



c`e` un`insolita confusione nella casa e nella vita di kimmo joentaa, la mattina di natale: in camera da letto sta dormendo una giovane prostituta che dice di chiamarsi larissa, sul divano tuomas heinonen, un compagno di lavoro oberato dai debiti di gioco. a ricondurre l`ispettore della polizia di turku, in finlandia, alla routine quotidiana e` la telefonata del suo capo: sulla pista dello sci di fondo c`e` il cadavere di un uomo; e` stato accoltellato; e` un collega, il medico legale laukkanen. non sono passate molte ore, quando da helsinki giunge la notizia di un nuovo omicidio: questa volta la vittima e` harri makela, un costruttore di "cadaveri" per l`industria cinematografica. e larissa a suggerire, en passant, un possibile nesso fra i due avvenimenti: le due vittime avevano partecipato entrambe al piu` famoso talk show finlandese, condotto con abilita` da kai-petteri hamalainen, che anche su un tema scabroso come la morte era riuscito a essere brillante e divertire il pubblico. l`indagine subisce un`accelerazione quando lo stesso moderatore di li` a poco viene a sua volta aggredito. e siccome nel mondo della televisione non c`e` argomento che non possa essere trasformato in spettacolo, hamalainen intende cogliere la palla al balzo e tornare in onda non appena si sara` ristabilito, gia` per lo show di capodanno. joentaa sa che il tempo lavora contro di lui, che quella trasmissione potrebbe essere un`ottima occasione per completare l`opera ancora incompiuta.

"il piu` solitario di tutti noi, beppe fenoglio, riusci` a fare il romanzo che tutti avevamo sognato, quando nessuno piu` se l`aspettava, una questione privata". quando calvino scrive queste righe e` il 1964 fenoglio e` morto un anno prima, a quarant`anni, dopo aver pubblicato tre libri: i ventitre giorni della citta` di alba, la malora, primavera di bellezza. ma il destino un po` beffardo di essere un autore piu` che altro postumo non e` l`unico interesse di una vita cosi` insolita nel mondo delle lettere italiane. la giovinezza nella provincia piemontese, la guerra che lo strappo` agli studi, prima come militare poi come partigiano. il ritorno alla vita civile, con l`unico desiderio di dedicarsi alla scrittura, e la necessita` tuttavia di un lavoro, in una cantina di alba. e poi, all`inizio degli anni cinquanta, il manoscritto di un suo romanzo approda all`einaudi, sulla scrivania di italo calvino. con questo libro, piero negri scaglione, non solo ricostruisce esattamente la cronologia della vita e delle opere di fenoglio, ma delinea anche un vivido ritratto di alba, delle langhe e di un`italia remota. tanto che, leggendo queste pagine, sembra di respirare la stessa atmosfera di un inedito romanzo dell`autore del partigiano johnny.

maria ha superato da poco i quarant`anni, vive a napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. dietro l`oblo` dell`incubatrice maria osserva le ore passare su quel piccolo corpo come una sequenza di possibilita`. niente e` piu` come prima: si ritrova in un mondo strano di medicine, donne accoltellate, attese insensate sui divanetti della sala d`aspetto, la speranza di portare sua figlia fuori da li`. nei giorni si susseguono le mense con gli studenti di medicina, il dialogo muto con i macchinari e soprattutto il suo lavoro: una scuola serale dove camionisti faticano su dante e leopardi per conquistarsi la terza media. la circonda e la tiene in vita un mondo pericolante: quello napoletano, dove la tragedia quotidiana si intreccia con la farsa, un mondo in cui il degrado locale e` solo la lente d`ingrandimento di quello nazionale.

a gemma, selvaggia isola delle coste di malizia, nessuno ha dimenticato il destino di marta matarasso: la fanciulla era morta durante la prima notte di nozze tra le braccia del marito stamos marinakis, il fondatore del grande magazzino l`europeo. cosi, quando s`annuncia il matrimonio tra il nuovo proprietario dell`emporio, l`idealista e sognatore geronimo franck, con la bellissima alia emar, i presagi non sono favorevoli. in effetti le cose si complicano subito. in primo luogo, il popolo di gemma ha sempre sognato di rendersi indipendente dall`impero austro-ungarico, e la situazione politica e diplomatica s`infiamma. inoltre di alia s`innamora perdutamente stefano coppeta, discendente del mitico leader indipendentista dell`isola ucciso dagli austriaci.

