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lei e` una donna coccolata dalla posata serenita` del marito psichiatra. lui e` il rude e sensibile felix, incontrato in un supermercato. insieme vivono una scombinata storia d`amore. peccato che il serial killer, che sta uccidendo donne consenzienti nel quartiere, somigli molto, moltissimo al nevrotico felix. rossana campo crea un romanzo che mescola assieme il tema - a lei caro - dell`eros fuori dagli schemi borghesi e una nuova e lucida meditazione sulla coppia (coniugale), dentro la cornice plumbea di una parigi invernale, fatta di strade e parchi deserti.

"se si segue lo spirito di blake nelle varie fasi del suo sviluppo poetico e` impossibile considerarlo un naif, un selvaggio, il selvaggio prediletto degli ipercolti. svaporata la stranezza, la sua peculiarita` si dimostra quella di tutta la grande poesia: qualcosa che si trova (non sempre) in omero, in eschilo, in dante e in villon, e profondo e nascosto nell`opera di shakespeare; e anche, sotto forma diversa, in montaigne e in spinoza. si tratta, semplicemente, di una peculiare onesta`, un`onesta` che, in un mondo troppo timoroso di essere onesto, risulta particolarmente terrificante. e un`onesta` contro cui cospira tutto il mondo, perche` e` sgradevole. la poesia di blake ha la sgradevolezza della grande poesia. niente che si possa dire morboso o anormale o perverso, niente di tutto cio` che testimonia la malattia di un`epoca o una moda, ha queste qualita`; la possiedono solo quelle cose che, dopo uno straordinario travaglio di semplificazione, rivelano l`essenziale debolezza o la forza essenziale dell`animo umano." (thomas stearns eliot)

nel testo si da` conto della fase "implosiva", quasi un nuovo "richiamo all`ordine", che negli anni `70 e primi `80 segui` all`esplosione dell`extra-artistico. si assiste quindi al ristabilirsi di un clima di avanguardie "dure e pure", mediante riprese del clima pop-op-minimal, poi affidato soprattutto al trinomio foto-video-parole. si registra successivamente l`apparire di una "koine`" dove tutti questi strumenti vengono ricondotti sotto la cappa del postconcettuale. infine si da` atto delle due massime novita` con cui si apre il nostro secolo: l`avvento in forza delle donne artiste e dei rappresentanti dei continenti extra-europei.

cacciato e` un militare americano, un fante del quale, quando sparira`, i suoi compagni scopriranno di non sapere neanche il nome di battesimo. cacciato e` un soldato, e poiche`, come dice il poeta inglese siegfried sassoon nell`epigrafe del romanzo, "i soldati sono sognatori" - e si puo` ben immaginare che cosa sognino, specie quando sono dentro fino al collo in una guerra come quella del vietnam - anche cacciato sogna. sogna di andare a parigi. sogno peregrino per chi sta sulle rive del mekong. ma chissa`, sogno forse anche realizzabile, perche` qualcuno ha detto a cacciato che da li` a parigi ci sono ottomila miglia e rotti. e cosi`, gambe in spalla, uno ce la potrebbe anche fare. cosi` cacciato un bel giorno si stufa, saluta i compagni e se ne va. dove? ma a parigi, naturalmente. hanno gia` fatto tante di quelle scarpinate, nel vietnam, che forse la scarpinata per parigi non sara` neanche la piu` lunga. dopo tutto, basta attraversare il laos, la birmania, l`india, l`afghanistan. e poi - hanno detto a cacciato - una volta ad atene, il piu` e` fatto. e come se fossi arrivato a parigi. ma le regole sono regole, soprattutto nell`esercito. e quando cacciato diserta, ai compagni e al loro comandante, un vecchio tenente tediato che non ha piu` voglia di inseguire cacciato di quanta ne abbia di fare la guerra, non resta altro che mettersi alle sue calcagna. bisogna catturare il disertore e riportarlo alla base.

pompei e` la citta` piu` viva delle citta` morte. dal settecento, quando cominciarono gli scavi, ha continuato a parlare, a svelare segreti, a dire l`ingegno, la bellezza, la florida grandezza della civilta` romana. eva cantarella e luciana jacobelli le hanno gia` dedicato un libro illustrato, una "guida" intelligente che e` anche alla base di questa nuova avventura. qui, senza rinunciare a un corredo essenziale di immagini, pompei diventa soprattutto racconto: racconto delle vestigia, dei costumi (i modelli abitativi, i servizi pubblici, gli svaghi), della vita famigliare, dei culti religiosi. ma non solo: complici le testimonianze e i documenti rinvenuti, le autrici risalgono a storie di vita vissuta, di legami amorosi, di relazioni nell`ambito della politica. se jacobelli indaga sul reperto archeologico e da quello trae, con rigore e sapienza, informazioni che accendono l`attenzione, cantarella esplora il tessuto civile, i miti, le leggende. ne esce un libro decisamente "narrativo" - che attinge anche all`ampia tradizione di storie tramandate dalla "scoperta" della citta` in poi, una sorta di germinazione di racconti che e` un`altra parte della ricchezza culturale di pompei. non manca inoltre il quadro (in verita` drammatico) dello stato di conservazione dei reperti, delle losche vicende legate alla gestione del patrimonio, dei tentativi di trovare una soluzione per confermare l`effettiva vitalita` di pompei.

