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Death_Of_A_Decade_-Ha_Ha_Tonka
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Ha Ha TonkaFormato: CD17.50 € Aggiungi al carrelloRimuovi dalla wishlist

Terzo album per la band originaria delle Ozark Mountain.

Il quartetto del Missouri è una delle band più dentro al fenomeno della rivisitazione delle tradizioni, fatta però in modo moderno. Paragonati, non nel suono me nell'idea di fare musica, ai Mumford & Sons, Ha Ha Tonka sono una band che ha un progetto in testa e che lo sta sviluppando disco dopo disco. Musicalmente sono cresciuti in modo esponenziale.

Ryan Adams è certamente un musicista imprevedibile. Dopo aver pubblico un box di 6 LP, registrato dal vivo, solo voce - piano e chitarra, ritorna in pista con un disco che riprende, per filo e per segno, il popolarissimo album della country-pop singer Taylor Swift. 1989, appunto. Ma, ovviamente, riletto e risuonato in a Ryan Adams way. Quindi niente poppettino da radio ma rock, con alcune intuizioni d'autore degne del suo blasone, ed almeno cinque/ sei canzoni assolutamente ad alto livello.

Why Store sono una band dell'Indiana con una storia abbastanza lunga alle spalle. Inzialmente erano una jam band ma poi hanno via via mutato il suono, mantenendo comunque elementi jam, verso un rock di matrice Americana, tra Tom Petty e Black Crowes. Questo nuovo album, dal vivo, mostra il meglio di questa interessante band, attraverso brani come D Jam, Fade Away, Show Me The Love, Roll Like Thunder, Surround me. Reperibilità difficoltosa.

Simon Kirke ha una storia alle sue spalle. Ha militato sia nei Free che nei Bad Company ed è uno che fa parte della storia del rock. Da qualche anno a questa parte ha intrapreso una carriera come solista, rivelando insospettabli qualità come performer e come autore. In questo nuovo lavoro, in cui appare come ospite Warren Haynes, Kirke passa dal rock al blues, persino al country, con estrema facilità, ma anche con una certa classe. Buon sangue non mente

Super groppo formato da membri dei Tortoise. Eleventh Dream Day, Steve Gunn Band e Tweedy. Il leader Douglas McCombs ( Tortoise) cambia stile ogni disco per cercare degli approcci diversi al suo modo di fare musica. Questo nuovo lavoro ha risvolti pastorali, quasi cinematografici, con sonorità intense, spazi strumentali, accenni quasi psichedelici, coloriture bluesy.

Prisoner è un disco autobiografico e monografico, una sorta di confessione in musica, ma è anche un disco vario, puntuale, che sta a metà tra Ashes & Fire ed il recente Ryan Adams. Un disco di ballate legate alle radici, ma anche di brani rock più ermetici, con stacchi chitarristici decisi e puntuali. E poi c'è una chiara deriva springsteeniana, che si sente sopratutto in Outbound Train, ed anche in Haunted House e nella minimale Shiver and Shake. Se Ryan Adams era un disco normale, Prisoner è meglio, molto meglio. Va solo sentito con più attenzione, a fondo e viene fuori che è un rock and roll album, puro, come non se ne sentono molti al giorno d'oggi.

Sconosciuto ai più, Ian Fitzgerald è un giovane cantautore che proviene dalla zona del Rhode Island. Classico nel suo stile, Fitzgerald si ispira primariamente a Bob Dylan, ma poi varia, passando da Ryan Adams a Father John Misty. Moderno nelle liriche, classico nei suoni, Fitzgerald è un costruttore di melodie e questo suo album, crediamo sia il quinto, contiene una manciata di canzoni di tutto rispetto. Qualche titolo: Camille, Last to Know, Forget the Address, All That's Left, Kingdom Come.

Esordio come solista per il chitarrista e cantante dei canadesi Ought, apprezzatissima formazione post-punk in odor di Fugazi. La scrittura per questo album si fa più intimista e decisamente meno rock.