un mondo in una vita. questa e` la storia della singolare esistenza di elizabeth marsh, una donna di umili origini che nella seconda meta` del settecento visse da protagonista la trasformazione del nostro vasto mondo e l`espansione commerciale del tentacolare impero britannico. una donna che accumulo` fortune enormi, le perse tutte e torno` ad arricchirsi di nuovo. che conobbe uomini di ogni genere e che viaggio` attraverso quattro continenti in cerca di avventura per terra e per mare. concepita in giamaica da un costruttore navale inglese e da una splendida mulatta indigena, elizabeth nasce nel 1735 a portsmouth, sede della royal navy britannica e vero fulcro dell`impero marittimo di sua maesta`. cresciuta in un ambiente cosmopolita e stimolante, viaggia con i genitori nel mediterraneo e nell`atlantico e grazie alla sua singolare bellezza diviene una donna molto corteggiata. promessa in sposa per calcolo politico a un brillante rampollo inglese, la giovane parte da sola alla volta dell`inghilterra per raggiungerlo. a questo punto la storia entra violentemente nella sua vita, e la sua esistenza comune si trasforma in un`esperienza fuori dall`ordinario. un manipolo di pirati maghrebini intercetta la sua nave allargo del portogallo e la rapisce per consegnarla al potente sultano del marocco sidi muhammad. e solo l`inizio. da allora, la storia della sua vita si intreccera` inevitabilmente con le vicende della storia globale.

henry dante nel mezzo del cammin della sua vita si ritrova in una selva oscura. o piu` prosaicamente in un gran casino. eppure la giornata era cominciata come tante altre: spedito dal suo capo - il famigerato "honey" pobrinkis, signore e padrone della malavita di chicago - a ritirare dei diamanti prima che il ricettatore li facesse sparire, henry si aspettava il solito pestaggio con al massimo qualche testa spaccata. invece - per proteggere una donna, una donna bella e innocente - si ritrova a mettere fuori combattimento i suoi stessi complici, intascarsi le gemme, e a cercare un posto abbastanza lontano dove la vendetta di honey non possa giungere. ma ogni dante deve avere la sua beatrice: quella di henry si chiama grace mcglone, una rossa divisa tra una naturale e scatenata sensualita` e la ferrea intenzione di "guadagnarsi il paradiso". grace lavora all`autolavaggio di un sonnacchioso paesino del wisconsin, in attesa della sua classica, romanzesca, "grande occasione", finche` una mattina capisce che quell`occasione e` finalmente arrivata e ha le fattezze di un uomo in fuga su un pick-up rosso con una valigetta di diamanti.

a cinque anni dal "lunario dei giorni d`amore", guido davico bonino propone un "libro da comodino" che a quello si collega, anche se diversamente concepito. nella scansione di una lettura al giorno, lungo l`arco di un intero anno, la poesia non si alterna piu` alla prosa, ma colma tutte le esigenze espressive che la fenomenologia amorosa ha saputo, attraverso i millenni, e sotto ogni cielo, provocare. il volume raccoglie infatti una gran varieta` di liriche, diverse per generi e autori: dagli arabi ai cinesi e giapponesi, dagli anonimi cantori del continente africano o delle civilta` indoamericane ai maestri della tradizione lirica europea, alle voci poetiche delle ultime generazioni.

la laicita` della democrazia - sostiene rusconi, confrontandosi con autori classici e contemporanei e con alcuni documenti ecclesiastici - coincide con lo spazio pubblico in cui tutti i cittadini, credenti e non credenti, confrontano i loro argomenti e seguono procedure consensuali di decisione senza far prevalere, in modo autoritativo, le proprie certezze o verita` di fede. `come se dio non ci fosse` e` la formula per esprimere questa concezione radicale di laicita`: il postulato dell`autonomia razionale dell`uomo e della donna. cio` che conta in democrazia e` la capacita` di reciproca persuasione, non la presunzione di avere certezze assolute.

