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storie tragicomiche, personaggi divertenti e tratteggiati con una naturale simpatia umana: una vera e propria saga dell`immigrazione ebraica, dalla lettonia ancora sovietica degli anni `80 fino a toronto, in canada. bezmozgis, nato in lettonia nel 1973 e trasferitosi in canada nel 1980, narra le vicende della famiglia berman: c`e` il vecchio nonno un po` nostalgico, ci sono roman e bella, che tentano di aprire un centro per massaggi, e poi c`e` il piccolo mark, con i suoi primi tragici approcci alla lingua inglese e il folle amore per la quattordicenne cugina natasha. ma in ogni personaggio vibra un calore che e` quello di tutta la comunita` ebraica locale, che l`autore racconta con una voce piena di verve e commozione.

pur perseguendo senza tregua nella sua fatica di sisifo in quell`atelier miserabile che era la tana da cui nemmeno il successo materiale progressivamente sopravvenuto mai lo allontano`, alberto giacometti non era comunque un taciturno. non lo sentii forse dire una volta che gli sarebbe stato indifferente essere ridotto allo stato di uomo-tronco senza braccia ne` gambe purche` lo si posasse sul caminetto dall`alto del quale avrebbe potuto continuare a discutere con gli amici nella stanza in cui si sarebbero trovati riuniti? [...] conversatore impenitente come altri sono ferventi giocatori di carte o di scacchi, giacometti non era meno portato al soliloquio come testimoniano, redatte in quella lingua francese che ben piu` dell`italiano dialettale del suo cantone originario dei grigioni va considerata la matrice del suo pensiero di uomo maturo, le note sparse in numerosi taccuini in cui le si trova gettate come per caso, senza che nulla possa far pensare a un diario che l`interessato avrebbe ritenuto utile tenere. [...] la mente costantemente desta e la mano sempre attiva, giacometti non smetteva mai di coprire di scarabocchi le cose piu` diverse che si trovavano alla sua portata: tovaglie di carta di ristoranti senza pretese, margini di libri della "se`rie noire", fino ai muri decrepiti del suo atelier. come se avesse voluto vivificar tutto con il suo segno e non soltanto produrre per l`altrui sguardo atemporale immagini a tre o a sole due dimensioni. (dallo scritto di michel leiri)

il "regno" di camillo ruini a guida della conferenza episcopale italiana ha coinciso con la stagione di massima confusione della politica italiana: cattolici dislocati in entrambi gli schieramenti, la transizione tra un papa forte e un papa dalla fama conservatrice. l`autore riflette sulla dimensione pubblica della chiesa italiana e sul suo rapporto con la politica, nel momento in cui, in assenza di un unico partito cristiano, la chiesa sembra sempre piu` decisa a entrare direttamente e senza mediazioni nel dibattito politico, impegnata nella conquista dell`immaginario, dei media, della politica. cardinali e laici, vecchie associazioni e nuovi movimenti, integralisti e disubbidienti. la forza e la debolezza, la resistenza e gli accomodamenti, le piccole manovre e le visioni epocali. in gioco c`e` la sopravvivenza stessa del cristianesimo.

il 6 dicembre 2010 ha aperto al pubblico il museo del novecento di milano, rinnovando il progetto del cimac (civico museo d`arte contemporanea), chiuso dal 1998. dai punti di forza delle grandi collezioni civiche milanesi nasce il modello di allestimento del museo, dove sono descritti futurismo, spazialismo, arte povera e i maggiori artisti del secolo, come boccioni, carra`, soffici, de chirico, sironi, martini, morandi, fontana, manzoni, kounellis e molti altri. in 26 sezione tematiche sono catalogate le ca. 270 opere in esposizione permanente: una selezione delle oltre 2.000 opere che costituiscono il patrimonio del museo. fra queste: il quarto stato di pelizza da volpedo - che sara` esposto in uno spazio esclusivo, visibile dal pubblico senza dover accedere al museo - il trittico degli stati d`animo e la scultura forme uniche di continuita` nello spazio di umberto boccioni o la struttura al neon per la ix triennale di milano di lucio fontana illuminata e visibile giorno e notte da piazza duomo.

jules gue`rec - quarant`anni, celibe, proprietario di due pescherecci - e` sempre vissuto nella cittadina bretone in cui e` nato, nella casa adiacente all`emporio che la sua famiglia gestisce da generazioni, nello stesso odore "di catrame, cordami, caffe`, cannella e acquavite", insieme alle due sorelle rimaste nubili, che lo accudiscono con una sollecitudine benigna, occhiuta e possessiva. a loro gue`rec deve rendere conto di come spende ogni centesimo. persino quando gli capita di andare a quimper, e di non resistere alla tentazione di tornare in quella certa strada dove un paio di signore "arrivate da parigi" passeggiano "gettando agli uomini sguardi provocanti", il pensiero di come fara` a giustificare i cinquanta franchi mancanti gli rovina il piacere. sono loro, le sorelle, a sorvegliare tutto, a provvedere a tutto. anche quella volta che lui, da giovanotto, ha messa incinta una ragazza, e` stata celine - che delle due e` la piu` penetrante e la piu` spiccia, e che afferma di conoscere il fratello come fosse un figlio suo - a prendere in mano la situazione. una notte, pero`, gue`rec, senza quasi accorgersene, sara` la causa di un evento tragico, le cui paradossali conseguenze potrebbero forse spingerlo a uscire dal bozzolo soffocante, ma anche tiepido e rassicurante, dei legami familiari.

come nascono le grandi idee matematiche? cosa si nasconde dietro un`intuizione in grado di cambiare per sempre la storia della scienza e della civilta`? quale distanza separa un`illuminazione geniale dalla dimostrazione della sua effettiva correttezza? dal pensiero euclideo alla teoria del caos, dalla geometria analitica cartesiana alla "macchina universale" di turing, le grandi idee delta matematica non solo hanno rivoluzionato la disciplina ma anche contribuito a plasmare e modellare l`intero pensiero occidentale. angelo guerraggio individua quindici di queste dirompenti scoperte e, anche attraverso le vite dei grandi uomini che le hanno portate alla luce, racconta la storia della matematica come un vivacissimo puzzle di invenzioni, rivoluzioni e lampi di genio. traccia in questo modo un viaggio nel tempo all`inseguimento delle grandi idee che hanno segnato il percorso dalla proto-matematica come spurio insieme di nozioni fino alla straordinaria complessita` del pensiero matematico moderno.

