
bolzano enuncia in forma chiara e concentrata alcune delle sue idee principali sulla logica e sulla metodologia della matematica. discute in particolare una distinzione tra le proposizioni, in quanto concepite dalla mente di un essere pensante o espresse a parole e le proposizioni in quanto entita` astratte, indipendenti da una mente e dalla loro espressione linguistica. quest`ultimo costituisce il dominio delle matematiche, dove tra le proposizioni esiste un certo ordinamento deduttivo, una gerarchia basata sul rapporto di fondamento e conseguenza, ampiamente indagata da colui che seppe anticipare alcune idee fondamentali della logica contemporanea.

"no, ti prego, non cercare pretesti per andartene, ma dimmi addio e vattene; quando per rimanere supplicavi, allora era tempo di parlare; niente partenze, allora; avevamo l`eternita` negli occhi e sulle labbra, beatitudine nell`arco delle ciglia; nessuna parte di noi tanto misera che non fosse d`origine divina."

questa "parte seconda" segue il testo dell`in-folio del 1623 ed e` il dramma intermedio della trilogia dedicata al lungo e sfortunato regno dell`ultimo sovrano della dinastia lancaster. la vicenda si apre con il fastoso matrimonio tra il sovrano e margherita d`angio` e si chiude dieci anni dopo, con la rotta delle forze regali nella prima battaglia di saint albans. il nucleo narrativo sembra dividersi in due tronconi drammatici: dall`atto i al iii si assiste alla progressiva emarginazione di gloucester, alla sua caduta in disgrazia e al suo assassinio. l`atto v vede l`esplosione della guerra civile tra le due casate dei lancaster e degli york, ma e` caratterizzato anche dalla discesa in campo d`una generazione piu` giovane, quella di clifford, sostenitore di enrico, e quella dei figli di riccardo di york, tra i quali emerge un "cucciolo mostruoso, ammasso di rabbia, turpe bubbone malformato" che diventera` a sua volta re con il nome di riccardo iii.


nessuno meglio di giorgio bocca puo` aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. in italia (e non solo in italia) la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell`economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non piu` in grado di scandagliare i mutamenti reali della societa`. orfani di grandi battaglie, i giornali perdono copie e non riescono ad attirare un pubblico di lettori piu` giovani. per capire come si sia giunti a questo punto, bocca parte da alcuni snodi fondamentali della sua piu` che sessantennale carriera: le grandi inchieste degli anni sessanta, la fondazione di "repubblica", la sua stessa esperienza televisiva. racconta il lavoro con direttori e compagni di strada. ricostruisce anni di travagliati rapporti con i protagonisti della politica (da craxi fino a bossi e berlusconi). e non risparmia critiche a chi ha portato l`informazione in un vicolo cieco.

1 EDIZIONE 1952