pubblicato in italia nei "supercoralli" nel 2001, "il libro del buio" viene riproposto in edizione tascabile. il 10 luglio 1971 un commando militare irrompe nella residenza estiva del re a skhirate, in marocco. ma il colpo di stato fallisce. i soldati che avevano preso parte alla missione (molti senza neanche conoscerne l`obiettivo) vengono rinchiusi in un carcere scavato nel sottosuolo, sepolti vivi per 18 anni nelle tenebre piu` assolute. tra essi c`e` salim, la voce narrante, cantastorie dalla memoria prodigiosa. poi ci sono gli altri: walkrine, lo specialista degli scorpioni, ustad, l`asceta, karim l`uomo che sa contare il tempo, achar il cattivo che si fa scudo con la forza dell`invidia e della grettezza.

un uomo, senza identita` e senza coscienza della storia, si immerge in un archivio condominiale vecchio di settant`anni e rimane catturato da quel formicolare di vite, quasi cercasse le radici e le ragioni di un`esistenza senza scopo. nella sua quotidianita` entrano come ventate le liti domestiche di un passato remoto, i drammi delle persone vicine ma anche i grandi drammi delle guerre di ieri e di oggi, storie che hanno composto il passato comune e che ora compongono le sue giornate.

l`autore, dopo una serie di esperienze che sembrano costituire il tipico corredo dello scrittore americano "on the road" alla jack london, esordiva su "black mask", la rivista su cui doveva nascere l`hard-boiled di dashiell hammett e di raymond chandler. dopo essere tornato a esercitare altri lavori saltuari, nel 1933 mccoy si trasferiva a hollywood, diventando ben presto uno dei piu` apprezzati sceneggiatori cinematografici. il taglio filmico delle sue storie spiega come siano state spesso portate sullo schermo. anche questo "kiss tomorrow goodbye", uscito nel 1948, ha visto una trasposizione cinematografica di gordon douglas.

un pallone aerostatico plana su un prato verdissimo tra oxford e londra. un uomo anziano cerca di scenderne, ma rimane goffamente impigliato in una fune. dai quattro angoli del prato corrono verso il pallone imbizzarrito alcuni soccorritori che tenteranno senza successo di trattenerlo. uno di loro morira` e agli altri restera` il compito impossibile di farsi una ragione di quella tragedia inutile. in particolare, joe rose si trovera` invischiato in una storia di ossessione amorosa assurda e grottesca, perseguitato da un altro dei soccorritori, jed parry, un giovane che, avendo vissuto insieme a lui quell`avventura terribile, si e` convinto di doverlo amare e di doverne essere riamato.

dopo l`esplorazione della nascita, nel rinascimento, del teatro moderno e della sua crescita nei secoli dello sviluppo della borghesia europea la "storia del teatro moderno e contemporaneo" ci guida in questo terzo volume attraverso l`esplosione delle forme teatrali realizzatasi nel secolo appena concluso.

annibale e` un barbiere stralunato che un giorno decide di mandare al diavolo rasoi e pennelli per seguire, magari sui pattini, le proprie fantasie di eterno adolescente ribelle. fra un mambo e una ninna nanna, la storia di annibale si dipana lieve, ma in filigrana racconta di un sentimento generazionale.

l`intervista-colloquio di mollica con fellini e` durata quasi una vita. e quello che mollica propone e` un delicato mosaico dove un fellini rilassato e segreto, curioso di tutto, sembra conversare con noi, seduto in poltrona. il libro e` diviso in tre parti, musica, fumetto e cinema. a scandire le tre sezioni, mollica ha inserito lunghe sequenze del fellini disegnatore: fellini che interpreta toto` in trenta tavole, come un immaginario cartone animato. oppure fellini che traccia i "suoi" ritratti: mastroianni, de sica, giulietta masina, josephine baker, anna magnani, ma anche leopardi... la sezione cinema, infine, si pare con una lunga conversazione in cui fellini racconta il proprio incontro con i grandi del cinema.

pur mantenendo la divisione tradizionale tra storia moderna e contemporanea, segnata dalla cesura del 1815, questo manuale si presenta profondamente innovativo sotto diversi aspetti. non e` una storia esclusivamente italiana o europea, e` una storia narrata, caratterizzata da uno sforzo squisitamente letterario.

