
Matthew Sweet è uno dei popsters Americani per eccellenza. Il suo rock, venato di sixties e pieno di melodia, non ha mai perso smalto. Power Pop at his best.

Il terzo album, quello della svolta. Con T-Bone Burnett alla consolle, il giovane texano vira verso la ballata introspettiva. Non mancano le chitarre elettriche, Dylan e gli Stones sono nel dna delle canzoni e Bingham cava dal cilindro una serie di canzoni splendide, in cui elettrico ed acustico, passionalità e convinzione vanno a braccetto. Un disco maturo e profondo, coinvolgente e decisamente innovativo. L'edizione europea contiene la canzone che ha vinto l'oscar: The Weary Kind.





Bastano le prime note del disco a farci capire che Bill Ryder- Jones, ex chitarrista dei Coral, ha cambiato musica e pelle. Stanco dello show biz e di tutto quello che gli gira attorno, Ryder-Jones è diventato un cantautore, intenso e profondo. Un vero autore. E questo album, il secondo a suo nome, è un piccolo miracolo di perfetto equilibrio tra musica d'autore e riferimenti colti ( Nick Drake, Dobie Gray, Lloyd Cole, David Gray.



Un classico
