Wishlist

i prodotti che vorresti acquistare

il moravia saggista racchiude in questo libro il meglio della sua produzione artistica. machiavelli, boccaccio, pavese, maupassant, tutta una serie di rapidi incontri e distesi, di riletture o di esperienze nuove, sino al celebre saggio su manzoni e l`ipotesi di un realismo cattolico che impose a suo tempo una nuova angolatura nella lettura dei `promessi sposi`. ogni lettura o rilettura chiarisce anche gli aspetti piu` oscuri del testo, facendone risaltare con chiarezza nuovi aspetti e volti inediti.

"sino all`ultimo momento recitiamo la commedia con noi stessi," - scrive heine alla fine di "idee. il libro le grand" - "mascheriamo la nostra miseria persino a noi stessi e mentre moriamo per una ferita al petto ci lamentiamo del mal di denti". anche "il libro le grand" - spiega claudio magris nella sua premessa - e` una testimonianza di quest`arte di recitare la commedia con se stessi e col proprio dolore, arte di cui heine era maestro. il libro e` un gioco, fra scherno e nostalgia, con l`amore e la malinconia, con la precaria rispettabilita` sociale e con la stessa propria posa libertina che ostenta di beffarsene, con i mali del proprio cuore e con quelli della germania e dell`europa, della storia e della societa` moderna.

goethe ebbe qualche perplessita` nel definire e catalogare queste poesie, raggruppate nelle edizioni del 1800 e 1806, sotto il titolo di "balladen und romanzen, mentre nel 1815, proprio per l`ambizione di distinzione di fondo, "romanzen" cadra` definitivamente e, da allora in poi, saranno tutte comprese sotto il nome definitivo di "balladen". il termine, di origine neolatina, designava una "canzone a ballo", ma passando da provenza, italia, francia all`inghilterra, il termine ballata acquisiva il significato di poesia popolare scaturita non dall`attivita` di un autore conosciuto, spesso di contenuto epico o leggendario.

nel 1916 un incidente aereo causa al poeta la perdita di un occhio e lo costringe per qualche tempo all`immobilita` e al buio totale. l`esperienza di questa oscurita` e l`attivita` introspettiva che essa favorisce sono la materia della prosa impressionistica del "notturno" (cominciato appunto nel 1916 e pubblicato nel 1921), una prosa senza vincoli narrativi, che costruisce la propria struttura formale nella ritmata e pulsante successione di annotazioni, sogni, visioni, libere associazioni mentali, impressioni sensuali. tutti i temi dannunziani si modulano e si armonizzano intorno alla nota fondamentale, notturna e fantastica, di questa scrittura musicale, che assorbe pause e gridi lirici, sospiri, eccitamenti, cupa fissita`: amore della volutta` di vivere.

Questo sito utilizza solo cookies tecnici e cookies analitics propri e di terzi. Per ulteriori informazioni vedi la nostra informativa. Chiudi