"la prima edizione del padagogisches skizzenbuch di paul klee venne preparata nel 1924, e apparve l`anno successivo come secondo volume della collana bauhausbucher curata da walter gropius e laszlo moholy-nagy. una riedizione segui` poco dopo, nel 1927. a gropius e moholy-nagy doveva esser chiaro fin dall`inizio che queste `premesse fondamentali` come venne detto nella presentazione del libro `di una parte dell`insegnamento teorico allo staatliches bauhaus di weimar costituivano una componente essenziale della concezione artistico-didattica di klee e dell`istituto`. (...) il padagogisches skizzenbuch viene qui riprodotto integralmente. la sua preziosita` non e` dovuta solo a paul klee, autore dei disegni e delle riflessioni teoriche, ma anche all`impaginazione di moholy-nagy, che puo` esser considerata pionieristica. si pone qui il problema (sollevato anche allora) se la soluzione adottata da moholy-nagy risponda appieno alle esigenze della spiritualita` del pensiero e del disegno di paul klee, o se la spiccata personalita` dell`impaginatore non contribuisca a suggerirne un`interpretazione distorta. va peraltro ricordato che klee autorizzo` questa forma. il libro rappresenta dunque un prodotto di quella cooperazione di `forze di diverso indirizzo` che fu una caratteristica del bauhaus, insistentemente affermata da klee come potenziale di feconda dialettica interna e di produttivita`." (dalla premessa di hans m. wingler)

i giovani angelica e cleante si amano e vogliono sposarsi, ma argante, l`autoritario padre di lei, ha deciso diversamente: angelica sposera` un medico che lo curera` da tutte le sue malattie. argante infatti e` in ottima salute, ma si crede afflitto da mille disturbi e vive circondato da medicine e rimedi di speziali. e ha anche gia` individuato il genero perfetto: tommaso diarroicus, figlio di monsieur diarroicus, uno dei medici cui si rivolge abitualmente. e se la figlia rifiutasse, e` pronto a diseredarla in favore di belinda, l`ossequiosa e intrigante seconda moglie. beraldo, il fratello di argante, e tinetta, la cameriera impertinente e dal cuore gentile, faranno di tutto per aiutare i due giovani a coronare il loro sogno e indurre argante a ritrovare la sanita` mentale. come si puo` portare questo falso paziente dalla parte del vero amore? tinetta e beraldo ci stanno lavorando, ma il compito e` difficile e argante e` testardo. con la brillantezza di un testamento, questa ultima commedia di molie`re, vivace e profonda al tempo stesso, dipinge il teatro come spettacolo, come trionfo del piacere, come vittoria della vita sulla morte.

stendhal fu un profondo conoscitore e ammiratore dell`italia. vi frequento` principi, militari, dame famose, poeti e artisti. questo romanzo, il piu` tipico dei suoi, racconta il nostro paese attraverso le vicende del giovane fabrizio del dongo, incerto tra sogni d`amore e di gloria. sono gli anni di napoleone, di fermenti ideali e di passioni trascinanti: fabrizio va alla guerra ma torna presto in italia dove comincia per lui una lunga stagione di incredibili avventure. famosi gli episodi della battaglia di waterloo, le descrizioni degli intrighi di corte e della prigionia: stendhal riesce a raccontare l`amore, l`eroismo e l`astuzia coinvolgendo i lettori e nello stesso tempo assistendo con animo distaccato allo svolgersi degli eventi, proprio lui che in questo romanzo ha trasfuso ogni sua autentica esperienza di vita.

"la tribu degli alberi" e` una storia emozionante e avventurosa, vivacissima e millenaria. che ci riguarda tutti da vicino e che nessuno meglio di stefano mancuso poteva raccontare. c`e` una voce che sale dal bosco: e` quella di un vecchio albero che vive li` da sempre, e adesso vuole dire la sua. perche` anche le piante hanno una personalita`, delle passioni, ciascuna ha un proprio carattere. cercano sottoterra per guardare il cielo. si studiano, si somigliano, si aiutano. e se chi dice avesse centinaia, forse migliaia di anni? intorno a laurin, nei secoli, si e` svolta la storia di una intera comunita`, e lui ora - con le radici ben salde nel terreno e la chioma ancora svettante nonostante l`eta` - ne ripercorre le vicende, le incomprensioni, le feste, i dubbi e le promesse. nessuno meglio di stefano mancuso ha saputo raccontare il regno vegetale, ma qui c`e` la scoperta di una forma nuova, che coniuga la vivacita` dell`apologo al rigore scientifico. cimentandosi per la prima volta con la narrativa, il celebre botanico ha scritto una storia per tutte le eta`. (serena dandini).

LP. Deutsche Harmonia Mundi, 1978, Germania. Contiene 4 concerti tratti da Il Cimento Dell'Armonia e dell'Invenzione OP. 8 N. 5-8 per violino, archi e basso continuo eseguiti dal Collegium Aureum Auf Originalinstrumenten diretto da Franzjosef Maier.

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