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nella citta` di vetro, palermo, accadono fatti inspiegabili e crudeli. tra effetti illusionistici, strane apparizioni, diffuse superstizioni, animali bionici, agisce una setta, gli `schiacciatori di teste`: uccidono in modo atroce. non c`e` un piano leggibile, le morti piombano su persone accomunate solo da una certa sensibilita`. indaga ersilia, giovane vedova, minacciata e controllata dagli assassini, ma inspiegabilmente risparmiata. intorno scorrono i giorni normali, ma tesi e resi frenetici, angosciosi, da un senso di pericolo da ultimi giorni dell`umanita`.

nino motta, tipografo, abbandona milano e la famiglia (una famiglia disperata e ostile) e torna a messina, sotto le mentite spoglie del giornalista, per "indagare" sulla sua infanzia in collegio che, da sempre, e` rimasta intrappolata da una memoria "a macchie", incerta, segnata da un misterioso trauma. una volta in loco non ha difficolta` a far parlare quelli che tanto tempo prima sono stati i suoi compagni, anzi il suo invito a parlare li trasforma in generosi narratori orali. e cosi` le molte testimonianze si incrociano affollandosi intorno a due immagini che hanno accompagnato la vita di nino motta: il cappello del padre appeso in corridoio e la figurina della madre marietta che sale verso il collegio nel suo cappottino striminzito...

il saggio piu` antico, "cio` che dobbiamo a primo levi", e` del 1989; il piu` recente, "il canto di ulisse", e` del 2018. sono esattamente trent`anni che pier vincenzo mengaldo, noto critico e storico della lingua italiana, studia i testi di primo levi, ne analizza la scrittura, ne individua il senso piu` profondo. la sfocia ora, in occasione del centenario della nascita di levi, in questo volume, che tutti quegli studi raccoglie dalle sedi diverse dove sono stati originariamente pubblicati, dando loro una veste organica. la lingua di primo levi e` classica e chiara, ma solo apparentemente semplice: in realta` procede per contrasti, con un lessico ricco di ossimori e di termini tecnici. mengaldo, alternando momenti piu` dettagliatamente analitici ad altri di grande sintesi, la scompone e la ricompone per scoprirne i piu` riposti meccanismi, sempre in relazione con la necessita` espressiva di cui e` di volta in volta strumento. ovviamente "se questo e` un uomo" e` al centro delle indagini, ma molto spazio e` dato alla "tregua", forse il romanzo di levi prediletto da mengaldo, che ben individua le diverse strategie linguistiche dei due libri contigui. non manca poi l`analisi linguistica dei testi piu` letterari e meno testimoniali di levi, in particolare gli splendidi racconti del "sistema periodico".

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