Era da Keep it Simple, 2008, che l'irlandese non pubblicava un disco nuovo. Dieci canzoni, più di un'ora di musica a misura Morrison. Un disco classico con ballate suggestive, brani jazzati, un paio di blues. Il tutto suonato in modo scintillante e cantato alla grande. Morrison non ha perso un'oncia della sua forza interpretativa e scrive sempre canzoni di indubbio spessore. I fans vanno a nozze, i neofiti troveranno un disco di grande qualità. Una garanzia.
Un nuovo disco di Van Morrison è un evento e Duets lo è a tutti gli effetti. 16 duetti in cui Morrison rielabora 16 brani del suo catalogo: non i classici, ma brani minori. E lo fa con musicisti di varia estrazione: Steve Winwood, Taj Mahal, Michael Bublè, Bobby Womack, Mark Knopfler, Chris Farlowe, Gregory Porter, Georgie Fame, Mavis Staples, PJ Proby, George Benson, Joss Stone etc. Un disco ricco, ben suonato, cantato in modo esemplare. Destinato a diventare un classico. Copia non sigillata.
Un disco di blues e rhythm and blues, con cinque canzoni nuove di Van ed una serie di covers di brani noti, riletti in modo personalissimo dall'irlandese. Roll With The Punches regala momenti di grande musica come in Bring it on Home To Me ( Sam Cooke), nel medley Stormy Monday Lonely Avenue, Ride On Josephine ( Bo Diddley), Goin' to Chicago, Mean Old World ( Little Walter ), How Far From God ( Sister Rosetta Tharpe). Tra le sue composizioni segnaliamo Trasformation, splendida, ed anche Fame e Too Much Trouble. Nel disco, al contrario del solito, ci sono diversi ospiti: Jeff Beck, Chris Farlowe, Georgie Fame, Paul Jones. Grande musica, come al solito, da parte dell'irlandese di ferro.
I classici di Van Morrison riarrangiati per quartetto d'archi dai collettivai What Four? e The De Capo Players. CD non sigillato.
2LP. E' sempre stato il cantante preferito di Paolo Carù per il talento, la classe, l'autenticità e l'integrità artistica che l'hanno fatto passare indenne attraverso le mode, il glamour, le trovate per i media e le sparate sui social. Van Morrison è sempre rimasto se stesso e forse per questo più di tutto Paolo e tanti appassionati come lui lo adorano, non si è mai stancato di raccontare la sua visione sonora e poetica come fa in questo nuovo e quarantesimo album e nelle sue 14 canzoni, che dimostrano ancora una volta vivacità e creatività. Con un pizzico di nostalgia per i tempi che furono, Morrison fa alla grande quello che ha sempre saputo fare, non discontandosi dai suoi territori abituali, ma dimostrnado cosa significhi saper comporre e interpretare una canzone. Con lui un pugno di musicisti di immensa classe come Richard Dunn all'organo, Stuart McIlroy la piano, Pete Hurley al basso e Colin Griffin alla batteria. Disco del mese di luglio secondo la rivista Buscadero!