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bologna, 1954. il bar margherita, sotto i portici di via saragozza, e` frequentato dai campioni della citta`: campioni nel biliardo, nel poker, nella briscola, nella conquista delle donne, nelle gare di boogie, nelle bevute, nel guidare spericolatamente ma, soprattutto, nell`investire gran parte del tempo negli scherzi da riservare agli amici. tutto sembra andare per il meglio finche` non accade l`irreparabile: il fidanzamento dell`ingenuo bep con la navigata beatrice, "l`unica a essere uscita con tutti i ragazzi di via saragozza sia dalla parte dei numeri pari che dei numeri dispari"! matrimonio piu` disarmonico e` difficile da immaginarsi ma difficile sarebbe anche farlo saltare, considerati gli interessi delle rispettive famiglie... fortuna pero` che esistono gli amici del bar margherita, quell`"unita` di crisi" sempre pronta a correre in soccorso di uno dei suoi membri in difficolta`.

la riflessione di kassir sulla condizione araba muove dalla necessita` che siano gli stessi arabi ad assumere consapevolezza del proprio declino: un declino prima di tutto civile e culturale, risultato di una reazione sbagliata all`irruzione della modernita` in quel mondo. occorre reagire all`immobilismo dello spirito civile, guardando senza nostalgia ai momenti piu` vitali della storia araba e assumendo pienamente la sfida della modernizzazione e della democrazia. kassir e` stato assassinato il 2 giugno 2005 da un commando terrorista a beirut, dove viveva e lavorava come giornalista del quotidiano .

il muro del pianto a gerusalemme e harrods a londra, la citta` proibita a pechino e il grand central terminal di new york, les halles a parigi e la sagrada familia a barcellona... tutti edifici in cui si condensa lo spirito di una citta`: quando siamo li`, noi e quel luogo ci sentiamo una cosa sola. perche` in quei luoghi avvertiamo - o ci pare di avvertire - qualcosa che va al di la` di noi, e che in qualche misura ci trascende. non importa se tra quelle pareti si onora un dio. l`importante e` che questi luoghi ci impongono un diverso punto d`equilibrio nel rapporto tra noi e lo spazio circostante: perche` li` vibra la vita, con le strade e le case intorno. perche` li` sono arrivati, per secoli o millenni, i pellegrini, e ora arrivano i turisti, la loro incarnazione moderna. quella che conduce luca doninelli e` una straordinaria riflessione sul paesaggio: il paesaggio urbano, innanzitutto, ancora piu` cruciale ora che oltre la meta` della popolazione mondiale vive nelle citta`. ma ci insegna a fotografare anche il paesaggio umano, e l`orizzonte culturale in cui viviamo oggi, disorientati e curiosi. "cattedrali" e` dunque anche un`educazione allo sguardo, che allarga la prospettiva: per farci cogliere meglio, raccontando questi luoghi e le loro storie, il rapporto che lega la storia dell`umanita` al senso piu` profondo dell`esistenza per ciascuno di noi.

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