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"la grande novita` di questo romanzo, il cui titolo rappresentava gia` di per se` una sfida, era il fatto che nelle sue pagine si diceva: ho paura". cosi` scriveva l`autore presentando, a vent`anni di distanza dalla sua uscita, una nuova edizione dell`opera "infamante" che nel 1939, alla vigilia di un`altra guerra, era stata pudicamente ritirata dalle librerie. eppure, se "la paura" e` un libro unico, diverso da tutti quelli pubblicati a caldo per denunciare la barbarie della prima guerra mondiale, non e` solo a causa dell`insolenza con cui da` voce a cio` che a detta di molti andrebbe taciuto: lo e` anche, e soprattutto, per la forza visionaria della scrittura. fin dalle prime pagine, infatti, si resta sbalorditi di fronte all`efficacia di chevallier, il quale (accompagnando il suo alter ego dal tragicomico "carnevale" dell`arruolamento all`impatto con i campi di battaglia, dal lungo ricovero in ospedale al ritorno al fronte, fino al lugubre silenzio che sembra avvolgere la terra intera dopo il "cessate il fuoco!") sa coniugare con mano saldissima la verita` impietosa della testimonianza con la forza affabulatrice del romanzo. e riesce a farci percepire, quasi fisicamente, l`orrore, lo sgomento e la disperazione; a farci vedere l`"esplosione di luce irreale" dei razzi, i cadaveri dilaniati, il "labirinto silenzioso e desolato delle trincee"; a farci condividere la cocciuta voglia di vivere e l`ossessiva paura di morire di tutti.

ci sono moltissime persone che usano il treno tutti i giorni: chi per andare al lavoro, chi per correre a scuola, chi per necessita. salgono sui convogli sferraglianti per semplice abitudine, senza alcuna aspettativa. in giappone, pero, c?e un treno speciale. chi e abbastanza fortunato da salire sul vagone giusto puo incontrare la signora tokie, mano nella mano con la nipote ami. lei ha un dono: le basta capire da dove e partita e quale bagaglio porti con se la persona che ha davanti, per darle il consiglio giusto e cambiare qualcosa nella sua vita e in quella di tanti passeggeri che si sentono persi. come shoko, che e stata abbandonata all?altare dal promesso sposo e ora non sa quale direzione prendere. oppure misa, che non riesce a ribattere alle dure parole del fidanzato che sminuisce sempre i suoi meriti. o ancora il giovane studente keiichi, che si rifugia nella musica per sfuggire alla timidezza, soprattutto nei confronti delle ragazze. tokie riesce a vedere il desiderio di ciascuno e consigliare loro una fermata diversa dal solito. perche alle volte bisogna uscire dai binari per ritrovare la strada giusta. "alla fermata dei desideri" arriva nelle mani dei lettori italiani che sono alla ricerca di un romanzo che li emozioni, ambientato nelle magiche atmosfere nipponiche, come nel suo "cronache di un gatto viaggiatore". una storia che ci insegna come, deviando dalla via piu nota, si possa ritrovare la felicita perduta.

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