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l`interruzione, dopo solo due anni, della xv legislatura ha confermato i seri problemi del nostro assetto politico-istituzionale, e in particolare i limiti del sistema elettorale. nel contempo, ha mostrato una volta di piu` quanto sia difficile riformare la legislazione in vigore. l`aspro dibattito che ha accompagnato questa conclusione si e` soffermato quasi esclusivamente sui vizi macroscopici della legge elettorale del 2005. ma la legislazione elettorale non riguarda soltanto i meccanismi di trasformazione dei voti in seggi. nel delineare un`agenda organica e completa di manutenzione della nostra legislazione elettorale, politologi e giuristi, tra i maggiori esperti italiani in materia, affrontano in questo volume una serie di temi cruciali per la funzionalita` complessiva del sistema, come le primarie, le candidature, i criteri di (in)eleggibilita`, le "quote rosa", le procedure - dal voto nella singola sezione elettorale alla proclamazione dei risultati -il voto per corrispondenza dall`estero, la disciplina della campagna elettorale, le spese elettorali e il loro finanziamento, la formazione dei gruppi parlamentari e la loro coerenza con il voto dei cittadini.

nathan mirsky vive a boston, e` un medico quarantenne sofferente di attacchi di rabbia, per i quali e` in cura da un analista. riceve la notizia che suo fratello maggiore daniel - a cui era molto legato, ma che aveva perso di vista da anni - e` morto a san francisco ucciso da un`arma da fuoco, probabilmente in uno scontro tra gang rivali. giunto in california con il padre sol, un ebreo europeo sopravvissuto ai campi di concentramento che si impegna a ricostruire il destino di coloro che si sono salvati dallo sterminio e a tenere i rapporti coi rispettivi familiari, scoprira` che daniel viveva con una ragazza e il figlio di lei. nathan e sol dovranno confrontarsi con i motivi che li hanno allontanati l`uno dall`altro, isolandoli senza il conforto di una famiglia, consapevoli di doversi misurare con uno dei sentimenti piu` indispensabili, il perdono.

dieci personaggi tanto vivi da balzare fuori dalla pagina, dieci storie di una sicilia senza tempo, insieme mitica e reale. angiolina la cappellaia, nata con difetto, ha lavorato tutta la vita per dimostrare di essere migliore degli altri: la manina di ferro come un`insegna di guerra, "il sangue ci aveva messo in quel negozio". non lascera` certo che suo figlio, fortunato di nome e di fatto, metta a repentaglio "l`altamoda del cappello". "per non perdersi la luna", ninofocu dorme all`aperto anche d`inverno. se le nuvole sono basse accende un fiammifero dopo l`altro, cosi la luna puo` ritrovare la rotta... angelo figlio della madonna, "un aiace in panni da pescatore", non lascia mai il lago, che un novembre di tanto tempo prima ha inghiottito il suo amore impossibile. la`, da sessant`anni, aspetta aurora, che forse arrivera` di notte camminando sull`acqua. dieci piccoli racconti, una scrittura che travolge il lettore illuminando sentimenti struggenti e disamori, sfide senza limite, volonta` di riscatto dalla "natura matrigna" e dall`infinita aridita` del potere e del denaro. dieci storie che rappresentano l`intemperante esuberanza della vita non senza amarezza, ma con uno sguardo che sorridendo giudica e commuove.

anand ha dodici anni, vive a calcutta e lavora in un chiosco di te` per aiutare la famiglia. suo padre infatti, andato a dubai per garantire un futuro ai figli, e` misteriosamente scomparso. anand e` rimasto con la madre e la sorellina, meera, che dopo aver assistito a un omicidio per la strada ha smesso di parlare. un giorno vede arrivare al chiosco un vecchio vagabondo e, mosso a compassione, gli offre da bere. non sa che e` una specie di santone appartenente a una confraternita di guaritori, partito da una valle sull`himalaya, la valle d`argento, per recuperare un oggetto di fondamentale importanza: una conchiglia magica da cui dipendono le sorti dell`intera umanita`.

nel collegio di clerval, vicino a orle`ans, il giovane professore di storia e geografia si suicida, lanciandosi dalla finestra della sua classe. a sostituirlo viene chiamato pierre hoffmann che deve subito confrontarsi con gli strani atteggiamenti degli allievi. un gruppo impenetrabile di adolescenti stranamente silenziosi e disciplinati, in cui si insinua una ostilita` diffusa, una sorda violenza che potrebbe esplodere da un momento all`altro. angeli perversi affascinati dalla morte, che coltivano il gusto della crudelta`. una storia di malessere, violenza e angoscia dal finale ineluttabile.

