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	sullo sfondo dell`india rurale, dei piccoli villaggi e delle sue citta` piu` remote, le storie di questo libro parlano di incontri e di separazioni, di perdite e di riconciliazioni, di dolori e di grandi battaglie, di rassegnazione. storie, pero`, della piccola gente, quella che vive lontano dalle grandi citta` dove si fa la storia. racconti universali, eppure profondamente indiani.
 
	Helter Skelter Publishing, 1999, UK. Il primo libro ad esaminare il tipo di canzoni che Bob Dylan chiamava "il mio dizionario e il mio libro di preghiere" cercando di spiegare come sia nato il suono selvaggio e mercuriale a partire dalla reinterpretazione del 1961 di The House Carpenter. in inglese.
 
	 
	 
	 
	 
	Da Capo Press, 1999, USA. Hard Rain prende in esame oltre trent'anni di registrazioni, film e concerti di Bob Dylan per delineare un accurato profilo della prodigiosa opera. La nuova versione aggiornata del libro comprende un epilogo riguardante le celebrazioni per il trentesimo anniversario del 1992, i suoi dischi Good As I Been To You, World Gone Wrong e Time Out of Mind del 1997, la sua performance di fronte al Papa e la conquista di un nuovo Grammy Award. In inglese.
 
	 
	 
	 
	 
	 
	Omnibus Press, 1989, UK. Una biografia completa che traccia il percorso della carriera di Sting dagli inizi a Newcastle-Upon-Tyne fino al raggiungimento dello status di artista senza compromessi profondamente devoto a Amnesty International e a altre cause umanitarie. Nato Gordon Sumner, Sting emerse durante la rivoluzione punk dei tardi anni settanta come leader dei Police la cui miscela di reggae e minimalismo rock valse loro dischi di platino e un seguito mondiale. Quando la band si sciolse, Sting inizio una carriera solista da cantautore e attore che lo trasformò in una celebrità, permettendogli di usare l'attenzione attirata dalla propria fama per sostenere cause ecologiche e umanitarie. Tutto ciò viene illustrato nel dettaglio in questa sfaccettata biografia.
 
	 
	 
	 
	 
	la citta` e la possibilita` di governarne lo sviluppo per il bene comune sono temi fondativi della sinistra. basta riandare alla manchester descritta da engels o alle lotte di inizio novecento per i diritti elementari e i bisogni primari del proletariato urbano, da cui presero l`avvio partiti e sindacati di sinistra e la stessa urbanistica moderna. da qui, la riflessione dei due autori arriva a esplorare un paradosso italiano. vi e` stato un tempo, nel dopoguerra, in cui la sinistra - non solo quella comunista - rifiutava l`etichetta di riformista, ma nei fatti metteva in campo, sulla citta`, visioni e azioni squisitamente riformiste. erano gli anni delle lotte contro il sacco urbanistico di roma, napoli, palermo e contro i comitati d`affari incistati nella politica; e gli anni di alleanze per l`epoca decisamente inedite. ed ecco il paradosso. mentre oggi la sinistra rivendica con orgoglio la propria natura riformista, ha quasi smarrito la tensione di allora: distante com`e` dalla riflessione attualissima sull`urgenza di un freno al consumo di suolo; troppo legata, in alcuni, a pregiudizi ideologici - la mitizzazione dell`esproprio, la demonizzazione dei pri-vati - e troppo vicina, in tanti altri, a quel "partito del cemento" trasversale che spesso detta legge sul futuro delle citta` ed e` fonte di inquinamento affaristico della politica. ma la sinistra puo` permettersi di tradire la citta`? o non rischia cosi` di condannare se stessa?
 
	una pagina rimossa della recente storia nazionale quella del terrorismo sudtirolese, che interesso` per oltre dieci anni un`area ben piu` vasta della regione trentino-alto adige, dove ebbe il suo epicentro. seguendo la pressante cronologia dei fatti, il libro racconta il complesso intreccio di ragioni e di contro ragioni che hanno provocato una drammatica sequenza di esplosioni e di aggressioni che sembrava non aver mai fine. un intreccio che ha via via visto schierati la politica, l`esercito, i servizi segreti, le diplomazie d`italia e austria, e soprattutto i protagonisti locali, sudtirolesi, trentini e altoatesini. il volume ricostruisce la genesi del fenomeno terroristico. la riconciliazione tra i gruppi etnici conviventi nella regione trentino-alto adige/sudtirol fu il frutto della lunga e paziente ricerca di una soluzione politica condivisa, che richiese il superamento di posizioni nazionalistiche da un lato, e d`intransigenze ideologiche e localistiche dall`altro. le affascinanti pagine di questo libro mostrano la storia di come sia stato possibile trasformare un tempo di guerra in un tempo di pacifica convivenza e di fattiva collaborazione tra appartenenze, culture e gruppi linguistici diversi.
 
	"i vampiri" (1957) di riccardo freda e mario bava e` comunemente ritenuto il primo horror italiano. lo stupore dei critici, lo scarso successo di pubblico, l`ambientazione parigina sembravano palesare l`horror come un corpo estraneo al nostro cinema nazionale. i film del terrore italiani andranno cosi` in giro per il mondo sconfessando i propri natali, camuffandosi sotto etichette e pseudonimi posticci, portatori di un retaggio culturale che sembrava escludere a priori l`orrore dal nostro paesaggio e immaginario. l`horror nazionale si manifesta in concomitanza con una piu` ampia affermazione dell`horror a livello europeo, al cui interno il cosiddetto "gotico all`italiana" opera per imitazione di modelli stranieri, ma si dimostra anche capace di rielaborarli con originalita`, attingendo alle strutture simboliche del melodramma e intessendo relazioni con altri generi. dall`inizio degli anni sessanta l`horror italiano circola, si espande, rende difficile se non improduttivo mantenere il cinema separato da una piu` ampia dimensione mediale e di dialogo intertestuale e conservare distinzioni tra cultura alta e bassa.
 
	 
	 
	 
	