moraldo, arrivato a torino per una sessione d`esami, scopre di avere scambiato la sua valigia con quella di uno sconosciuto. mentre fatica sui testi di filosofia e disegna caricature, coltiva la sua ammirazione per un coetaneo di nome piero. alto, magro, occhiali da miope, a soli ventiquattro anni piero ha gia` fondato riviste, una casa editrice, e combatte con lucidita` la deriva autoritaria del paese. sono i giorni di carnevale del 1926. moraldo spia piero, vorrebbe incontrarlo, imitarlo, farselo amico, ma ogni tentativo fallisce. nel frattempo ritrova la valigia smarrita, ed e` conquistato da carlotta, una fotografa di strada disinvolta e imprendibile in partenza per parigi. anche piero e` partito per parigi, lasciando a torino il grande amore, ada, e il loro bambino nato da un mese. nel gelo della citta` straniera, mosso da una febbrile ansia di progetti, di liberta`, di rivoluzione, piero si ammala. e moraldo? anche lui, inseguendo carlotta, sta per raggiungere parigi. l`amore, le aspirazioni, la tensione verso il futuro: tutto si leva in volo come le mongolfiere sopra la senna. che risposte deve aspettarsi? sono carlotta e piero, le sue risposte? o tutto e` solo un`illusione della giovinezza? paolo di paolo, evocando un protagonista del nostro novecento, scrive un romanzo appassionato e commosso sull`incanto, la fatica, il rischio di essere giovani.

in questo libro vengono esaminate le radici dell`amore nell`ambito della famiglia, della relazione tra genitori e figli e di quella tra uomo e donna. il testo illustra le leggi che guidano il nostro comportamento all`interno di tali relazioni e individua cosa provoca sofferenza e cosa puo` consentirci di liberarcene; in altri termini, spiega come possiamo trasformare l`amore cieco in una forma di amore piu` consapevole. oltre a una sintesi chiara e di facile lettura dei concetti basilari e degli ultimi sviluppi del lavoro delle costellazioni familiari cosi` come sono stati elaborati dal loro ideatore, bert hellinger, il lavoro include anche un`ampia casistica e una serie di esempi pratici tratti dalla vita quotidiana.

nell`incantata, effervescente parigi degli anni trenta, precisamente nel 1934, viene pubblicato da un piccolo editore un libro intitolato "tropico del cancro": sara` la miccia di uno scandalo morale e di un`insurrezione letteraria che attraversera` tutto il secolo. negli ambienti piu` conservatori si parla di pornografia, nei caffe` avanguardisti si inneggia alla rivoluzione: la verita` e` che "tropico del cancro" e` uno dei grandi capolavori della letteratura novecentesca, un romanzo autobiografico insostituibile per la forza e la fluidita` del suo linguaggio, la potenza del suo immaginario, la vivida resa degli ambienti e dei caratteri. e lo stesso miller a parlarci di se` in prima persona, a raccontarci dei suoi amici, dei miseri eppure vibranti quartieri che attraversano e vivono. di ubriachezza in ubriachezza, di donna in donna, di rissa in rissa, di illuminazione in illuminazione. con una scrittura travolgente e fluviale, che trasfigura ogni evento delle piccole, eccezionali vite che sono le vite di tutti noi, facendole diventare un`epica nuova, l`epica dell`essere umani, un`epica che cantiamo tutti ritrovando in noi la sete di liberta` di questo scrittore. con contributi di mario praz.

il romanzo usci` a puntate sulla rivista tra il 1921 e il 1922, con un finale piu` convenzionale di quello che sarebbe stato utilizzato per l`edizione in volume. e la storia di una coppia e della loro progressiva decadenza morale. da una parte anthony, giovane bello e annoiato, orfano di madre e di padre, che dopo una laurea a harvard trascorre qualche anno a roma dove, tra donne, serate con gli amici e ispirazioni artistiche di vario genere, come molti giovani sente che un giorno non lontano fara` grandi cose nella vita e si conquistera` un posto nel firmamento degli uomini di valore. dall`altra gloria, ventiduenne di kansas city, eccentrica, irrequieta, disincantata, che da subito affascina anthony per la sua bellezza e il suo carattere fiero. i due cominciano a frequentarsi, s`innamorano e si sposano, convinti di avere il mondo in pugno. ora che la vita adulta puo` finalmente cominciare, accade pero` che i due, ancorati ai loro privilegi di ricchezza e di bellezza, si scoprono incapaci di impegnarsi in qualsivoglia progetto. e` una satira sociale e una critica alla politica e alla morale americana di inizio novecento, gli anni del proibizionismo, dove i giovani - i nuovi protagonisti del xx secolo, tutti tesi al piacere - devono fare i conti con la crisi dei valori dell`epoca prebellica e la realizzazione di se` tramite l`attivita` lavorativa. incarnano l`illusione dell`era in cui vivono e che terminera` tragicamente con la crisi del `29.

il duca di milano, prospero, spodestato dal fratello antonio, regna su un`isola deserta, un mondo di creature fatate. qui prospero ha sconfitto la strega che vi abitava, ha liberato gli spiriti da lei imprigionati e ha sottomesso il figlio di lei, l`orribile calibano. dopo dodici anni trascorsi sull`isola assieme alla figlia miranda, pospero fa naufragare con la sua magia la nave che trasporta l`usurpatore antonio con il suo alleato, il re di napoli, il figlio di questi ferdinando e il consigliere gonzalo. prospero tiene in pugno i naufraghi che credono distrutta l`imbarcazione e morto ferdinando. il giovane e` salvo, incontra miranda, se ne innamora e i due si fidanzano. intanto antonio si pente e si riconcilia con il fratello.

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