poco prima di morire gershom scholem amplio` notevolemente il testo dei suoi ricordi di gioventu` "da berlino a gerusalemme". mentre nella prima versione veniva descritto l`ambiente ebraico tedesco durante la prima guerra mondiale, in questa edizione il centro della sua analisi si sposta maggiormente verso gerusalemme, soprattutto con il progetto di una nuova vita culturale e sociale per lo stato di israele. e la storia di un itinerario intellettuale ricco di incontri con alcune figure chiave del periodo come martin buber, franz rosenzweig e samuel agnon che, nello stesso tempo, rivela il tentativo di definire una nuova identita` ebraica, attraverso la difesa della lingua e le ricerche sulla mistica.

il libro si apre con la morte del patrigno della scrittrice, un evento che la turba profondamente, trasportandola negli irrisolti eventi della propria giovinezza, nell`indistinta consapevolezza di lei bambina e ragazza. a undici anni fugge con la famiglia dai pettegolezzi e dai fantasmi che infestano casa sua, per iniziare altrove una nuova vita con un diverso padre. adolescente sogna i cavalieri di re artu`, mentre il collegio e` un santuario con a capo una suora terribile. a diciannove anni un dolore persistente l`obbliga all`uso di farmaci distruttivi e a frequentare gli psichiatri: l`inevitabile ricovero la lascia sterile e obesa. segue la fuga dall`universitia` e da un matrimonio. a cavallo tra autobiografia e romanzo di formazione, "i fantasmi di una vita" restituisce al lettore le fasi di un`esistenza, in un andamento circolare che apre e chiude sullo smantellamento di una casa - e di un`era - del tempo presente.

Due commedie nelle quali l`humour (nero) si mescola ad accenti di gravita`. Uno sguardo approfondito sulla condizione umana e sui rapporti di forza che costringono gli uomini a irrigidirsi in ruoli prestabiliti.

nel 1940 la arandora star, una nave inglese in rotta verso terranova, viene affondata da un sottomarino tedesco. a bordo si trovano millesettecento cosiddetti "residenti nemici", e un prigioniero la cui identita` rimarra` oscura. quando, trascorso mezzo secolo, una giovane donna si mette sulle tracce dello scrittore austriaco gabriel hirschfelder, morto in inghilterra durante la guerra, viene a conoscenza anche dell`affondamento della nave e del misterioso prigioniero. le sue ricerche la porteranno a vienna e quindi sull`isola di man. qui scopre la vera identita` dell`uomo e la soluzione del mistero che circonda l`autobiografia dello scrittore, intitolata appunto "gli anni inglesi".

glory boughton ha trentotto anni qando` una delusione amorosa la riporta nella natia gilead per occuparsi del vecchio padre e della consunta casa avita. il fratello jack ne ha qualcuno di piu` allorche`, pochi mesi piu` tardi, bussa alla stessa porta in cerca di un approdo per il suo spirito tormentato. le braccia del patriarca si aprono ad accogliere il piu` amato dei suoi otto figli, il piu` corrotto, il piu` smarrito. ma il suo cuore e la sua mente faticano a fare altrettanto. nella versione robinsoniana di quella che l`autrice definisce la piu` radicale delle parabole evangeliche - capovolgendo, come fa, le nozioni di merito e ricompensa -, l`accento cade sul momento successivo a quello della festosa accoglienza: il momento del perdono, della piena reintegrazione nella casa del padre, laddove il limite umano si fa piu` invalicabile. il terzo romanzo di marilynne robinson ci ripropone un mondo familiare: l`immobile cittadina agraria di gilead, "fulgida stella del radicalismo" nella sarcastica rivisitazione di jack; la meta` degli anni cinquanta, con i loro scontri razziali e la loro sedata quiescenza; il venerabile pastore presbiteriano robert boughton, ormai troppo stanco, e i suoi due figli piu` interessanti, la dolente glory e l`oscuro jack. stesso luogo, tempo, personaggi del precedente "gilead", dunque (compagno contiguo anziche` sequenziale di questo "casa"), ma diversa prospettiva a illuminare da un`altra angolazione piu` trascendente e insieme il piu` terreno dei temi: `nostos`, il ritorno a casa.

