Uno dei classici del chitarrista francese
"vita della contessa svedese von g.", pubblicato nel 1748, e` considerato il primo vero romanzo psicologico della letteratura tedesca. il libro e` l`autobiografia fittizia, con narrazioni alternate ad epistole, di una nobildona decaduta che cerca di resitere e mantenersi onesta, di fronte alla persecuzione invadente di un aristocratico invaghitosi di lei, sullo sfondo di un affollato contesto di personaggi di carattere ed estrazione diversi che testimoniano la nuova concezione del mondo sociale che si stava affermando.
pensava di insegnare all`universita`, e si trova a fare il bibliotecario per caso. dopo un lungo fidanzamento, ha sposato virginia e si sono trasferiti da roma al piccolo paese di montemori, dove lei insegna e lui svolge una non meglio precisata "attivita` di studioso". coinvolto dal comune nella preparazione delle celebrazioni per il centenario del fondatore dell`industria locale, comincia a indagare su una fabbrica inquinante e pericolosa, e su amori del passato. starnone firma un romanzo breve, ironico, ora amaro, ora divertente, in cui si uniscono impegno politico, denuncia sociale, follia d`amore.
doppio inedito da uno dei protagonisti della cultura indipendente: un romanzo noir e un cd di canzoni d`autore che condividono atmosfere, luoghi e personaggi. un figlio e un padre che si parlano solo per telefono, senza vedersi mai. e la curiosita`, il bisogno, nel ragazzo, di scoprire chi sia davvero quel genitore cosi` presente e assente insieme; di conoscere il passato della sua famiglia, le proprie origini. cosi`, tra le atmosfere decadenti dei grand hotel di mezzo mondo, inizia un`avventura nella memoria che portera` a insospettabili scoperte. che forse sarebbe stato meglio lasciare sepolte dal tempo...
il fedone e` la storia di una morte, quella di socrate e, allo stesso tempo, e` il racconto di una nascita, quella della metafisica occidentale, che proprio nelle pagine di questo splendido dialogo vede la luce. il racconto dell`ultima giornata di socrate nel carcere di atene diviene, per platone, il luogo decisivo per tenere un altro discorso sulla morte: un discorso diverso da quelli della religione, dell`arte o della scienza, un discorso che non si limita ad inaugurare un modo nuovo di parlarne, ma si spinge fino ad intrecciare la morte e la filosofia in un abbraccio indissolubile. dopo il fedone, la morte non potra` piu` essere, per il pensiero, qualcos`altro a cui pensare, un pensiero particolare, un determinato oggetto del pensiero. dopo il fedone, la morte si porra`, sin dall`inizio, insieme al pensiero. dopo il fedone non si cessera` di pensare alla morte che cessando di pensare.
in una stanza disperatamente vuota una donna culla su una sedia a dondolo una bambina di pochi mesi. ha l`impressione di avere commesso qualcosa di terribile, ma non ne e` certa, tutti i suoi ricordi sono sfocati. contempla la piccola quasi si aspettasse da lei una risposta, una rivelazione. poi, un bagliore: ha quarantadue anni, ha abbandonato il bel marito che l`ha lasciata per un`altra e si e` rintanata li`, in un appartamento spoglio, in un quartiere dov`e` una straniera. il giorno prima ha ucciso a coltellate il suo analista, incapace di alleviare le crisi di terrore di cui soffre, in segreto, da tre anni. di quel che e` stata - ambiziosa direttrice della comunicazione, moglie e figlia devota - non le resta che un nome, viviane elisabeth fauville, regale e fragile relitto di un`esistenza inappuntabile, della scrupolosa obbedienza alle leggi dell`abitudine e della necessita`. certa solo del delitto che ha commesso, e del colpo di grazia che non potra` tardare, viviane esce dai binari che guidavano il suo destino, si addentra in una parigi oscura e parallela, affonda in un gorgo di insostenibile angoscia - sino all`esplosivo epilogo.