



alla vita sociale si addice il motto del vescovo berkeley: essere e` essere percepiti o percepire. il modo in cui appariamo pubblicamente, la nostra figura, l`atta di immagini, suoni, odori, sensazioni tattili e persino sapori, viene colta dai sensi degli altri e valutata dal loro gusto, contribuendo a plasmare la nostra identita` e la forma del mondo in cui abitiamo. questo libro ci invita a guardare la societa` come un oggetto estetico, riscoprendo il valore delle apparenze sensibili contro il pregiudizio dualistico che ha attraversato la tradizione occidentale. muovendo dalla filosofia e incrociando la sociologia, la storia delle arti e la letteratura, esplora il regno dello spettacolo quotidiano, in cui dominano l`esposizione, la pubblicita`, la seduzione, e da cui si irradia l`illusione del prestigio.



harry haller vive bloccato in una condizione di impotente infelicita` generata da un insanabile dissidio interiore tra l`"uomo" (tutto quello che ha in se` di spirituale, di sublimato o per lo meno di culturale) e il "lupo" (il lato istintivo, selvatico e caotico). chiuso in un isolamento quasi totale rispetto al mondo meschino e privo di spirito in cui vive, arriva a un passo dal suicidio. verra` "rieducato" alla vita comune da una donna incolta ma intelligente, che lo aiutera` a trovare la via per meglio comprendere le "non regole" dell`assurdo gioco della vita. pubblicato nel 1927, in un`europa in cui i regimi totalitari si vanno imponendo, il lupo della steppa e` uno dei romanzi piu` "radicali" e piu` affascinanti di hesse.