una formica regina intuisce che il corpo umano puo` svelare scenari inediti alla sua specie. prende un bambino e gli entra nell`orecchio. il bambino cresce e diventa un ragazzo-formicaio. due amanti si rincorrono in una mosca postatomica, nessuno dei due e` consapevole di essere gia` morto. un bambino uccide la madre, colpevole di non aver rispettato le regole del suo gioco segreto. il realismo dell`autrice, insieme alla sua forte immaginazione, vuole insinuare un dubbio inquietante: siamo sicuri che il mondo sia davvero cosi` come crediamo di vederlo?
abbas karam younis, giovane idealista, scrive il suo primo dramma dando spazio ai segreti piu` intimi e sordidi della sua famiglia e degli amici che gravitano intorno: gioco d`azzardo, prostituzione, alcol, droghe, omicidi. la coincidenza con la realta` e` cosi` forte da aprire un oscuro corridoio fra la rappresentazione e la vita. sullo sfondo del cairo e dei suoi teatri, quattro personaggi raccontano gli amori e le gelosie, la passione e la morte, trasformando il copione che si preparano a interpretare nel canovaccio dell`esistenza.
nino motta, tipografo, abbandona milano e la famiglia (una famiglia disperata e ostile) e torna a messina, sotto le mentite spoglie del giornalista, per "indagare" sulla sua infanzia in collegio che, da sempre, e` rimasta intrappolata da una memoria "a macchie", incerta, segnata da un misterioso trauma. una volta in loco non ha difficolta` a far parlare quelli che tanto tempo prima sono stati i suoi compagni, anzi il suo invito a parlare li trasforma in generosi narratori orali. e cosi` le molte testimonianze si incrociano affollandosi intorno a due immagini che hanno accompagnato la vita di nino motta: il cappello del padre appeso in corridoio e la figurina della madre marietta che sale verso il collegio nel suo cappottino striminzito...
"se un denominatore comune hanno queste novelle, e` l`atmosfera diffusa e il senso invincibile d`insicurezza dentro cui, volenti o nolenti, si muovono i personaggi. le tecniche di scrittura sono diverse, e non c`e` predominanza dell`una o dell`altra in un dato periodo creativo dell`autore: il quale probabilmente nella scelta si lasciava guidare dal soggetto della novella (dall`introduzione di cesare de marchi).
se orazio, a partire dal 23 a.c. e dopo aver pubblicato le odi nel 20 a.c., torna a scrivere - ci dice nella lettera proemiale delle epistole - e` per via del tormento di essere quel che non si vorrebbe e di non essere quel che si vorrebbe. l`esperienza lirica e` conclusa, poiche` non e` piu` l`eta` del canto della gioia e dell`amore, resta la possibilita` di veicolare nel verso meditazioni morali di carattere generale, sul vero, sul bello, sulla condizione umana, rivolte all`uomo comune. con quest`opera di conversazioni in esametri composta di due libri (rispettivamente di venti lettere e di due aggiunte successivamente e centrate sul tema della poesia) orazio creo` un genere letterario del tutto nuovo. in componimenti eterogenei per materia il poeta tratta di diversi aspetti della vita quotidiana con una pratica saggezza del vivere, nutrita di filosofia stoica ed epicurea. tenendosi lontano da ogni dogmatismo si abbandona a riflessioni sulla potenziale grandezza umana, sull`incerto procedere del tempo, sulla necessita` di restare imperturbabili di fronte a tutto riconoscendo tuttavia il piacere del vivere, soprattutto dell`amore, sull`arte del sapersi accontentare.
barcellona 1992: madame delmas, affascinante donna francese, si rivolge a pepe carvalho per ritrovare l`uomo della sua vita, improvvisamente scomparso. si tratta di un giovane immigrato greco, alekos. al termine della labirintica ricerca, nei quartieri devastati dalla speculazione edilizia, riaffiorera` il corpo del giovane. droga, prostituzione, omosessualita`, stanchezza e` la realta` con cui pepe deve fare i conti.