Cindy Lee Berryhill, cantautrice di Los Angeles, era inattiva dal 2007, da Beloved Stranger. Questo suo nuovo lavoro, in cui viene aiutata da amici come Dave Alvin ( suo grande ammiratore ) per le liriche e da musicisti come DJ Bonebrake (X, The Knitters), Probyn Gregory e Nelson Bragg (Brian Wilson), Syd Straw, Michael Jerome Moore (The Blind Boys Of Alabama, Richard Thompson, John Cale). Un disco con arrangiamenti orchestrali, liriche raffinate, canzoni cesellate, che conferma la Berryhill folksinger dalla personalità estroversa. La critica d'oltre oceano la ha sempre portata in palmo di mano e, solo il Los Angeles TImes, per nominare un giornale, lo definisce già "uno dei dischi più importanti dell'anno".

Quarto album come solista per il chitarrista dei Foo Fighters. Ma, come suono, Shiflett fa tutt'altro. I suoi dischi sono tra rock e country, con uno spiccato sound chitarristico in puro stile americana. Questa volta, grazie alla produzione di Dave Cobb, il disco risulta ancora più godibile. Registrato con una strumentazione vintage, Hard Lessons presenta una serie di canzoni, scritte da Shiflett assieme a Elizabeth Cook, Brian Whelan, Kendell Marvel, and Aaron Raitiere.

Già leader e voce solista, tra la fine dei sessanta ed primi settanta, dei Blood Sweat & Tears, David Clayton-Thomas rilegge il blues in maniera decisamente personale. In possesso ancora di un voce che fa la differenza, Clayton-Thomas immette nel blues vari elementi, dal big band jazz al rock, per cercare nuove frontiere e suoni differenzati nella musica più vecchia del mondo. Say Somethin' è su questa linea, David ci mette anche del soul, ma è la forza della sua voce a fare la differenza.

2 CD. I primi dischi come solista di David Clayton-Thomas, quando ancora era leader e voce solista nei Blood Sweat and Tears. Introvabili da quasi 50 anni, abbiamo finalmente la possibilità di risentire il suo esordio solista, David Clayton-Thomas ( 1972), ed i due dischi seguenti: Tequila Sunrise (1972) e David Clayton-Thomas (1973). C'è anche una bonus track, non compresa all'epoca sui tre dischi. Some Hearts Get All The Breaks.

Wednesdays-Ryan_Adams
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Ryan AdamsFormato: CD17.50 € Aggiungi al carrelloRimuovi dalla wishlist

E' passato un pò di tempo dell'ultimo disco di Adams. Sopratutto da quando aveva annunciato di voler pubblicare ben tre dischi nuovi, e poi ha dovuto fermare questa idea, anzi annullare tutto, vista l'accusa di molestie sessuali che gli era piombata sul capo. Ora sembra che tutto sia rientrato e Ryan Adams torna a pubblicare dischi. Wednesday è il secondo album, dei tre promessi nel 2019 ed è un signor disco. Un album di ballate, introspettivo, intenso. Un disco come Ryan non faceva dai tempi di Ashes & Fire. Poco elettrico ma profondo, meditato, con la partecipazione di Benmont Tench, Emmylou Harris e Jason Isbell.

Secondo atteso capitolo, della trilogia iniziata recentemente con Wednesdays, Big Colors era pronto già da tempo, ma era stato bloccato in seguito alle accuse di molestie sessuali che avevano fermato la carriera di Ryan Adams. Big Colors è, nelle parole del suo autore, la colonna sonora di un film del 1984 che esiste solo nella mia mente, un dipinto ad acquarello di fumo blu, che sale dalle strade in una notte d'estate. Big Colors è un disco molto chitarristico che unisce idee e forme sonore newyorkesi e californiane. Se Wednesdays era uno studio sul declino e sulla moralità, ha aggiunto Adams, Big Colors è un sogno ad occhi apert. E che conferma che, al momento attuale, Ryan Adams ha ritrovato appieno la sua ispirazione. Big Colors è un disco di rock brillante ed estroverso. Contiene un 45 giri con canzoni inedite, vinile 180 grammi, copertina apribile

45giri. Record Store Day 2015.
Limited 7000 copie.

LP. 109 Records, 1989, USA.Compilazione che comprende membri della scena "anti-folk" dell'East Village di New York alla fine degli anni ottanta, tra cui Roger Manning, Kirk Kelly, Cindy Lee Berryhill e altri.

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