chi avrebbe mai pensato che la baviera fosse il piu` antico stato d`europa? eppure la storia di questo paese affonda le sue radici in un passato lontanissimo, vecchio di 1500 anni e forse piu`. in dodici scorrevoli capitoli il giornalista henric wuermeling descrive con brio e semplicita` il lungo cammino della baviera, dalle sue origini fino ad oggi, all`interno del variegato e mutevole scenario europeo. lo stato bavarese, fin dai tempi dell`antica provincia romana, nonostante le limitazioni al suo potere sovrano intervenute nel corso della sua lunga storia, ha continuato ad avere un ruolo chiave nel panorama politico dell`europa. come "stato libero" ("freistaat bayern") all`interno della repubblica federale di germania, la baviera ha saputo mantenere, secondo forme giuridiche moderne, la sua millenaria autonomia e le sue peculiari tradizioni.
sapra` il modello capitalistico globalizzato garantire al mondo un futuro oppure ci condannera` ad una corsa assurda verso l`autodistruzione? da sempre stefano si chiede come funzioni l`economia; ma ancora piu` perplessita` ha adesso, di fronte alla pesante crisi esplosa nel 2008. durante una passeggiata nel corso dell`ennesima permanenza a mosca, incontra una docente universitaria di economia politica, dal fascino stranamente esotico, con la quale scopre di avere affinita` culturali. sullo sfondo della capitale piena di storia, di cultura, ma anche di memorie dell`utopia tradita, con il breve intermezzo di un viaggio in treno nella regione del volga, confrontera` le sue riflessioni con quelle della donna e di altri personaggi portatori di esperienze ed opinioni diverse. poi, senza riuscire a capire pienamente che cosa gli sia successo, si ritrovera` dove qualcuno ha gia` saputo realizzare il mondo migliore che lui in fondo vagheggia. ma, forse, ha avuto solo un sogno. una parabola sulla improrogabilita` della decrescita.
orano e` colpita da un`epidemia inesorabile e tremenda. isolata, affamata, incapace di fermare la pestilenza, la citta` diventa il palcoscenico e il vetrino da laboratorio per le passioni di un`umanita` al limite tra disgregazione e solidarieta`. la fede religiosa, l`edonismo di chi non crede alle astrazioni ne` e` capace di "essere felice da solo", il semplice sentimento del proprio dovere sono i protagonisti della vicenda; l`indifferenza, il panico, lo spirito burocratico e l`egoismo gretto gli alleati del morbo. scritto da camus secondo una dimensione corale e con una scrittura che sfiora e supera la confessione, "la peste" e` un romanzo attuale e vivo, una metafora in cui il presente continua a riconoscersi.
decenni di malgoverno del khedive` egiziano hanno innescato una sanguinosa insurrezione nel sudan, e ora le truppe del mahdi, il carismatico leader religioso a capo dei ribelli, cingono d`assedio la capitale khartoum. qui, insieme a migliaia di cittadini innocenti, sono intrappolati il generale charles gordon, incaricato di mettere in salvo i cittadini britannici, francesi e tedeschi, l`intrepido ufficiale degli ussari penrod ballantyne, il commerciante inglese ryder courtney e il console britannico, david benbrook, con le sue tre bellissime figlie: rebecca, e le gemelle amber e saffron. ma riuscire a evacuare la citta` sembra ormai improbabile, e ai tre fedeli sudditi della regina vittoria non resta che unire le forze per prepararsi a resistere contro un nemico implacabile come il sole africano e combattere la feroce battaglia che dovranno affrontare.
