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Autore: Hume David
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nel saggio la regola del gusto il punto di partenza e` la varieta` e variabilita` dei gusti. vi e` in essi un`apparente concordanza: le stesse parole, osserva hume, designano in tutte le lingue approvazione e pregi, oppure disapprovazione e difetti. ma questo accordo non va al di la` delle parole; anche nella critica, come nell`etica, queste concordanze universali non oltrepassano il significato tautologico delle espressioni nessuno puo` negare che il bene e` bene e il bello e` bello, ma la diversita` comincia quando si tratta di determinare quali cose siano buone e quali belle. tuttavia questa istanza scettica e` per hume solo un punto di partenza. essa sta a provare che il gusto e` soggettivo, e quindi non si possono trovare regole critiche universali; ma soprattutto che non esistono regole a priori, e che anche le regole del gusto, come tutte le altre, sono empiriche, a posteriori. con cio` e` posto il problema fondamentale dell`estetica di hume: trovare un fondamento alle regole del gusto, tale che renda compatibile la loro universalita` con la soggettivita` che abbiamo prima constatata. la ricerca di hume non e` metafisica. egli non mira a definire un`idea trascendente del bello. il suo problema e` quindi precisabile in questo senso: come si formano quei "campioni" quei "modelli" del giusto che stabiliscono la norma effettiva e positiva del giudizio del gusto?

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il diario di etty hillesum ha commosso i lettori di tutto il mondo, ed e` ormai considerato fra le testimonianze piu` alte delle vittime della persecuzione nazista. ora la versione integrale delle lettere, scritte in gran parte dal lager di westerbork - dove etty ando` di sua spontanea volonta`, per portare soccorso e amore agli internati, e per "aiutare dio" a non morire in loro -, ci permette di udire la sua voce fino all`ultimo, fino alla cartolina gettata dal vagone merci che la conduce ad auschwitz: "abbiamo lasciato il campo cantando". a westerbork etty vive "l`inferno degli altri", senza "illusioni eroiche", recando parole vere la` dove il linguaggio e` degradato a gergo, la` dove i fossati del rancore dividono gli stessi prigionieri, contrapponendo ebrei olandesi a ebrei tedeschi. la resistenza al male si compie in lei attraverso l`amicizia - nata nel campo o mantenuta viva con chi e` rimasto libero e manda viveri e lettere -, attraverso la fede e grazie ai libri (come le poesie di rilke) e alla natura: anche sopra le baracche corrono le nuvole e volano i gabbiani e brilla l`orsa maggiore. per scrivere la storia del lager ci sarebbe voluto un poeta, non bastava la nuda cronaca, aveva detto un giorno un internato a etty. non sapeva che quel poema stava gia` prendendo forma, lettera dopo lettera. e che, da quel fazzoletto di brughiera recintata e battuta da turbini di sabbia, sarebbe giunto fino a noi rompendo un silenzio di decenni.

perche` un compendio di tecniche espressive in riferimento alla prassi che caratterizza la psicoterapia della gestalt? questo libro rappresenta una guida di agevole e fruibile lettura pensata per chi non conosce, si accosta o integra nella pratica professionale l`uso di tecniche espressive, riconoscendone il valore.

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