di tutti i grandi scrittori russi dell`ottocento, turgenev e` stato uno dei primi a essere riconosciuto e stimato all`estero, mentre in patria ogni suo romanzo suscitava ammirazioni e aspre polemiche. per questo viaggio` molto in europa, soggiornando spesso a parigi, anche se le radici e il cuore rimasero saldamente ancorati alla russia. amico di flaubert, di zola, di james, turgenev in questo libro di memorie ricostruisce in suggestivi scenari il mondo culturale dell`epoca.

uno scrittore in odore di nobel, padre di quattro figli, innamorato di una moglie da cui si e` separato da molti anni, decide di scrivere la storia della sua vita per riviverla come avrebbe voluto, spianando gli incroci dove la strada si e` spezzata, aggiustando le fratture, arrivando puntuale agli appuntamenti importanti. cosi`, nei suoi ricordi la memoria si intreccia al desiderio e alla nostalgia, mentre i volti di marcella e dei ragazzi prendono forma, attraverso le sue parole, in un tempo e in uno spazio mutevoli e sempre carichi di affetto. se marco, il primogenito, fa dell`inquietudine la sua cifra, veronica si difende dalla morte rifiutandosi di scegliere. lilo invece, sorridente e lieve, alla morte si avvicina con inesorabile precisione. per ultimo rai, eterno ragazzo, destinato a rimpiangere un`eta` dell`oro familiare che non ha mai vissuto. tra milano e roma, berlino e vienna, londra e new york, questi sei personaggi in cerca di se stessi si inseguono e si amano, si mancano e si trovano. e come il padre tornano quando possono a casa, al ricordo di quel casale nella campagna veneta che li ha visti per un momento felici. un romanzo sulla paternita`, in cui colpisce come sia una giovane donna a dare anima alla voce narrante del padre.