
Ristampa rimasterizzata con un bonus CD con 6 canzoni aggiunte. Uno dei dischi più belli di Neko.



un`estate torrida in una vecchia casa in toscana. qui tristano vive la sua lunga agonia: una cancrena gli divora la gamba, i dolori sono lancinanti e la malattia si estende a tutto il corpo. lo assiste la vecchia frau, la stessa che da bambino gli raccontava fiabe e poesie in tedesco, affinche` imparasse la lingua. in uno stato allucinatorio, tristano vecchio e incattivito, racconta di se` ad uno scrittore perche` sia testimone della sua agonia e dei ricordi di una vita. fantasmi di donne amate si sovrappongono nel delirio e poi la guerra, combattuta in grecia, la scelta della liberta` e della resistenza. alla fine della vita tutto appare uguale a se stesso, un incubo che tutto sovrasta e tutto circonda.


siamo a meta` del xvi secolo, e nell`europa tramortita dai venti della protesta luterana fa la sua comparsa l`elefante salomone, giunto dall`india a stupire le folle ma che adesso, a lisbona, non fa che "mangiare e dormire". sembra una presenza inutile, quand`ecco che joa`o iii, sovrano del portogallo e dell`algarve, e sua moglie caterina d`austria decidono di inviarlo in dono all`arciduca massimiliano, proprio ora che si trova a valladolid in quanto reggente di spagna. il regalo viene accettato, e cosi` si procede a organizzare la carovana che dovra` accompagnare il portentoso quadrupede e il suo cornac subhro prima da lisbona al confine con la spagna, e poi da valladolid fino a vienna, passando per genova, verona, padova e innsbruck. il romanzo e` quindi il racconto di questo viaggio, di questa variopinta comitiva di ufficiali, soldati, servitori, preti, cavalli e buoi che, in mezzo a molte difficolta` e tra ali di gente entusiasta, ha il compito di scortare il prezioso dono fino a vienna, dove l`elefante sara` artefice di un "miracolo" squisitamente umano. un libro corale, ironico e delicato, che coinvolge il lettore in prima persona, gettandolo, attraverso la forza visionaria della scrittura, nei meandri della storia in cui tutti siamo immersi.

"manuale di pittura e calligrafia" e` il romanzo di una crisi, della presa di coscienza di un artista che si definisce solo con l`iniziale h. e si conclude nello stesso giorno in cui crolla il regime fascista portoghese, il 25 aprile 1974. h. narra di se`, pittore mediocre che vivacchia grazie ai ritratti di gente altolocata, e della sua ribellione alla finzione del mondo. mentre lavora al ritratto di s., amministratore delegato della spqr, decide di dipingere un secondo quadro che sveli il vero volto del vacuo s. fallito questo tentativo, decidera` di scrivere un diario stravolgendo la propria vita perche` l`arte esige sincerita`.





"spesso la pittura ha mosso la mia penna. se in un lontano pomeriggio del 1970 non fossi entrato al prado e non fossi rimasto "prigioniero" davanti a las meninas di velazquez, incapace di uscire dalla sala fino alla chiusura del museo, non avrei mai scritto `ii gioco del rovescio`. lo stesso vale per l`enorme suggestione provata da bambino davanti agli affreschi del convento di san marco, rivisitati spesso da adulto, che un bel giorno ritorno` con prepotenza sbucando nelle pagine de `i volatili del beato angelico`". dalla suggestione di un`immagine, soprattutto dalla pittura, nascono questi racconti di tabucchi. ma a sua volta il racconto sembra catturare in un`altra dimensione le figure che lo provocarono: e` quella contea fantastica dove, come scrisse leopardi, "l`anima immagina quello che non vede". cosi` le figure sembrano risvegliarsi dalla loro immobilita`, acquistano vita, da immagini diventano personaggi e interpreti delle loro storie. suddiviso come un ideale spartito musicale (l`adagio dove prevale la chiave della malinconia, l`andante con brio per un`atmosfera piu` giocosa, le ariette laddove il motivo e` solo accennato e non eseguito) questo libro polifonico e` anche il puro piacere del testo, un fuoco d`artificio narrativo, lo stupefacente cromatismo di un maestro riconosciuto del racconto.

la produzione teatrale di jose` saramago e` animata dallo stesso intreccio di poesia, lucidita` e potenza che ha reso inconfondibile il suo profilo di narratore. il gioco continuo di due piani temporali, quello della storia e quello dell`invenzione, crea un`infrastruttura che permette ai personaggi di spaziare agilmente di secolo in secolo, di paese in paese. e tanti e diversi sono gli ambienti storici che saramago esplora con queste quattro pie`ces. "la notte" segue una redazione di giornale messa in subbuglio, nel portogallo del 1974, da quella rivoluzione dei garofani che fu centrale nella vita stessa dell`autore. "cosa ne faro` di questo libro?" ci fa fare un salto all`indietro di quattro secoli per ritrovarci nel portogallo del cinquecento e seguire le peripezie di luis vaz de cam?es, il piu` grande poeta lusitano, nel tentativo di dare alle stampe il suo capolavoro i lusiadi. "la seconda vita di francesco d`assisi" fa tornare il grande santo fra i vivi (e nel mondo contemporaneo) per mostrarcelo alle prese con grosse incomprensioni con lo stesso ordine da lui fondato. "in nomine dei" vede ancora la religione come protagonista ma si sposta nella munster del xvi secolo, dove protestanti e cattolici lavano nel sangue degli auto da fe` le loro divergenze dottrinali.










una donna si accorge che qualcuno abita nella sua testa. all`improvviso, la voce di un`altra donna si e` insinuata nei suoi pensieri. iniziano a dialogare: hanno progetti incompiuti, desideri e paure, speranze perdute ed altre che, ostinatamente, conservano. come tutti. soltanto che una di loro vive in questo nostro mondo, l`altra si trova nell`aldila`. anna ha vissuto a londra all`inizio del secolo scorso: lavorava in una fabbrica di fiammiferi, un`esistenza trascorsa a fare figli, scappando dalla poverta` e combattendo la fame. adesso cammina verso chissa` dove, insieme a un gruppo di sconosciuti in un deserto abbacinante. l`altra donna vive il nostro presente: ha un compagno, due case, un amante e un lavoro d`ufficio. e opaca in una realta` fatta di ombre, forse per questo si e` abituata cosi in fretta ad avere un`ospite in testa. insieme elaborano un piano per trovare la risposta al mistero che le avvolge, e forse per salvarsi. perche` su una cosa non hanno dubbi: le scopriranno. i morti - precipitati in quell`infinita distesa di sabbia arancione solcata da fiumi che sembrano fatti di latte - sanno essere spietati: chi mette in pericolo il baricentro del gruppo viene lasciato indietro, a seccarsi come una statua di sale. un`esperienza di lettura inedita e spiazzante, che esplora la forza della mente e dei suoi guasti. con una lingua tersa che non ha paura dell`indicibile, maurizio torchio ha plasmato un nuovo e materico aldila`. mentre le due protagoniste cercano un varco nella barriera che separa l`incompletezza di quello che c`e` dallo splendore di quello che manca, anche chi legge si ritrova a contemplare l`abisso. . due donne si parlano senza aprire bocca, senza mai incontrarsi. conversano in silenzio, all`insaputa di tutti. l`una si dice viva, l`altra no. una si muove nel nostro presente, l`altra cammina nell`aldila`. da quando hanno imparato a convivere nella stessa testa, ad apprezzare quella strana intimita`,