una guida rapida alla mente, un manualetto per imparare a conoscere composizione e meccanismi del cervello umano, una lettura scientifica gradevole e alla portata di tutti. ogni capitoletto delle sette sezioni in cui e` suddiviso presenta dapprima l`argomento, poi da conto delle piu` recenti ricerche e sperimentazioni in proposito, infine raccoglie alcune notizie curiose, strane o divertenti sul tema. si puo` cosi` imparare qualcosa su componenti, funzionamento, specializzazione, analisi del cervello; le sue funzioni in rapporto al corpo (il movimento, il sonno, i sensi ecc.) o quelle piu` complesse (la decisione, l`emozione, la creativita`, il linguaggio ecc.); il suo malfunzionamento e le malattie (dall`ictus all`alzheimer, dalla schizofrenia al coma); la sua cura (passando dalla psicoterapia alla neurochirurgia); i cambiamenti che vi si verificano e le cause di crescita o appassimento; infine le differenze individuali ascrivibili alle funzioni cerebrali (l`intelligenza, la personalita`, l`orientamento sessuale ecc.). con linguaggio semplice e tono spiritoso consente di saperne di piu` su di un organo affascinante, che ci riguarda tutti, che condiziona come nessun altro le nostre vite e che pare tutt`uno con la nostra identita` e individualita`.
nel 1958 adam strickland e` un laureando di cambridge, che viene mandato dal suo professore a scrivere la tesi su un celebre giardino rinascimentale di un`antica dimora vicino a firenze, villa docci. ad attenderlo, pero`, non ci sono solo le sfarzose feste in terrazza della padrona di casa e le conversazioni brillanti con le rampolle dell`aristocrazia locale, ma anche un complotto la cui ombra ttraversa i secoli e lega insieme due omicidi distanti quattrocento anni. su tutto e tutti domina l`antico giardino, che sembra esercitare, su chiunque vi entri, un fascino che sconfina nel sortilegio.
questa esplorazione delle stranezze e assurdita` del regno animale permette di scoprire - con il beneplacito della scienza - che reale e fantastico convivono felicemente in ogni angolo del mondo e in ogni sua creatura, mammifero, anfibio o insetto che sia. l`onisco delle cantine che beve dal sedere, gli scorpioni fosforescenti al buio, le bisce che fingono crisi di vomito e svenimenti per allontanare gli estranei, i pinguini maschi che pagano in pietre le femmine in cambio di favori sessuali: il regno animale non ha alcun bisogno della nostra immaginazione per rivelarsi straordinario. con l`aiuto dei disegni e delle vignette dell`illustratore americano ted dewan, e con lo stile frizzante e il rigore scientifico che gia` caratterizzava "il libro dell`ignoranza", john mitchinson e john lloyd fondono l`obiettivita` e l`autorevolezza di un manuale di zoologia con il ritmo e di un testo letterario, smentendo categoricamente lo stereotipo secondo cui imparare e` noioso.
luis ha abbandonato tempestad, un paese che nessuna carta geografica riporta e dove tutti giocano a scacchi o suonano il violino. e venuto a studiare a milano dove si e` diplomato al conservatorio. e un giorno, mentre e` seduto al caffe` florian, a venezia, incontra chiara una giovane musicista che gli offre il ruolo di primo violino nel quartetto d`archi che sta organizzando. con un obiettivo grandioso e folle: eseguire e incidere la grande fuga di beethoven, opera immensa ed enigmatica, vertice estremo della musica romantica. quali misteri nasconde un progetto del genere?
un padre semialcolizzato che nessuno sa come si guadagni da vivere, una madre un tempo bellissima, scampata ad auschwitz e preda delle proprie nevrosi: e la famiglia del giovane arnon, protagonista di questo romanzo d`esordio tradotto in tutto il mondo. il ragazzo, convinto che le persone piu` amate possano diventare i nostri peggiori nemici, e mosso da un`irrefrenabile curiosita`, divide la sua vita sregolata tra i bar di amsterdam e le prostitute. si succedono cosi gli incontri con marcella, natasja, astrid, sandra che devono pero` restare irripetuti, significativi proprio per la loro unicita`. del resto, per uno che cerca di evitare le classiche domande sulla vita, quelle frequentazioni sono le uniche possibili.
eliot nailles e paul hammer: due uomini, due archetipi prigionieri della cabala del loro cognome (nail e hammer sono, in inglese, rispettivamente chiodo e martello). uno e` un marito innamorato e un padre affettuoso, l`altro un bastardo psicotico, perduto in un mondo che non sa che farsene di tipi come lui. la culla del loro dramma magnetico e irresistibile e` il sobborgo di bullet park, ancora una volta un nome simbolico (bullet, proiettile) che ospita un`ossessione - quella di hammer per il "sacrificio" di una vittima predestinata - e allo stesso tempo e` la culla di quella media borghesia, americana ma non solo, che cheever ha ritratto come nessun altro.