il precario e l`irripetibile sono le certezze assiali, le leggi maggiori del nostro vivere. l`implacabile determinismo che ci governa fa dell`esistenza una ka`torga, un castigo inflitto gia` prima della colpa, una condanna senza riscatto. ma v`e` qualche barlume consolatorio nelle pieghe d`un tale universo illusionslos? solo l`affetto materno e il candore dell`irrevocabile infanzia. l`effigie della madre ritorna in parecchie pagine di holan, come simbolo di salvazione. la plumbea tetraggine dell`universo d`altronde non toglie che holan si lasci stupire dal miracolo per lui si identifica con la poesia, perche` solo la poesia ha virtu` carismatiche.

e` una raccolta di poesie di gianni d`elia (nato a pesaro nel 1953). la raccolta riunisce le poesie scritte negli anni 1988-91.

nell`arco di pochissime ore - giusto il tempo per un uomo e una donna, amanti da tempo, di incontrarsi in un celebre caffe` romano e di recarsi poi a una festa - sono concentrati la vita e il mondo di clemente, socialista disincantato, ex potente che sta vivendo l`ora del declino e della sconfitta.







L'arte della commedia è un vero e proprio "manifesto" politico della poetica teatrale del drammaturgo partenopeo. È una commedia di denuncia da parte degli attori verso la borghesia che censura ideologicamente e materialmente i contenuti di verità che gli artisti vorrebbero esprimere e mette in secondo piano il loro ruolo produttivo in società. Una censura di carattere materiale imposta, che evita di far nascere e pubblicizzare lavori di denuncia sociale, per impedire una sensibilizzazione delle coscienze verso i reali problemi della società.





dopo la pluriennale immersione nella poesia virgiliana che ha dato come esito la recente, apprezzatissima traduzione dell`eneide, alessandro fo torna con questo libro a proporsi come poeta in proprio. la poesia di questa raccolta e` estremamente contigua, per forma e ispirazione, ai meccanismi della preghiera. dunque una sequenza di tentativi di accostarsi al divino, ma nello stesso tempo un acuto scrutare nell`esistenza di cose e persone; una inesausta ricerca delle particelle infinitesimali di quella sostanza angelica che abita nelle contingenze terrene e umane meno canoniche. le poesie di questo libro sono trame, filamenti che in modi anche eccentrici collegano punti disposti chissa` dove, oltre la nostra percezione, e giorni e luoghi scolpiti nelle nostre reali esistenze, senza trascurare le musiche: da chopin alle comuni battute rubate ai dialoghi quotidiani. e se di questi fili possiamo osservare solo uno dei capi, il piu` vicino, l`altro puo` forse essere intuito, riconosciuto in alcune tracce disseminate fra le pieghe dell`esperienza di ogni giorno.

















(dalla prefazione di gabriele frasca)


in questo saggio, che incrocia esemplarmente storia, geopolitica ed economia, thomas w. zeiler ricostruisce la genesi e l`evoluzione dell`interdipendenza economica globale sottolineando il decisivo ruolo svolto dagli stati uniti nel promuovere un sistema commerciale, di investimenti e transazioni aperto e interconnesso (il ), che si sarebbe rivelato la vera e propria anticamera della globalizzazione economica contemporanea. si tratto` di una politica variamente intrecciata alla strategia americana dell`epoca della guerra fredda, finalizzata a consolidare la potenza economica degli alleati occidentali di contro alle nazioni del blocco sovietico, anche se talvolta i due obiettivi - economico e geopolitico -si dimostrarono tutt`altro che compatibili. infatti, mentre la guerra fredda favoriva la divisione del globo in blocchi, le forze economiche mondiali dopo il 1945 stavano convulsamente premendo in direzione opposta. se la liberalizzazione delle pratiche commerciali porto` al rilancio economico e politico di grandi potenze devastate dal secondo conflitto mondiale, altri paesi emergevano prepotentemente in virtu` di essa, imponendosi ormai come agguerriti concorrenti dell`invincibile gigante americano.

