


Un disco inatteso. Bob Dylan interpreta Frank Sinatra, ma lo fa alla sua maniera. Niente orchestra, niente fiati, solo la sua band ed un suono molto morbido, talvolta impalpabile. E, sorpresa, Dylan canta bene, ha una voce calda, inaspettata. La sua rilettura di brani noti e non, tratti dal repertorio di The Voice, è inusuale: sono destrutturati, cambiati, rimodellati sulla sua voce e sulla sua interpretazione. Un disco di ballate, notturno, affascinante, intimo. Un disco che non ti aspetti e, sopratutto, un lavoro che sta agli antipodi rispetto a quanto aveva fatto Sinatra. Dylan è Dylan e qui lo dimostra a pieno titolo.


la grecia che abbiamo imparato a conoscere e ad amare dall`epica, dalla tragedia, dalla storia e` ricchissima di straordinarie figure di giovani uomini e giovani donne. achille e` l`eroe che a una vita lunga e incolore preferi` la brevita` di un`esistenza spezzata ma piena di gloria. gli fa da contraltare il mite telemaco: il figlio obbediente che vive nell`ombra di un padre mai conosciuto. e c`e` antigone, la vergine che, in un fragoroso assolo, osa levare la sua voce di dissenso. e oreste, il figlio che uccide la madre per dare giustizia al padre. fin qui il mito. poi c`e` la storia, che ci ha lasciato memoria dell`ambizioso alcibiade, interprete perfetto di un tempo di cambiamenti nella cornice della guerra piu` atroce di grecia. e come non ricordare alessandro? colui che oso` sognare l`impossibile e che l`impossibile riusci` a realizzarlo, riunendo il mondo sotto di se`. ma ci sono anche le figure femminili tratteggiate dai versi di saffo, che ancora ci emozionano per la potenza dei sentimenti che esprimono. in queste pagine avvincenti le gesta, i desideri, le passioni di ragazzi e ragazze della grecia antica cui dobbiamo essere tutti debitori per aver messo in discussione la tradizione e osato il nuovo.