



Il classico del free jazz, 1960, con Eric Dolphy e Don Cherry.

un concept album particolare, forse unico, che si sviluppa come un film attraverso 9 canzoni da ascoltare in sequenza. un film per musica e parole, insomma, ambientato sulle colline piemontesi delle langhe, a cavallo degli anni cinquanta e sessanta del novecento. mauro carrero riprende le pagine della sceneggiatura (incompiuta) che beppe fenoglio stava scrivendo, pochi mesi prima della sua morte, per il film d`esordio del regista gianfranco bettetini. la trasforma in qualcosa di altro, autonomo e concluso: un`opera nuova, ma che custodisce al contempo la struttura materiale e il significato morale e sentimentale del progetto originario. un modo per "riprendere" la` dove fenoglio ha purtroppo dovuto lasciare, ben sapendo che il film vero, come ha sempre ribadito bettetini, non si potrebbe fare piu`.


"una ragazza dovrebbe avere una stanza tutta per se` e una rendita di 500 sterline l`anno." con questa frase politicamente rivoluzionaria e di cui purtroppo la memoria collettiva ha conservato solo la prima parte, virginia woolf lega strettamente il discorso sull`emancipazione femminile ai soldi, presentati come la premessa stessa della liberta`. il denaro e` il vero tabu` da violare quando si parla di donne perche` e` il potere piu` grande, quindi per definizione e` stato per anni solo degli uomini. ma allora perche` tutti continuano a consigliare alle donne, oggi come allora, di sposarsi con un uomo ricco? perche` in molte famiglie si insiste a non insegnare alle ragazze a gestire il denaro, facendo loro credere che farsi procurare da qualcun altro la sicurezza materiale sia un traguardo di vita? in queste pagine troverete imprenditrici scaltre e un po` corsare, artiste carismatiche, politiche, mistiche, campionesse sportive, intellettuali. sono donne alle quali la liberta` e` spesso costata cara, ma che non hanno mai smesso di pensare di potersela permettere. in ciascuna delle loro vite risuona forte la frase fulminante e sovversiva di cher che, quando sua madre le consigliava di smettere di cantare e trovarsi un uomo ricco, ebbe l`ironia di rispondere: "mamma, l`uomo ricco sono io".


LP. RCA Records, UK, 1963. Near MInt. Contiene Concerto n. 2 in C Minor di Rachmaninov e Scherzo N. 2, Songs without words-spinning song e Andante e Rondo capriccioso di Mendelssohn.

il corpo senza vita di luca orrigoni, proprietario dell?omonima casa editrice, sita in via robbioni in pieno centro a varese, viene ritrovato nel suo ufficio dalla segretaria marina pillon la mattina seguente all?omicidio. l?uomo ha il volto deturpato da un colpo di proiettile sparato a bruciapelo. la segretaria, sconvolta, chiama la polizia. il commissario auteri e il magistrato elena macchi giungono sul posto. la pillon riferisce che il suo capo si era attardato al lavoro, la sera precedente, rimanendo da solo nei locali della casa editrice. nessuna effrazione. se ne deduce che l?editore abbia aperto al proprio assassino. lo conosceva? aveva un appuntamento con lui? e, in questo caso, perche la pillon ne era all?oscuro? viene data la notizia alla moglie bianca, la quale aveva trascorso la serata con un?amica e non si era accorta del mancato rientro a casa del marito. dalla donna addetta alle pulizie si viene a sapere della relazione clandestina tra l?editore e una certa lucrezia sacchi, aspirante autrice, ma di scarso talento, la quale avrebbe avuto una tresca anche con l?editor della orrigoni s.r.l., tale giacomo del gaudio. e proprio da questi due personaggi, sui quali ricadono i primi sospetti, che prendono avvio le indagini. come sempre, la macchi viene supportata dal vicecommissario, antonio pozzi, che in questo episodio della serie ha un rapporto molto piu che professionale con il magistrato. le immagini scaricate da una telecamera posta di fronte alla casa editrice rivelano la presenza di una figura non identificabile entrare nell?edificio intorno all?ora del delitto, secondo quanto stabilito dal medico legale, dottor gianciotto, e uscirne poco dopo. l?individuo indossa un piumino con cappuccio calato sulla testa e risulta impossibile metterne a fuoco il volto. un particolare dell?abbigliamento, pero, colpisce il p.m.: uno stemma catarifrangente piuttosto singolare. e sara proprio il piumino a costituire l?elemento decisivo per la soluzione del caso.