"quando vidi per la prima volta il particolare del quadro raffigurato nella copertina di `ergo sum`, rimasi molto impressionato. la principessa elisabetta di boemia seduta allo stesso tavolo con cristina di svezia e cartesio, e` davvero qualcosa di inverosimile, in quanto storicamente non accadde mai, ma sarebbe sufficiente osservare tutto il quadro di pierre louis dumesnil, (oggi conservato a versailles), per capire che nulla al suo interno ottempera un filo logico temporale. tengo a precisare che la maggior parte delle personalita` raffigurate, nonostante le mie ricerche, mi sono tuttora sconosciute, ma, attraverso i pochi personaggi noti ho potuto elaborare affascinanti ipotesi sulla reale volonta` descrittiva del dumesnil. ipotesi che vedono cartesio accanto a quel tavolo, in un atteggiamento di quasi rimprovero nei confronti di una principessa di boemia a volte polemica, oltre che innamorata del filosofo francese. che dire poi, di quel gioco di mani in grado di coinvolgere il `trio` in modo cosi` simile alle mie conclusioni numerico-frazionarie? mi sento quindi di spingere, chiunque ne abbia la voglia, a cercare la vera identita` dei restanti personaggi presenti nel dipinto, poiche` cio` che accade alla tavola di cartesio comunque ed in qualche modo, ha coinvolto tutti gli astanti." (m. proclamato) )
questo libro intende offrire, a chi abbia voglia di fermarsi e riflettere con calma, dati e considerazioni pratiche sull`uso dei modelli animali nella ricerca scientifica. la nostra speranza - come medici e biologi coinvolti in prima persona sul campo della ricerca non meno che su quello del benessere animale - e` che queste pagine aiutino ad affrontare il problema in modo razionale, senza lasciarsi sopraffare da ideologie o preconcetti, per giungere a conclusioni realistiche. sara` che si sente all`apice di un`evoluzione ormai quasi bionica, ma si direbbe che, specie in occidente, homo sapiens stia elaborando una visione piuttosto innaturale della vita e della morte. quest`ultima, soprattutto, con i suoi corollari di dolore e malattia, sembra assumere sempre piu` i contorni tutti virtuali del disagio prescindibile. un virus sconosciuto minaccia di decimarci? tranquilli, abbiamo gia` visto il film: prima del finale, , per quanto poco simpatici siano di solito, troveranno di certo la cura, lo sappiamo. essenziale e` che lo facciano in fretta, come in fretta desideriamo dimenticarci di loro e del virus (o chi per esso), ormai virtualmente debellabile con un farmaco, una terapia, un vaccino. il come li abbiano ottenuti poco importa, in emergenza. salvo poi cominciare (o riprendere) subito a contestare la sperimentazione biomedica, perche` - lo sappiamo - ad animali e piante; e ad aggredire, talvolta anche fisicamente, i ricercatori, che senza criterio forme di vita innocenti. commuoversi o indignarsi di fronte a queste cose e`, virtualmente, quasi un obbligo per l`umano civilizzato, sappiamo anche questo. ma lo sappiamo davvero? o meglio, che cosa sappiamo davvero della sperimentazione animale? sappiamo, per esempio, che e` soggetta a legislazioni ferree, recenti e in continua revisione? che un organismo preposto al benessere animale e` parte integrante di ogni staff di ricerca? che i programmi di sostituzi