. siamo la specie dominante sulla terra, abbiamo fatto progressi sorprendenti da quando i nostri antenati sono scesi dagli alberi. ma come siamo riusciti a camminare in posizione eretta, a diventare superpredatori e a popolare il mondo? e in che modo abbiamo sviluppato la civilta` fino a produrre un`economia globalizzata? nell`eta` del legno, roland ennos mostra per la prima volta che la chiave di

un racconto di viaggio puo` essere molte cose diverse: un semplice rapporto, un portolano, un promemoria, un romanzo di formazione, un taccuino di appunti, magari in forma di disegni, una raccolta di incontri con volti e persone, un reportage, la cronaca di una fuga, persino un canzoniere. questo di basho, e` un pellegrinaggio e nel contempo il ritratto piu` preciso e profondo del giappone e del suo spirito, che incontra la lingua italiana nella magia della traduzione di chandra candiani e asuka ozumi. siamo nel 1688, basho e` forse il piu` grande poeta contemporaneo. il percorso narrato, in realta` solo parte di un itinerario piu` lungo, dura circa centocinquanta giorni in un territorio all`epoca quasi selvaggio, comunque pericoloso: ... la scrittura del viaggio, tuttavia, si prolunga per altri cinque anni, durante i quali basho, poeta e maestro di poeti, maestro zen, inquieto e instancabile viandante, ricorda, probabilmente affina e precisa, forse aggiunge, o elimina, un verso, uno haiku, una parola. insomma, modifica la cronaca diaristica fino a farne opera, composta tanto dal viaggio in un territorio concreto, fatto di natura incontaminata non meno che di monumenti lasciati dagli uomini e di sterminate reminiscenze letterarie, quanto dal racconto del viaggio dentro un`anima. lo stretto sentiero del profondo nord - scrive asuka ozumi nella sua prefazione - viene considerato il di basho. .

. c`e` in questo libro l`invenzione di una forma, felicissima e leggera: il racconto in fiore, dove ogni uomo si staglia come un albero, a braccia aperte sotto il cielo. una ramificazione di storie, intrecciate come l`edera, antiche come il grano, contorte e nodose e belle come i tronchi di olivo. imparando a leggere le piante forse si scorgono le donne e gli uomini cosi` come sono, nel ciclo spontaneo della loro natura, contraddittoria e vitale. entrate sotto l`ombra dei rami in fiore: qui ci siete voi.

una paura atavica e insuperabile attanaglia da sempre julian barnes, quella della propria estinzione. nessun conforto puo` venire dalla fede, all`agnostico scrittore, che fin dalla prima riga confessa: . non resta dunque che unirsi alla fitta schiera di illustri tanatofobici che l`hanno preceduto - da montaigne a renard, da rachmaninov a larkin - provando a convincersi che nel grande non c`e` niente, ma proprio niente, di cui avere paura. , scriveva jules renard quand`era giovane e in salute. . lo sa bene julian barnes, che dell`una e dell`altro ha sempre fatto ampio uso nel tentativo di esorcizzare la piu` atavica e insuperabile delle paure, quella della morte, senza mai riuscire ad addomesticarla. quali armi restano, dunque, all`agnostico scrittore che, per trovare sollievo dall`idea dell`estinzione, non puo` neppure contare sul balsamo della fede? be`, innanzitutto ricordare che, oltre a essere la piu` viscerale e antica, la paura della morte e` anche la piu` comune e condivisa. e se e` vero che , guardarsi intorno puo` aiutare. julian comincia dal suo entourage piu immediato, la famiglia di sangue - suo padre, un professore , sua madre, anche lei insegnante, ma , e suo fratello maggiore jonathan, filosofo aristotelico, ateo, asciuttamente pragmatico - trovandoli tutti piu` bravi di lui in . allarga quindi lo sguardo ai compagni quotidiani della sua vita, la sua : artisti, filosofi, compositori e soprattutto scrittori, in primo luogo jules renard, di cui ripercorre la brev
che cosa significa ? come ci rapportiamo al mondo attraverso il nostro corpo? perche` non ci accontentiamo delle misurazioni quantitative, ma siamo spinti a valutare le nostre relazioni alle cose nelle loro qualita`, chiamandole belle, brutte, sublimi, kitsch? che cosa facciamo quando immaginiamo, giochiamo, fingiamo? quando estendiamo il nostro fare e trasformiamo il nostro sentire grazie alle protesi tecniche e ai media, o quando ci esprimiamo artisticamente? che cosa hanno di speciale quelle cose che definiamo opere d`arte? davvero si possono distinguere dai fenomeni naturali, dagli oggetti ordinari, dagli strumenti? sono solo alcune delle domande caratteristiche di quel campo della nostra esperienza, specifico e insieme diffuso, che chiamiamo . questo volume offre una prima introduzione all`estetica, nella sua duplice natura di riflessione intorno alla dimensione della sensibilita` e di teoria filosofica delle arti. rivolte a un pubblico di lettori non specialisti, le venti parole-chiave che lo strutturano prendono le mosse da una situazione particolare, per poi aprirsi in direzione di problemi piu` universali. una volta messa in moto la catena delle domande, ogni voce guarda ai principali modelli teorici che sono stati elaborati per rispondervi e al loro sviluppo storico-concettuale. senza dimenticare che questa disciplina e`, fin dal suo battesimo settecentesco, un territorio di confine, che ha sempre cercato di dialogare con i suoi vicini di casa: la storia delle arti e delle tecniche, la psicologia, l`antropologia, la sociologia, la semiotica, la teoria dei media, le scienze cognitive, le neuroscienze.