comicita` scatenata e scatenato erotismo: ecco i due binari su cui corre velocissima la cronaca della (breve) vita di oberdan baciro, vissuto quanto il fascismo e morto per distrazione. figlio unico di madre vedova, devotissima a dio e al duce, il piccolo oberdan e` uno di quei rari esseri umani il cui destino si manifesta gia` nell`infanzia piu` tenera. a oberdan basta un orlo appena sollevato, un baluginio di pelle, per trasformare la curiosita` in chiodo fisso. attorno a quell`apparizione fugace si consumano la sua infanzia e la sua giovinezza, votate al culto solitario dell`inspiegabile mistero femminile. il problema pero` e` che gli anni passano, ma per oberdan il mistero resta tale. non gli rimane cosi` che rifugiarsi nella fantasia, accesa dai racconti di chi millanta esperienze trionfali. mentre l`italia degli anni trenta cammina tronfia verso il baratro della guerra, oberdan baciro danza il suo impacciatissimo balletto con il desiderio, fino a un beffardo ultimo atto. lelio luttazzi sa essere meravigliosamente leggero. di quella leggerezza gioiosa e immaginifica che e` l`antidoto all`opacita` del vivere. con una lingua spigliata e volutamente de`mode`e, strizzando l`occhio ai romanzi libertini, ci consegna un singolare affresco d`epoca che svela lo spirito irriverente nascosto sotto la gonnella dell`italia piu` severa. una storia briosa e imprevedibile come la migliore delle sue improvvisazioni jazz.

si respira un`aria antica fra le pagine di questa nuova raccolta di racconti di nathan englander. c`e` l`immutabilita` della parabola e la sapienza della narrazione ebraica, c`e` il grottesco di gogol` e l`ineludibilita` di kafka, l`intelligenza caustica di philip roth e la spiritualita` applicata di marilynne robinson. e intorno a tutto, incontenibile, liberatoria, un po` sacrilega, una sonora risata. la scrittura di englander corre agile sul filo teso fra il religioso e il secolare, agile e mai leggera, esplora gli obblighi e le complessita` morali dei due versanti, ne assapora le esilaranti debolezze, strappando sorrisi pronti a congelarsi in smorfie attonite. il marito esemplare e avvocato di successo di "peep show" cerca la trasgressione in uno squallido locale a luci rosse, e incontra invece la sua cattiva coscienza travestita (o meglio svestita) da rabbino della sua vecchia yeshiva. le nudita` flaccide e pelose dell`esimio dottore della legge restano comiche solo fino al successivo, terrorizzante, travestimento. si ride di gusto anche delle piccole manie geriatriche degli ospiti del centro estivo "camp sundown", finche` riguardano spray antizanzare e allarmi antifumo, ma quando le vetuste menti dei villeggianti credono di riconoscere in un compagno di soggiorno un carceriere nazista di ben altro campo del loro passato, la commedia si tinge di nero. l`ombra dell`olocausto, o di una sua rivisitazione, occhieggia insistente...

due fratelli divisi da anni di distanza e silenzi si ritrovano a condividere con le rispettive famiglie una settimana di vacanza in un vecchio cottage della campagna inglese, al confine con il galles. dopo la morte della madre, richard, medico di riconosciuto acume scientifico di edimburgo, invita la sorella angela, suo marito dominic e i figli alex, daisy e benjy a godere di quella che spera diventi una salutare occasione di riposo e riappacificazione. una parentesi in cui il desiderio di armonia estiva e domestica possa finalmente diventare realta`. richard e` in compagnia della sua nuova moglie louisa e della figliastra melissa, due donne che angela fa fatica ad associare al fratello forse proprio perche` del fratello lei non sa piu` nulla, non conosce alcuna intima inflessione emotiva, non distingue quel bambino che, durante i primissimi anni di vita, ha contribuito a fortificare la sua solitudine. al contrario, angela e` immersa in un`altra visione, quella di se stessa madre di una bambina nata morta diciotto anni prima e ora madre di tre ragazzini con cui sorride troppo poco spesso. tra loro c`e` benjy, la voce della sensibilita` e della fantasia che sospinge i membri di entrambe le famiglie a specchiarsi in tutto quello che loro sembrano aver compromesso: la pieta` nell`uccidere un animale, la liberta` nell`immaginarsi esseri umani ma anche eroi, la meraviglia di pensare alla propria casa come a un castello.

Una coppia di mezz'età - George, professore di storia, e Martha, sua moglie e al tempo stesso figlia del preside dell'università - riceve un'altra coppia, più giovane: Nick, anche lui professore ma di biologia, e la moglie Honey. L'azione si svolge nel salotto di George e Martha, in una sola notte, un vero e proprio jeu de massacre che travolge via via i personaggi. La situazione è quella classica: unità di tempo e di luogo, drammatizzazione dei rapporti, coinvolgimento del passato di ognuno in un'azione tragica. Come in un rituale, questa notte diviene momento di oscena derisione, di scherzi sadici, di giochi crudeli, di scoperti tradimenti, ma anche, forse inaspettatamente, di liberazione e di verità.

racconta andre` gide che un giorno del maggio 1942, a marsiglia, mentre stava per imbarcarsi per la tunisia, ebbe un incontro con jean-louis barrault, che gli propose di ridurre per le scene "il processo" di kafka. sul momento, gide gli oppose una serie di obiezioni perche` le difficolta` dell`impresa erano per lui insormontabili. ma la proposta del grande attore-regista continuo` a far presa su di lui se e` vero che, tornato in patria nel 1945 decise di affrontare l`impresa con entusiasmo. nasceva cosi` uno spettacolo straordinario, che messo in scena il 10 ottobre 1947, non ha dominato soltanto quella stagione teatrale ma si e` imposto come modello di reinterpretazione teatrale di un testo letterario della complessita` e sottigliezza del capolavoro kafkiano.

