
Sono ormai quatrto anni, due EP ed un disco intero, che Joe Pug ha sfondato il muro del nulla per diventare uno dei cantautori più interessanti, emersi negli ultimi anni. The Great Despiser, che si avvale della partecipazione di Craig Finn, è un bel disco. Molto bello. Echi di Dylan, John Prine, Steve Earle: ballate con influenze irlandesi, brani folk intensi e personali, ma anche un paio di canzoni rock, che deviano in parte il percorso. La crescita di Joe Pug, da promessa ad autore vero, è un fatto reale. Copia non sigillata.

Ancora Dan Auerbach ( Black Keys) alla produzione. Ormai diventato produttore (quasi) affermato, Auerbach va alla ricerca di nuovi talenti. Come nel caso dei texani Hacienda, anche questa band di Nashville, con dietro le spalle già un disco di cui si è parlato molto ( We are The Champions, no niente Queen ), si sta affermando come uno dei gruppi rock più richiesti del momento.