il lascito lirico di properzio, ancora oggi, stupisce per la freschezza del suo linguaggio e della sua ispirazione. dei quattro libri che compongono le sue elegie (elegiarum libri iv) il piu` celebre e` sicuramente il primo (monobiblos, "libro unico"), prima raccolta pubblicata nel 28 a.c. e dedicata alla donna amata, cinzia, secondo la tradizione dei poeti alessandrini. costituito da ventidue elegie, e` noto anche sotto il titolo di cynthia (nei manoscritti). vi si canta prevalentemente l`amore impossibile per cinzia con l`aiuto di un ricco repertorio di figure mitologiche. anche nel secondo libro, in trentaquattro componimenti, prevale di gran lunga sugli altri temi l`amore per cinzia. insomma: cinzia resto` per gran parte della vita del poeta la sua prima ispirazione, nella gioia come nel dolore, entrando di prepotenza - per non uscirne mai piu` - nel canone delle grandi muse letterarie. un modello che nei secoli e` tornato a vivere nelle opere dei tanti poeti che a properzio hanno guardato come a un modello, da ariosto a goethe, fino al novecento.
las palmas, nuova avventura di ricardo blanco, detective a gran canaria: il corpo smembrato di una ragazza viene rinvenuto sulla costa di la laja. unici indizi: un tatuaggio e una collana. blanco si trova a dipanare un`intricata matassa di eventi legati al mondo della prostituzione e del traffico di droga, ci trascina con lui nel vorticoso brulicare di personaggi e ambienti oscuri e misteriosi. com`e` tipico del classico romanzo hard-boiled spennellato di contemporaneo humour nero, jose` luis correa ci presenta la isla de gran canaria come mai l`avevamo vista prima, inquadrandone i lati bui e ravvivando il fascino del quotidiano, in un`esplosione di luci e di suoni di voci e di colori che di volta in volta evidenziano la forza di sentimenti, passioni e paure. passo dopo passo, tratteggiando un`umanita` varia e autentica, tra feste, ricorrenze, canzoni, fughe e inseguimenti, correa ci lascia accompagnare il suo ironico e tagliente detective nelle indagini sul colpevole. sobbalziamo accanto a lui nella sua volkswagen e lo seguiamo con il fiato sospeso nella scoperta della verita`, che non e` mai cosi` luminosa come si vorrebbe.
thailandia e cambogia, somalia e repubblica democratica del congo, brasile e colombia, pakistan e italia. sono alcune delle aree in cui medici senza frontiere svolge da piu` di trent`anni la sua opera di soccorso rivolta alle popolazioni povere e alle vittime delle catastrofi e delle guerre. nove scrittori italiani (alessandro baricco, stefano benni, gianrico carofiglio, mauro covacich, sandro dazieri, silvia di natale, paolo giordano, antonio pascale, domenico starnone) le hanno visitate e in questo libro raccontano cio` che hanno visto e le loro reazioni di fronte a realta` fatte di violenza urbana, prostituzione, conflitti, diritti calpestati, fame, malattie. sono storie, ritratti, brevi affreschi dipinti a volte con toni accesi, altre volte con tinte lievi o addirittura "leggere", ciascuno specchio di una diversa sensibilita`. in comune, c`e` la capacita` di far rivivere l`impatto con situazioni estreme, impensabili, in cui e` annichilita ogni dimensione umana e di giustizia. situazioni che ci riguardano pero` in maniera diretta. e di cui non dovremmo piu` dimenticare l`esistenza, se non vogliamo diventare tutti un po` complici dei mali che affliggono il nostro tempo.