l`olocausto e` molto studiato, molto commemorato e molto raffigurato. ma ancora ci sono aspetti importanti della sua storia che sono stati trascurati. il volume ci permette di approfondire le nostre conoscenze sull`argomento, qui trattato in tutti i suoi aspetti e su scala globale. dan stone sottolinea come l`idea di sia incompleta: molte persone vennero in realta` uccise nei luoghi in cui vivevano e nei modi piu brutali. delinea la pervasivita` del collaborazionismo in tutta europa, sostenendo con forza che dobbiamo smettere di pensare all`olocausto come a un progetto esclusivamente tedesco. considera anche la natura del trauma generato dall`olocausto e i motivi per cui la sofferenza ebraica deve ancora essere pienamente valutata. per stone, il nucleo principale da cui partire per comprendere il pensiero e l`agire dei nazisti e` l`ideologia genocida, delle cui origini fornisce un`approfondita analisi. mettendo a frutto decenni di ricerche, il saggio sovverte molto di cio` che pensiamo di sapere sull`olocausto. l`autore utilizza documenti nazisti, ma anche diari, testimonianze del dopoguerra e persino i prodotti di fiction, per esortarci, in un`epoca di crescente nazionalismo e xenofobia, a comprendere in tutta la sua portata e complessita` la vera storia di un trauma che non smette di sconvolgere le coscienze.

il polacco, un pianista noto per le sue interpretazioni austere, sviluppa per la piu` giovane beatriz un amore lirico e irragionevole. lei, che ama farsi trasportare dalla musica, e` riluttante a farsi trasportare dal lirismo, e si oppone all`idea di diventare una musa, un oggetto del desiderio, la sua beatrice. rivelarsi l`uno all`altra e` un`arte sottile, destinata forse a rimanere inattingibile, che solo la scrittura esatta e imprevedibilmente ironica di j. m. coetzee riesce a catturare. (). lei e` una donna elegante, della buona societa` di barcellona. lui e` un pianista settantenne, austero interprete di chopin. il nome di lei e` beatriz, quello di lui e` cosi` pieno di w e di z che lo chiamano semplicemente . dopo il concerto organizzato dal circolo musicale del barri go`tic e la successiva cena, non paiono destinati a rivedersi. a lei, in fondo, il concerto non e` neppure piaciuto: troppo secco e severo. eppure, a distanza di mesi, il polacco torna in spagna: . da quando l`ha incontrata, la sua memoria e` piena di lei. beatriz, assicura il polacco, e` per lui cio` che beatrice era per dante: il suo destino, la risposta all`enigma della sua vita. beatriz non e` d`accordo - -, non apprezza i complimenti di lui, lo trova arido, cadaverico, privo di ardore. qualche giorno insieme a maiorca, un`avventura incerta in una lingua, l`inglese, che non e` quella di nessuno dei due. e tutto cio` che beatriz concede al polacco, alla sua ammirazione per lei. poi piu` nulla. cio` che rimane della loro storia, del cieco amore del pianista per la donna sposata co