dove affonda le sue radici l`italia di oggi? guido crainz cerca le risposte a questa e a altre domande non in vizi plurisecolari del paese ma nella storia concreta della repubblica, muovendo dall`eredita` del fascismo, dalla nascita della "repubblica dei partiti" e dagli anni della guerra fredda. l`analisi si sofferma soprattutto sulla "grande trasformazione" che ha inizio negli anni del "miracolo" e prosegue poi nei decenni successivi: con la sua forza dirompente, con le sue contraddizioni profonde, con le tensioni che innesca. in assenza di un governo reale di quella trasformazione, e nel fallimento dei progetti che tentavano di dare ad essa orientamento e regole, si delinea una "mutazione antropologica" destinata a durare. essa non e` scalfita dalle controtendenze pur presenti - di cui il `68 e` fragile e contraddittoria espressione - e prende nuovo vigore negli anni ottanta, dopo il tunnel degli anni di piombo e il primo annuncio di una degenerazione profonda. "mutazione antropologica" e crisi del "palazzo" - per dirla con pier paolo pasolini vengono cosi` a fondersi: in questo quadro esplode la crisi radicale dei primi anni novanta, di cui il tumultuoso affermarsi della lega e l`esplosione di tangentopoli sono solo un sintomo. inizio` in quella fase un radicale interrogarsi sulle origini e la natura della crisi, presto interrotto dalle speranze in una salvifica "seconda repubblica": speranze destinate a lasciare presto un retrogusto amaro.
i primi quattro racconti di questa raccolta sono percorsi da una vena di ironica malinconia per le occasioni mancate e per il passaggio inesorabile del tempo. in "nona e tredicesima" un musicista di piano-bar sogna cio` che avrebbe potuto essere; in "v.o. versione originale" un regista della giuria di un festival dell`horror e del fantasy tentenna fra due rapporti possibili per ripiombare nell`inconcludenza di una vita mediocre; in "ai ferri corti" una coppia di pensionati vive nella solitudine rassegnata di una casa sul mare alla quale non sono riusciti a dare un nome, neppure dopo anni di lunghe discussioni; in "leida" una donna spiega la nostalgia a un giovane ammiratore. i successivi tre racconti sono storie compiute e allo stesso tempo - come dice l`autore nella nota introduttiva - schizzi e frammenti per un`opera di piu` ampio respiro intitolata "unrest", che traccia la storia di una famiglia borghese nella seconda meta` del ventesimo secolo. in "ivy e le sue sciocchezze" l`io narrante e` il figlio piu` piccolo, che a dieci anni, mentre la famiglia allargata e` riunita per natale, vede il fantasma di un uomo assassinato dalla moglie. in "pentatonica" assistiamo alla prima frattura di un matrimonio che rivela la fondamentale diversita` nel sentire dei coniugi, durante il saggio a scuola della figlia. e in "rotary park" una donna scompare proprio alla vigilia di natale nell`impossibilita` di porre rimedio al senso di inquietudine che domina il suo matrimonio. infine, "billy wilder. diario di un`ossessione", il racconto che chiude la raccolta, evoca la vera ossessione dell`autore per un film amato di billy wilder, "la vita di sherlock holmes", e in particolare per la colonna sonora.
tornano alcuni personaggi de "la banda dei brocchi" e di "circolo chiuso": benjamin e lois trotter e i loro amici, che ritroviamo qui ormai alle prese con le grane dell`eta` che avanza. ma l`attenzione del nuovo tragicomico romanzo si concentra sui membri piu` giovani della famiglia trotter, come la figlia di lois, sophie, ricercatrice universitaria idealista, che dopo un matrimonio poco probabile fatica a rimanere fedele al marito, soprattutto da quando le rispettive idee politiche si sono fatte sempre piu` distanti. intanto la nazione sfrigola e questioni come il nazionalismo, l`austerita`, il politicamente corretto e l`identita` politica incendiano il dibattito e gli animi.