pubblicato nel 1850, "la lettera scarlatta" e` uno dei piu` importanti romanzi nordamericani dell`ottocento. nelle intenzioni dell`autore esso doveva rappresentare al meglio lo spirito puritano dell`epoca coloniale americana. nella societa` puritana la liberta` dell`individuo coincideva con il bene della comunita`, che doveva essere purificata da ogni elemento estraneo, considerato al soldo di satana. per questa ragione le autorita` imponevano stili di vita improntati a un inflessibile rigore morale. e chi infrangeva gravemente le regole poteva incorrere persino nella pena di morte. nel libro una giovane sposa, amante del pastore arthur dimmesdale, manifesta fisicamente i segni della sua relazione extraconiugale con il predicatore. nulla riesce a farla confessare, nemmeno le minacce, e per questo viene schivata da tutti, e infine condannata a portare sul petto una fiammante lettera a, che la additi allo sguardo pubblico come un`adultera. intorno a questa vicenda si dipana il progressivo insinuarsi nei personaggi di un tormentato lavorio psichico, che li spingera`, in taluni casi, sull`orlo della pazzia. il libro e` stato fonte di ispirazione per numerose trasposizioni cinematografiche.
questa biografia atipica e struggente e` il racconto di una famiglia ferita dalla storia, dove le vicende private si intrecciano con quelle dell`europa e in cui l`autore si confronta con il valore e il peso di una profonda eredita` morale. aldo rosselli comincia dall`amore tra i nonni joe e amelia e prosegue fino al periodo dell`esilio dopo la morte del padre nello e dello zio carlo, assassinati dai fascisti a bagnoles-de-l`orne nel 1937. emerge cosi` la forte presenza di amelia, l`intelligenza e il coraggio dei due fratelli, la condivisione dell`impegno politico, i lutti che hanno trasformato quell`impegno in testimonianza. piu` che una ricostruzione storica, "la famiglia rosselli" e` una sorta di evocazione, un flusso d`immagini che lo scrittore estrae dagli epistolari e dalle fotografie, quelle stesse foto che popolarono di fantasmi e interrogativi la sua mente di bambino. in queste pagine non c`e` traccia di retorica, ma la capacita` di materializzare gesti e volti, la volonta` di riallacciare gli ideali e gli affetti, la memoria e la vita, di scavare dentro di se` alla ricerca di frammenti di felicita`.
pompei e` la citta` piu` viva delle citta` morte. dal settecento, quando cominciarono gli scavi, ha continuato a parlare, a svelare segreti, a dire l`ingegno, la bellezza, la florida grandezza della civilta` romana. eva cantarella e luciana jacobelli le hanno gia` dedicato un libro illustrato, una "guida" intelligente che e` anche alla base di questa nuova avventura. qui, senza rinunciare a un corredo essenziale di immagini, pompei diventa soprattutto racconto: racconto delle vestigia, dei costumi (i modelli abitativi, i servizi pubblici, gli svaghi), della vita famigliare, dei culti religiosi. ma non solo: complici le testimonianze e i documenti rinvenuti, le autrici risalgono a storie di vita vissuta, di legami amorosi, di relazioni nell`ambito della politica. se jacobelli indaga sul reperto archeologico e da quello trae, con rigore e sapienza, informazioni che accendono l`attenzione, cantarella esplora il tessuto civile, i miti, le leggende. ne esce un libro decisamente "narrativo" - che attinge anche all`ampia tradizione di storie tramandate dalla "scoperta" della citta` in poi, una sorta di germinazione di racconti che e` un`altra parte della ricchezza culturale di pompei. non manca inoltre il quadro (in verita` drammatico) dello stato di conservazione dei reperti, delle losche vicende legate alla gestione del patrimonio, dei tentativi di trovare una soluzione per confermare l`effettiva vitalita` di pompei.
