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nella ricostruzione dell`influenza che il pensiero di machiavelli ebbe sulla cultura moderna, il segretario fiorentino torna a rivelarsi come grande innovatore e iniziatore di un discorso integralmente laico sull`uomo.

la realta` del sud e` sicuramente dolorosa, ma per fortuna non e` fatta solo di criminalita` mafiosa, lavoro nero e disoccupazione: accanto a queste piaghe su cui insiste unicamente un sistema d`informazione pigro e interessato, nel sud e` dato rinvenire consuetudini, modi di sentire e valori in cui rivive la grande tradizione culturale del mediterraneo. in questo libro se ne segnalano alcuni: la cultura del dono, il senso di ospitalita` e l`attaccamento alle "appartenenze" comunitarie; l`intenso rapporto con la natura che trova una espressione esemplare in alcuni esponenti della tradizione filosofica meridionale; la dominanza nella mentalita` del sud dell`"archetipo materno" (e delle sue "umane" manifestazioni) che potrebbe valere come antidoto ai modelli esasperatamente competitivi oggi dominanti; la complessa ideologia della morte, il culto della memoria e il permanente bisogno di un dialogo con i defunti. queste le tematiche con cui l`autore rivolge un esplicito invito alle comunita` meridionali: riconsiderare e ritrovare la propria identita` collocando la riscoperta delle proprie tradizioni nell`orizzonte culturale della postmodernita`.

immaginiamo di dover rappresentare, una accanto all`altra, due ruote: una in moto attorno al suo asse e l`altra ferma. se vogliamo mettere un osservatore in condizione di riconoscere quella in moto, dobbiamo far ricorso a una serie di artifici grafici, pittorici, plastici, atti a trasmettere l`informazione desiderata. questo saggio si propone di delineare la storia di questi artifi`ci comunicativi, e soprattutto di rintracciare, in ogni nuovo modello di rappresentazione del movimento, le costanti "mitiche" e i presupposti filosofici che nelle diverse epoche e nelle varie culture hanno costituito per dir cosi` il fondo geologico delle immagini. dai graffiti paleolitici ai capolavori greci, da piero della francesca a raffaello e bernini, dall`impressionismo di monet all`action painting di jackson pollock: le opere d`arte sono qui intese come rappresentazioni indipendenti dal progresso scientifico e tecnologico e tuttavia a esso legate da infinite corrispondenze culturali e percettive, sicche` l`arte finisce con il seguire le scienze e talvolta, sorprendentemente, si trova ad anticiparle.

jeanne des anges, superiora delle orsoline di loudun, nel 1644 scrisse la sconcertante e inquietante storia della sua celeberrima possessione. "nell`inquieto corpo di una monaca ventisettenne un sabba di demoni. cinque anni di tentazioni infernali, di strazio spirituale, di autoflagellazioni devastanti, di orribili visioni..." (franco gianola).

"la consuetudine familiare e devota che nerino ebbe con aldo moro gli strappa il grande bellissimo dilemma del libro: e` quando, nel difficile tentativo di comporre ragione e animo, egli scrive che `era giusto tenere alto il capo di fronte a quella provocazione senza precedenti, senonche` tutto quell`accorrere a reggere i pilastri della storia gli procurava la sensazione di un generale stordimento retorico`..." (sergio zavoli)

gennaio 1945, la guerra non e` ancora finita: per ordine sovietico inizia la deportazione della minoranza tedesca rumena nei campi di lavoro forzato dell`ucraina. qui inizia anche la storia del diciassettenne leo auberg, partito per il lager con l`ingenua incoscienza del ragazzo ansioso di sfuggire all`angustia della vita di provincia. cinque anni durera` l`esperienza terribile della fame e del freddo, della fatica estrema e della morte quotidiana. per scrivere questo libro herta muller ha raccolto le testimonianze e i ricordi dei sopravvissuti e in primo luogo quelli del poeta rumeno tedesco oskar pastior. avrebbe dovuto essere un`opera scritta a quattro mani, che herta muller decise di proseguire e concludere da sola dopo la morte di pastior nel 2006. e infatti attraverso gli occhi di quest`ultimo, e cioe` quelli del ragazzo leo nel libro, che la realta` del lager si mostra al lettore. gli occhi e la memoria parlano con lingua poetica e dura, metaforica e scarna, reale e nello stesso tempo surreale - come la condizione stessa della mente quando il corpo e` piagato dal freddo e dalla fame. fondato sulla realta` del lager, intessuto dei suoi oggetti e della passione, quasi dell`ossessione per il dettaglio quale essenza della memoria e della percezione, questo romanzo e` un potente testo narrativo.

il nuovo universo consegnatoci dalla fisica e dalla cosmologia odierne annovera tra i tanti caratteri "inediti" anche quello della dinamicita`. l`universo ha una storia e un`evoluzione che si compie attraverso strane mescolanze di caos e organizzazione, caso e necessita`, ordine e disordine. la storia luminosa del senso, della verita`, della liberta`, inizia con la venuta al mondo dell`essere vivente. con la vita si affacciano sulla scena del cosmo, l`informazione, la memoria, il programma genetico. con la vita si dischiude la stupefacente dimensione dell`apparire, del conoscere, del comprendere. con la vita affiorano processi come la scelta, il volere, la decisione autonoma. sono questi eventi sacri e arcani che ci invitano a riconsiderare la natura.

"sono convocata. giovedi` alle dieci in punto." una giovane donna senza nome, in una citta` rumena, un appuntamento obbligato e temuto con i servizi segreti del regime di nicolae ceausescu. durante il tragitto in tram per presentarsi all`interrogatorio, immagini e figure della vita attraversano la mente della protagonista: l`infanzia in una cittadina di provincia e il desiderio semierotico da lei provato per il padre, il primo matrimonio con un uomo che "non era capace di picchiarmi e percio` si disprezzava", i racconti strazianti del nonno sulla deportazione. e poi la giovane amica lilli, uccisa da una sentinella alla frontiera con l`ungheria mentre tentava di fuggire dal paese; e paul, le sue giornate e le sue notti trascorse fin troppo spesso nell`alcol, ma anche i momenti di felicita` vissuti insieme a lui, come bagliori fuggevolmente accesi. tutto si affaccia alla memoria e si intreccia al presente, agli interrogatori e alle vessazioni, all`angoscia quotidiana e agli stratagemmi con cui il pensiero cerca tenacemente di non soccombere. con questo romanzo herta muller ci offre un`esplorazione toccante e magistrale su come la dittatura arrivi a impadronirsi di ogni fibra dell`umano.

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