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"il genio in fuga" e` un`interpretazione del teatro musicale di rossini condotta alla luce del sapere filosofico, piu` con la liberta` dell`ermeneutica che secondo le regole dell`indagine musicologica tradizionale. queste pagine rinviano a quell`irripetibile momento dell`illuminismo in cui l`uomo sperimento` la possibilita` di una propria realizzazione nella storia, senza piu` alcun riferimento con la trascendenza. baricco dimostra pero` che in rossini la soggettivita` "orizzontale" dell`uomo settecentesco trova una propria conciliazione con l`oggettivita` tramite una "fuga in avanti" in cui uomo e mondo convergono in una seconda natura, permeata dalla felicita` che si raggiunge attraverso un certo abbandono ai territori della follia.

A New York nel 1935, l'intemerato Billy Batghate, ragazzo di strada dall'istinto pronto e sempre all'erta, desideroso di una vita migliore, riesce a farsi assumere come fattorino dalla banda criminale di Dutch Schultz, un cinico gangster circondato da spietati delinquenti, fra cui lo spregiudicato consigliere Otto Berman e l'infido Bo Weinberg. Apprezzando la capacità di Billy nel svolgere i suoi incarichi, Schultz lo promuove a collaboratore e lo incarica di accompagnare e di proteggere, per tutta la durè del processo in cui lui si trova coinvolto, la propria giovane amante Drew Preston. Poichàè nel frattempo Billy e Drew si sono innamorati, alcuni scherani di Dutch tentano di uccidere la donna, che riesce a salvarsi grazie al provvidenziale intervento di suo marito, avvisato da Billy. Frattanto il gangster Lucky Luciano, che sta tramando contro Schultz per ottenere il dominio assoluto sulla città, tende un agguato a Dutch e alla sua banda. Solo Billy si salva: dandogli del denaro Lucky Luciano lo rimanda a casa dissuadendolo dal continuare la carriera intrapresa

non abbagli la luce matta che, sugli schermi delle pagine, proietta comiche a rapidi scatti: una schermaglia rodomontesca con due mosche fastidiose; una rissa con attori che sbaccanano e come palla si involvono e rotolano, con braccia e gambe che si agitano, tra pugni e morsi, e lampi di lama; un commissario con un occhio pesto e un orecchio morsicato, che per "scangio" viene arrestato dai carabinieri; una servente che prende a padellate e fa prigioniero un intruso, che l`ha distolta dalle occupazioni culinarie; un signore ben curato e ben vestito, che piu` volte va a un appuntamento: a vuoto sempre, e deluso. e c`e` anche il remake di una scenetta antica e surreale (dal "libro mio" di pontormo passata a "il contesto" di sciascia) di chi, con la mente scardinata, sta chiuso in casa, e a chi bussa risponde di non esserci. in cosi` lunatica atmosfera sembra che i dettagli creino digressioni. ma e` negli interstizi che il mistero prospera, insondabile; e lento scivola, dilatatorio, deviando gli aghi di qualsivoglia bussola e decorando di apparenze ingannevoli le sue trame da brivido. il romanzo e` un pantanoso labirinto del malamore, di un tenebroso malessere: geloso oppure ossessivo. nel dedalo di meandri, giravolte, gomiti d`ombra, nasconde una "camera della morte": l`ultima, la piu` segreta, come quella delle mattanze nelle tonnare. a viga`ta i notturni sono di leopardiana bellezza. non assolvono pero` il fruscio di invisibili ali di tenebra. montalbano si e` svegliato con una premonizione.

BUONE CONDIZIONI 1976

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