Einaudi collezione teatro n°54.

la bottega del signor nakano e` un po` speciale. innanzitutto, come tiene a specificare il proprietario, "non e` un negozio di antiquariato ma di roba vecchia": soprammobili fuorimoda, ciotole usate, manifesti di epoche dimenticate, malinconici reperti di vite sconosciute che potete comprare per pochi spiccioli, oggetti particolari e scompagnati come, in fondo, sono gli uomini e le donne che girano intorno al negozio. a cominciare dal signor nakano: eccolo li, dietro la cassa, magrissimo, un berretto di lana calato sulla fronte e una certa qual debolezza per il fascino femminile. a dargli una mano ci sono due ragazzi, takeo, tanto laconico da apparire misterioso, e hitomi, una ragazza allegra e inquieta. i due giovani si studiano, s`innamorano, nasce un legame toccante e maldestro che sembra destinato a inciampare su ogni incomprensione. ma anche nakano e la sua romantica sorella masayo devono affrontare le impreviste complicazioni che nascono dal desiderio. sara` proprio hitomi, e il suo sguardo curioso e sensibile, ad accompagnare il lettore attraverso la girandola di incontri e personaggi che ruotano intorno alla piccola, vivace bottega del signor nakano. sono vicende comuni quelle che ci racconta kawakami hiromi, con una delicatezza che nulla toglie alla profondita` dei sentimenti, all`intensita` di relazioni umane che iniziano quasi per caso e si sciupano senza che sia colpa di nessuno.

«La misura dello straordinario talento narrativo di Gaige sta nella sua capacità di convincerci a credere quel che non sarebbe credibile, e ad amare un protagonista che non dovrebbe essere amabile. Di rado un'idea di romanzo tanto azzardata ha trovato una voce narrante cosí irresistibile».

Jonathan Franzen

"in queste tre pie`ce bernhard concentra la sua attenzione su quella figura di interprete-esecutore-attore che e` al centro di tutta l`impalcatura della sua opera e di cui egli ora, riducendo al massimo i termini della rappresentazione, rimette in gioco il senso. (...) contraddizione e spettacolo come termini interscambiabili. soprattutto l`apparenza inganna e semplicemente complicato mimano le contraddizioni di cui e` fatta non solo l`esistenza dell`attore, ma quella di chiunque tenti di arrivare a una propria rappresentazione del mondo." (dal saggio introduttivo di eugenio bernardi)

un secolo fa i grandi imperi nell`europa orientale crollarono. gli stati che ne hanno preso il posto hanno cercato di emanciparsi dal passato ma l`eredita` asburgica e ottomana e` ancora in molti modi presente. adottando una prospettiva post-imperiale, il volume riesce ad abbracciare in un`unica visione i balcani del novecento, visti come una grande regione caratterizzata da linee di continuita` che l`attraversano pur entro il succedersi dei regimi. confrontando a livello transnazionale gli sviluppi fondamentali in politica, societa`, economia e cultura, il volume mette in luce le differenze e le somiglianze sia dei singoli paesi, sia dell`intera regione nel piu` largo contesto europeo.

"lettere a bernini" si svolge interamente in un afoso giorno d?estate dell?anno 1667. in scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio gian lorenzo bernini, la massima autorita artistica della roma barocca. bernini e infuriato con francesca bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella fabbrica di san pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro. nell?infuriarsi con la donna, bernini evoca l?ombra dell?odiato rivale, francesco borromini, il geniale architetto ticinese. ma con l?inaspettata notizia del suicidio di borromini, la furia cedera il passo alla pietas e al riconoscimento del valore dell?opera del collega. del resto, chi puo comprendere fino in fondo la grandezza di un artista? il suo rivale. il suo avversario. il suo simile. attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dell?attore e quella di bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuita, come scolpendo nel vuoto presenze, figure e ricordi, l?opera di martinelli ritrae il grande artista, ma anche l?uomo irascibile e violento, scaltro e cinico nel servire il potere, e ci mostra un seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della scienza nuova e l?attuale imbarbarimento, sempre piu incombente.

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