
le esperienze che viviamo sono realmente inevitabili? "cosa succederebbe se..." si chiede il protagonista kurmann e si figura le vicende della sua vita come un giocatore di scacchi calcola le mosse delle pedine: se almeno una volta avesse avuto la possibilita` di non aver pensato e realizzato questa o quella mossa, avrebbe cambiato tutto il seguito della partita. e a kurmann viene appunto offerta tale possibilita`. frisch gli affianca un personaggio complementare, un registratore, che assiste il protagonista oggettivandolo e gli consente di realizzare effettive varianti alla sua esistenza. ci troviamo cosi` di fronte non alla mera biografia di un uomo, bensi` alla sua risposta al fatto che con il tempo si acquista inevitabilmente una biografia.

frutto di lunghe meditazioni e approfondite ricerche, iniziato da andric negli anni venti e terminato nel 1942, "la cronaca di travnik" venne pubblicato per la prima volta nel 1945 e tradotto in italia solo nel 1961. ambientato tra il 1806 e il 1814 a travnik, allora capitale della bosnia ottomana, luogo di incontro di mille etnie e mille religioni, questo libro di straordinaria lungimiranza e intelligenza storica, politica e letteraria da` vita al confronto tra l`occidente moderno che si va delineando e un mondo segnato dall`oppressione turca, dall`attaccamento alle tradizioni, dalla durezza dei luoghi e delle condizioni di vita. opera di tolstoiana grandezza, riesce a restituire la storia a un popolo che ne e` stato privato e da` a noi oggi gli strumenti per capirla. come e` stato scritto nelle motivazioni per il nobel conferitogli nel 1961, andric "apre la storia del mondo a una pagina sconosciuta e, dal profondo dell`anima slava balcanica, sollecita la nostra sensibilita`".

luigi martinotti lavora in un fast food. frigge patatine, ma in realta` la sua vocazione, vivissima malgrado l`interruzione degli studi universitari, e` quella dello storico. su un tavolo della biblioteca comunale consuma tutte le ore di liberta`, ricostruendo e interpretando eventi del passato. ci sono momenti in cui riesce addirittura a distinguere, quasi fosse una visione, l`incontro fra attila e papa leone. e riuscito anche a elaborare una teoria storica, secondo la quale i mutamenti della societa` sono il prodotto di una terribile "insofferenza dell`insicurezza", che spinge gli uomini, cambiando continuamente, a inchiodare il mondo in un presente immobile e rassicurante. anche la quiete apparente di luigi martinetti obbedisce a questa legge. la sua sensibilita`, sospesa tra aspirazioni intellettuali e esposizione al fallimento, si lascia contaminare dall`imprevedibilita` dei rapporti umani, ivi comprese l`intensa relazione sessuale con antonella, cameriera del fast food, e l`inspiegabile tenerezza per il figlio di lei. solo l`amico giuseppe estroso insegnante affetto da una malattia genetica che lo getta in ricorrenti crisi depressive - riesce a tenere accesa la sua vocazione e a comunicargli una sorta di profonda serenita`. quando il fallimento come storico e` definitivo, la sua mente vacilla.


un bambino di nome albertino parte la notte della vigilia di natale per andare dal suo babbo prigioniero in un paese lontano. con lui la nonnina, il cane flik e la lucciola con il suo lume. durante il loro viaggio vengono aiutati da una locomotiva che li trasporta fino a un ponte, che pero` e` saltato; poi incontrano una gallina padovana residente all`estero che indica loro di camminare per 1490 passi, fino a un bosco abitato da tante creature, buone e cattive. l`avventura di albertino alla ricerca del suo papa` e` popolata di sogni, paure e poesie: una favola toccante scritta da guareschi e letta per la prima volta la vigilia di natale del 1944 a un gruppo di compagni rinchiusi con l`autore in un campo di prigionia. ed e` anche la storia di quegli uomini, che la ascoltarono e che proprio grazie a queste parole riuscirono a mantenere viva la speranza del ritorno.