
sotto il titolo "il seminario" e` raccolto l`insegnamento orale che lacan tenne a parigi senza interruzione dal 1953 fino a poco prima della sua morte. a roma, nell`estate del 1953, alcuni mesi prima quindi dell`inizio del suo seminario, si era tenuto un congresso in cui lacan aveva pronunciato il cosiddetto "discorso di roma", che segna l`inizio del suo insegnamento e che trovera` forma definitiva nel testo "funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi". per i primi dieci anni lacan si dedichera` al commento della teoria e della pratica clinica di freud, facendo anche riferimento ai lavori degli psicoanalisti formati da freud. dal 1964 in poi, invece, ossia dalla rottura definitiva con l`associazione freudiana, lacan si dedichera` alla messa a punto della dottrina psicoanalitica che stava elaborando, precisando gli aspetti strutturali e logici della scoperta freudiana. questo "seminario" e` il primo della serie dedicata all`opera di freud. come indica il titolo stesso, "gli scritti tecnici di freud", lacan prende spunto da alcuni articoli, che all`epoca furono riuniti in francia in una pubblicazione e che mettono l`accento sull`applicazione clinica della teoria freudiana. per questo i temi trattati riguardano sostanzialmente la conduzione della cura, e quindi interessano chiunque si domandi da che posizione uno psicoanalista possa ascoltare e possa interloquire con chi gli si rivolge.


si conclude con questo secondo volume la serie dei moderni peccati capitali ideata e scritta da uno dei drammaturghi oggi piu` famosi nel mondo. la sua pubblicazione in argentina, iniziata nel 2000, e` stata completata nel 2009. rispetto all`originaria edizione ubulibri del 2010, la cocciutaggine e` stata profondamente riscritta in occasione di una messainscena al teatro nacional cervantes di buenos airesi (marzo 2017), e dunque ritradotta da manuela cherubini. i personaggi, originariamente cinque, sono diventati tredici. cambiamenti e aggiunte d`autore, in misura assai piu` limitata, si trovano anche negli altri due testi. il panico e` stato messo in scena per la prima volta da luca ronconi nel 2013 al piccolo teatro di milano. questo secondo volume dell`eptalogia di hieronymus bosch riunisce tre testi: il panico, la paranoia, la cocciutaggine.

si scrive molto oggi di intelligenza artificiale, affrontando soprattutto le domande che riguardano l?impatto delle tecnologie sulle nostre vite e sulla nostra societa. quello che in genere manca in tante riflessioni pur interessanti e il dettaglio. se ignoriamo cos?e una rete neurale e con quali operazioni di trasformazione dell?informazione essa produce i propri risultati, rischiamo di saltare un passaggio fondamentale della comprensione, ricavando un?idea solo impressionistica del funzionamento di queste macchine cosi peculiari. e allora: in che modo imparano le macchine? e, soprattutto, cosa possiamo imparare noi, osservando il loro comportamento? questo libro esplora la relazione sempre piu stretta tra intelligenza artificiale e linguaggio umano, fornendo, senza concedere sconti al lettore ma adottando uno stile sempre accessibile, tutte le informazioni necessarie a comprendere davvero come funziona, e quindi in cosa consiste, l?ia generativa. attraverso esempi concreti e riflessioni che nascono anche da spunti letterari e temi filosofici, alfio ferrara ci mostra i molti modi in cui le macchine del linguaggio non sono solo specchi piu o meno deformanti della nostra cultura e dei nostri modi di essere, bensi strumenti per ripensarli. lungi dallo sposare facili entusiasmi o agitare apocalittiche paure, l?autore ci invita a un uso consapevole, critico e culturalmente maturo dell?intelligenza artificiale. ricordandoci che il vero rischio insito nella loro esistenza non e quello di venire sostituiti dalle macchine, ma di farne un uso passivo, rinunciando a comprendere quale potere trasformativo racchiudano per la nostra vita intellettuale.