

insieme a margherita da cortona, chiara da montefalco e angela da foligno, chiara da rimini appartiene al novero di quelle sante che, nell`italia del xiii e xiv secolo, hanno tentato di vivere un`esperienza spirituale originale, fortemente impregnata dai valori del movimento francescano. a partire da un manoscritto medievale, dalarun racconta la leggenda di questa santa minore. da rimini ad assisi, il lettore accompagna chiara lungo tutte le tappe del suo cammino, dal momento in cui si emancipa dall`oppressione degli uomini, fino a quello dei suoi accessi mistici, quando si infligge crudeli penitenze pubbliche che appaiono come una rivisitazione teatrale della passione.

la ricostruzione di questa avventura - completa di fonti e particolari, minuziosa fino alla cronaca quasi quotidiana - ci racconta un savinio operosissimo, che intanto si prepara meticolosamente con un curricolo da studente autodidatta all`illusione di elegante facilita` della sua prosa laboriosamente raggiunta, e con tratti insospettabili. che scrive per riviste e rivistine con entusiasmi e delusioni, fino ai primi riconoscimenti e successi. sullo sfondo l`infaticabile opera di consumato "agente letterario" del fratello giorgio de chirico; il sodalizio ferrarese col fratello, carra`, e de pisis; la viva stagione della nuova letteratura italiana, di papini, soffici, prezzolini, cardarelli, bontempelli.









il volume contiene saggi di: d. borri, a. s. carrino, m. dell`aquila, c. farese sperken, a massafra, p. moliterni, m. i. palazzolo, v. robles, s. russo, b. salvemini, p. sisto, a. spagnoletti, l. zingarelli.


jung lavoro` al "libro rosso"- incomparabile verbale dei sogni e delle visioni che popolarono il suo "viaggio di esplorazione verso l`altro polo del mondo" dal 1913 al 1930, e ancora in tardissima eta` lo defini` una sorta di presagio numinoso, l`opera di fondazione in cui aveva deposto il nucleo vitale e di pensiero della sua futura attivita` scientifica. il "libro rosso" e`, in effetti, il libro segreto di jung. segreto soprattutto in quanto riproduzione simbolica di un universo altro, popolato di immagini interiori che provengono da un aldila` mitico, in cui si caricano di una potenza numinosa che le rende a un tempo guaritrici e pericolose: operatori magici di forze psichiche autonome che solo attraverso un corpo a corpo con l`inconscio e` possibile neutralizzare e incanalare in un percorso terapeutico. quella che jung chiamera` piu` tardi "immaginazione attiva", e` appunto lo strumento inedito di cui egli si servi` per suscitare i contenuti archetipici della psiche. con il suo tesoro di esperienze iniziatiche e meditazioni sapienziali il "libro rosso" si situa dunque al centro di una straordinaria sperimentazione che ne fa un unicum nel panorama novecentesco. la sua pubblicazione, a distanza di quasi cinquant`anni dalla morte di jung, ha segnato un punto di svolta negli studi sulla psicologia analitica. la presente edizione riproduce integralmente il testo, senza le tavole dipinte con cui jung illustro` la sua "discesa agli inferi".

"le `vite brevi `sono un prodotto tipico del barocco, che collocava l`arguzia al sommo tra le facolta` dell`ingegno, e la ricercava perfino negli aspetti della natura, sicche` i casi arguti, spettacolari erano, secondo la frase di baltasar gracian a proposito degli emblemi e degli apologhi, come le pietre preziose nell`oro del discorso elegante. l`uomo-gazza, john aubrey, colpiva col becco quelle cose luccicanti che erano gli aneddoti curiosi nella vita di un uomo, come gli autori dell`anthologia palatina e marziale." (mario praz)