arpocrate regna non soltanto sull?asciuttezza stilistica dell?operetta che la biblioteca ermetica qui presenta, ma anche sulla figura dell?autore, huginus a barma, la cui dimensione storica, ricoperta in modo alchemicamente usuale dall?evidente pseudonimo, fu e resta velata. pallide notizie offre il ferguson, scarse le citazioni tra i contemporanei (fulcanelli, alleau) e altre ricerche, come quella compiuta anni fa dall?editrice arche, rimangono allo stadio della buona volonta filologica. il piccolo trattato con il titolo di saturnia regna in aurea saecula conversa fu pubblicato per la prima volta a parigi nel 1657. la sua traduzione francese fu del 1780, e il traduttore, anch?egli anonimo, forni le poche informazioni su huginus di cui in pratica disponiamo e che il lettore potra ritrovare ora in questa integrale versione italiana di quella traduzione. chi abbia a mente il lessico alchemico non trovera difficolta ad immergersi nelle pagine di huginus, e pero potra stupirsi che il traduttore francese (si ricordi la data 1780) non cerchi minimamente di sottrarre al dettato originale la sua criptica struttura linguistica, ma badi piuttosto, ad accortamente seguirne la lettera, a non turbare l?antica tramandata metafora. la cultura medica di paracelso, il suo indirizzo iatrochimico, di cui huginus e portavoce, sono cosi ancora di prima mano nell?attenta e letterale traduzione francese nella quale il travaglio di una cultura ancora sofferta da cosmografie dissimili, se non contrapposte, e che all?epoca avranno gia conosciuto il rasoio sperimentale di un boyle, sembra potersi dimenticare come fatto marginale se non inesistente. e tanto puo far riflettere il lettore, se lo crede opportuno, su come sia impossibile - e per fortuna - distaccare il risultato alchemico, anche nei suoi gradini terapeutici, dalla parola compilata e trascritta nel tempio "soterico" dell?immaginazione. parrebbe ancora una lezione d?umilta a chi voglia assimilare a tutti i costi il concetto di "real
il caso di una donna brutalmente aggredita e uccisa in una notte di luna piena scuote la quieta varese alla vigilia della grande guerra. l`assassino delle donne - come tutti lo chiamano - e tornato? sara` il giudice gagliardi a dare la caccia al colpevole con l`aiuto della misteriosa voce del quartiere belforte, che lo condurra` ad inquietanti scoperte. tra indiscrezioni e lettere anonime, la vicenda assume contorni drammatici e sconcertanti, sullo sfondo di un`italia in bilico tra neutralisti e interventisti, nel mare in tempesta dell`europa belligerante.
Registrato nel Novembre del 2016, nel corso delle celebrazioni del 35 anni del Billy Bob's, il più grande locale honky tonk al mondo, con un parcheggio di ventimila piedi ed una sala cinque volte più grande. Shooter, figlio di Waylon Jennings e Jessi Colter, ha inziato a frequentare il Billy Bob's quando era piccolo, ed ora ne diventa un protagonista. Uno stringato set elettrico di puro honky tonk country. 18 canzoni, i suoi classici e molto altro, eseguiti in maniera decisa. Sudore e country rock, il modo migliori per entrare al Billy Bob's.
cuore di questo romanzo e` un edificio abbarbicato in cima a uno scoglio a picco sull`oceano: la "casa del sonno" del titolo. nei primi anni ottanta e` un alloggio per studenti universitari. e` qui che si incontrano, si sfiorano o s`ignorano i destini dei personaggi.
lombroso e` stato uno degli italiani piu` celebri al mondo nella sua epoca, una figura di grande spicco nel panorama del positivismo europeo di fine e inizio secolo. ma dopo la sua morte il suo pensiero e` stato perlopiu` ridotto alle teorie sull`atavismo, liquidato in toto o irriso (e in quanto ebreo, il fascismo ha cancellato ogni sua traccia dalla toponomastica e ogni scultura commemorativa dai luoghi pubblici). con questo volume si vuole proporre un`immagine piu` sfaccettata di lombroso a partire da testi meno noti. alberto cavaglion ci propone il lombroso divulgatore, giornalista, poligrafo che si occupa di medicina sociale, ma anche di architettura, di politica, di questioni giuridiche, di storia, linguistica e letteratura. un ritratto intellettuale molto diverso e, dal punto di vista della scrittura, molto piu` piacevole rispetto a quello conosciuto attraverso i suoi controversi saggi accademici. il volume, che ripercorre un ampio arco temporale (dal 1851 al 1909, poco prima della morte) inizia con le pagine piu` intime: quelle dal diario giovanile, le lettere alla fidanzata che poi diventera` moglie, le pagine autobiografiche. poi si ripercorre la vasta gamma dei suoi interessi intellettuali, dalla passione per la filologia e la letteratura alla musica, dalla politica (socialista moderato) agli interventi sull`antisemitismo. non mancano pagine sulla medicina sociale e quelle tratte dal giornale che lombroso aveva organizzato nel manicomio di pesaro, facendo collaborare i pazienti. e naturalmente i suoi studi sulla follia in rapporto alla criminalita` e alla genialita`, ma sintetizzati in pubblicazioni divulgative mai riprese prima d`ora. il volume comprende anche un saggio di silvano montaldo sulla storia della collezione di reperti anatomici, antropologici e criminologici avviata in vita da lombroso e diventata poi il museo torinese a lui dedicato.