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Con Dave Specter e i Bluebirds - Live in Europe

Nuovo lavoro, questa volta da solo. Rubalcaba rivede le sue radici Brasiliane

Esordio come solista del leader dei Del Amitri. Tra rock e pop, un disco ben costruito e piacevole.

Ritorno sulla scena per una celebrata southern band. On the road da oltre trenta anni McGuffey Lane, originari dell'Ohio, si sono rimessi assieme con la formazione originale e tornano a proporre il loro classico suono sudista, fortemente venato di radici. Brani come It's A Good Day, I Am Who I Am, Bartender e Song For The Road suggellano la ritrovata forma.

Country, rock, southern rock e gospel. Un cocktail intenso e diretto che mette in evidenza le radici di Shawn Lombard. Originari dell'Alabama, con Dylan e Bob Seger nel dna, Lombard e la sua band hanno un suono dinamiico, con slide guitar ed hammond b3 in evidenza.

Colonna sonora, 1996, che comprende brani inediti di Thurston Moore ( che ha curato anche lo score ), Evan Dando ( che interpreta Gram Parsons ), Plimsouls, Freedy Johnston, Ben Vaughn etc

Colleen Rennison (No Sinner, il nome della band è il contrario del suo cognome) è una rock-blues singer canadese. Una con le palle, visto che, da subito, è stata paragonata a Janis Joplin ed è stata definita una decisa concorrente di Beth Hart. Voce carica, sensuale al punto giuisto, la Rennison è una vocalist in decisa ascesa ed unisce la sua carriera di rocker a quella di attrice, visto che in Canada ha pure girato dei film.

ogni libro di dagerman ci costringe a mettere in dubbio le verita` ricevute e a guardarci allo specchio, come individui, come societa`, ma soprattutto come esseri umani. ribelle all`ingiustizia in ogni aspetto del vivere e a qualsiasi forma di oppressione, la sua opera conserva una pungente attualita`, e cosi` la sua riflessione politica e culturale, cui e` dedicata questa raccolta di interventi su quotidiani e riviste letterarie e anarchiche. con una sorprendente capacita` di leggere il proprio tempo e prevedere il nostro, con la sua coerenza estrema e irriducibile, dagerman denuncia le "gabbie" della moderna democrazia, dove un manipolo di poteri decide migliaia di destini, gli interessi dello stato prevaricano i diritti inalienabili della persona, e la cultura e` declassata a "gioco di societa`", slogan ideologico o anestetizzante di massa. ma soprattutto rivendica il compito della letteratura di "mostrare il significato della liberta`", di scuotere le coscienze per riscattare l`uomo e i suoi valori fondamentali: l`uguaglianza, la difesa dei deboli, la solidarieta`. e confessa il suo conflitto di scrittore diviso tra l`impegno sociale e l`inviolabile autonomia dell`immaginazione, che deve seguire liberamente le proprie vie per "toccare il cuore del mondo". se la politica e` definita l`arte del possibile, ovvero dei limiti, del compromesso, della rinuncia alla speranza, dagerman non puo` che difendere a gran voce la necessita` di una "politica dell`impossibile".

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