che le menzogne non possono essere perdonate, che le soluzioni arrivano e arriveranno sempre tardi. vite alla deriva che cercano ostinatamente di tornare a casa, di rivedere in faccia il proprio passato. schegge narrative che raccontano un mondo mostruosamente duro, di fronte al quale domina il senso di estraneita` e di smarrimento.

il volume raccoglie diversi saggi che approfondiscono i temi affrontati nella "banalita` del male" e nella "vita della mente", e in primo luogo la responsabilita` personale durante le dittature. il lungo saggio centrale e` una riflessione sull`inadeguatezza delle tradizionali verita` morali come metro per giudicare cio` di cui siamo capaci, e riconsidera la nostra capacita` di distinguere il bene dal male, il morale dall`immorale. nella seconda parte i temi teorici vengono applicati nel particolare con alcune considerazioni sull`integrazione razziale, il watergate, la sconfitta in vietnam, i processi ai criminali nazisti.


billy twillig e` un premio nobel, il piu` geniale matematico della sua epoca, il massimo esperto in un campo di studi cosi specializzato ed estremo da coincidere, praticamente, con la sua sola persona. e ha quattordici anni. e stato prelevato da forze non meglio precisate e condotto in una localita` segreta dell`asia centrale per partecipare all`esperimento sul campo numero uno: un enorme centro di ricerca in cui studiosi di tutto il mondo cercano di raggiungere "la conoscenza. studiare il pianeta. osservare il sistema solare. ascoltare l`universo. conoscere noi stessi". billy e` stato convocato perche` rappresenta l`unica speranza per decifrare il mistero supremo: tempo fa, proveniente dalla lontana stella di ratner, e` giunto un segnale radio che ha tutta l`apparenza di un messaggio da un`intelligenza aliena. ma nemmeno la piu` alta concentrazione di scienziati del pianeta e` riuscito a decodificarlo. finora. "la stella di` ratner" e`, fin dal suo apparire nel 1976, tra tutti i romanzi di don delillo l`oggetto del culto piu` tenace, enigmatico e sotterraneo. qualche anno piu` tardi, tentando di spiegarne il segreto, lo stesso delillo dira`: "ho provato a scrivere un romanzo che non solo avesse la matematica tra i suoi argomenti, ma che, in un certo senso, fosse esso stesso matematica. doveva incarnare un modello, un ordine, un`armonia: che in fondo e` uno dei tradizionali obiettivi della matematica pura".

Come le foglie è una commedia di Giuseppe Giacosa. Venne rappresentata per la prima volta al Teatro Manzoni di Milano il 31 gennaio 1900 dalla compagnia Tina Di Lorenzo-Flavio Andò.
È una commedia drammatica a lieto fine, in cui la giovane protagonista trova l'amore dopo avere pensato al suicidio assillata dalla pesante situazione economica familiare.

