se c`e` qualcosa che a noi italiani riesce davvero bene, sicuramente questo qualcosa e` l`imperfezione. essere imperfetti, per noi, e` una vocazione, una missione, un diritto continuamente rivendicato, la debolezza della quale non possiamo fare a meno. lo sa bene beppe severgnini che nel corso del tempo ha brillantemente documentato il nostro destino di esseri imperfetti, da una prospettiva, al contempo ironica e malinconica, tagliente e controintuitiva. questi sono due dei suoi atipici "manuali" aggiungendo un nuovissimo, inedito "manuale dell`uomo sociale", un vero e proprio "bonus book", una raccolta di istantanee di questo inizio secolo nelle quali severgnini descrive un`italia sempre ossessionata dai cellulari, stretta tra stipendi balcanici e prezzi inglesi, tra aperitivi serali e outlet. tre manuali che sono un unico libro sugli italiani che ragionano, mangiano, viaggiano, giocano, stanno in casa e sempre, in ogni caso, si complicano la vita.
sapra` il modello capitalistico globalizzato garantire al mondo un futuro oppure ci condannera` ad una corsa assurda verso l`autodistruzione? da sempre stefano si chiede come funzioni l`economia; ma ancora piu` perplessita` ha adesso, di fronte alla pesante crisi esplosa nel 2008. durante una passeggiata nel corso dell`ennesima permanenza a mosca, incontra una docente universitaria di economia politica, dal fascino stranamente esotico, con la quale scopre di avere affinita` culturali. sullo sfondo della capitale piena di storia, di cultura, ma anche di memorie dell`utopia tradita, con il breve intermezzo di un viaggio in treno nella regione del volga, confrontera` le sue riflessioni con quelle della donna e di altri personaggi portatori di esperienze ed opinioni diverse. poi, senza riuscire a capire pienamente che cosa gli sia successo, si ritrovera` dove qualcuno ha gia` saputo realizzare il mondo migliore che lui in fondo vagheggia. ma, forse, ha avuto solo un sogno. una parabola sulla improrogabilita` della decrescita.
dove sta andando il professor bordini, carico di valigie e di inquietudini? che cosa lo spinge verso quell`appuntamento importante con una persona che non lo aspetta? il suo non sara` soltanto l`incontro, temuto e desiderato, con un essere umano che ha sempre cercato di rimuovere dalla sua vita, ma sara` anche l`incontro con venezia, la citta` su cui "tutto e` gia` stato detto e ridetto". il professore, un cinquantenne dall`aspetto ingombrante con un passato da scrittore di un unico insuccesso, viene sospinto verso percorsi misteriosi, incontri occasionali con persone che, come la loro citta`, si rivelano sempre diverse da quello che sembrano. la sua dichiarata misantropia e il suo sorridente nichilismo, a contatto con le multiformi visioni della laguna, lo trascinano in fantasie labirintiche e bizzarre, e la sua missione veneziana diventa ancora piu` intricata. in un luogo in cui "l`aqua no ga ossi", la storia di un difficile rapporto tra padre e figlio produrra` un inatteso risultato che il professore non aveva previsto. flussi d`acqua e flussi di vita, il ritmo di una svelata serenita`, come la barca che viaggia leggera e sicura quando, su invisibili e incessanti correnti marine, cattura "il filo dell`acqua".
l`autore riconosce apertamente la crisi che aleggia sull`unificazione europea. c`e` un abisso tra i discorsi burocratici della cee e il disinteresse (se non addirittura l`avversione) nell`opinione pubblica del vecchio continente. eppure egli vuole trovare il modo di trarne comunque frutto, proponendo obiettivi concreti per rilanciare le potenzialita` ancora latenti nel progetto generale. cosi` pone sotto il riflettore della sua analisi temi della massima rilevanza per tutti: disoccupazione, competitivita` economica, riforma dello stato sociale, le questioni della giustizia e dell`ordine sociale, la disaffezione dai partiti e dalla politica tradizionale, nonche` il clima di paura e/o disagio creatosi dopo i mutamenti della situazione internazionale.
frutto di una gestazione meditata e lunga circa nove anni, il wilhelm meister e` un romanzo "di formazione". attraverso il travaglio evolutivo del giovane wilhelm e della sua passione per il teatro, goethe osserva e descrive la lotta crudele, il confronto interiore che mette di fronte fallimenti, umiliazioni, rinunce e intimo desiderio. e la storia di qualsiasi vera, difficile vocazione: urgente e imperiosa, sofferta e messa in dubbio, abbandonata e continuamente ripresa, infine riconosciuta come parte piu` vera di se`, a un tempo condanna inevitabile e appagante destino.
la storia di un viaggio nell`altra america, quella delle piccole citta` in cui la vita e` rimasta ferma agli anni cinquanta, il racconto dolce e amaro di un americano che, dopo aver vissuto dieci anni in inghilterra, ha voluto realizzare un viaggio di scoperta, tornando nei luoghi magici della sua fanciullezza. bryson e` tornato a casa, con la vecchia chevrolet della madre ha coperto un percorso di 22.500 chilometri, attraverso 38 stati, viaggiando quasi sempre su strade secondarie, da una cittadina all`altra. ha cosi` visto quasi tutto cio` che aveva previsto e moltissimo di cio` che non aveva programmato.