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la grandezza di descartes, oggi, coincide con la notorieta` del suo metodo: la determinazione a non accettare nulla sulla fiducia influenzera` in modo definitivo l`idea moderna secondo cui la ricerca della verita` e` esclusivamente individuale. il filosofo francese propone il suo discorso, composto originariamente come prefazione ai saggi, "solo come una storia o, se preferire, una favola", nella speranza che "tutti mi siano grati della franchezza". eppure non si deve ignorare che con questa "favola" descartes sta fondando il pensiero scientifico moderno, che le sue pagine contengono l`essenziale di quella`logica della scoperta" che lo aveva condotto a risultati paragonabili a quelli di galileo e newton.

ogni giorno, senza rendercene conto, ci lasciamo alle spalle una lunga scia di dati personali: quando navighiamo in internet, cambiamo canale televisivo, paghiamo il pedaggio automatico in autostrada, facciamo acquisti con la carta di credito o utilizziamo il telefono cellulare produciamo, infatti, un`infinita` di informazioni digitali. solo per fare un esempio: societa` come yahoo e google ricavano ogni mese una media di 2500 informazioni su ciascuno di noi. chi analizza questi dati? e che uso ne fa? stephen baker, esperto di nuove tecnologie, ci accompagna in un viaggio attraverso gli stati uniti per incontrare e scoprire chi sono e come operano i cosiddetti "signori dei numeri", la nuova intellighenzia matematica che studia ogni nostra mossa per ricostrire, con incredibile accuratezza, il nostro comportamento come lavoratori, consumatori, elettori, pazienti e perfino amanti. signori dei numeri sono coloro che scompongono i nostri acquisti per capire se risparmiamo, se siamo a dieta o se ci diamo alla pazza gioia e che possono, grazie a sofisticatissimi e innovativi strumenti, diagnosticarci eventuali malattie prima ancora che si sviluppino i sintomi. che rovistano tra e-mail e tabulati telefonici per calcolare il contributo dei singoli dipendenti ai profitti dell`azienda e si concentrano sui nostri valori morali per orientare le scelte che faremo alla prossima tornata elettorale.

noi moderni lettori dei vangeli siamo immensamente rozzi e limitati, se ci paragoniamo a un sacerdote ebreo o a un fedele cristiano del primo secolo. cogliamo soltanto una minuscola parte dell`infinita ricchezza di citazioni e allusioni, rinvii interni ed esterni e sensi segreti con cui veniva composto un vangelo. leggere un testo e` un`arte che abbiamo quasi dimenticato. con infinita pazienza e umilta`, pietro citati ripercorre il cammino fatto da quei primi lettori: ricostruisce la trama di rimandi e riferimenti nascosti, legge gli indizi, ricompone gli intarsi, mostrandoci come la storia, gli eventi della vita di gesu` si sono compiuti con simboli immaginati molti secoli prima. tutto il racconto evangelico - dal misterioso tema della nascita verginale di gesu` fino alle parole finali sulla croce: "mio dio, mio dio, perche` mi hai abbandonato?" - e` fittamente intrecciato con il testo dell`antico testamento, con le leggende ebraiche che formano una specie di fondale, di eco e di conferma alle verita` della nuova fede. al di la` del ricchissimo tessuto della tradizione, pero`, citati cerca con tutte le sue forze di cogliere la novita`, il respiro profondo della rivelazione cristiana. la modestia, il candore, la dolcezza di maria non trovano riscontro nei testi antichi. e nemmeno la misteriosa immagine del "bambino nella mangiatoia", uno dei segni fondamentali in cui si riconoscevano i nuovi fedeli.

gianni agnelli e` scomparso da dieci anni. in questo tempo ha cominciato a incrinarsi il quasi totale silenzio stampa, determinato da forti pressioni torinesi e da una diffusa autocensura dei giornali italiani, che per anni ha circondato i "lati oscuri" della famiglia e dei suoi affari. sono venuti alla luce misteri e ombre sull`impero fiat, sulla figura dell`avvocato, e sul superpotere di cui negli anni si sono impadroniti alcuni "consiglieri-cortigiani". quanto emerge dalle "lettere segrete" di edoardo agnelli, dalle lacune dell`inchiesta sulla sua morte e dall`azione giudiziaria intrapresa da margherita agnelli contro gianluigi gabetti, franzo grande stevens e siegfried maron per ottenere il rendiconto del patrimonio segreto del padre custodito all`estero, consente di scoprire vicende inimmaginabili. si stanno pian piano smascherando le strategie di oggi e di ieri di "usurpatori" che pur non portando il cognome degli agnelli se ne sono appropriati parlando perfino a nome della famiglia, esercitando dietro le quinte un potere immenso e tradendo le volonta` dell`avvocato. gigi moncalvo, dopo essersi occupato dei retroscena legati all`eredita` agnelli nel precedente libro "i lupi & gli agnelli", svela altre verita` riguardanti gianni e marella, ma anche personaggi degli altri rami dell`ultima "famiglia reale" italiana. e soprattutto il ruolo dei misteriosi "consiglieri-cortigiani".

platone, hitchcock, l`essere e il nulla, fichte, la fisica quantistica, la realta` delle finzioni, il nirvana, marx, freud, la plebe, la follia, il sesso... e soprattutto hegel e lacan, anzi, piu` precisamente, la riscrittura lacaniana della dialettica di hegel. "meno di niente", l`ultima fatica filosofica di slavoj zizek, e` un libro sterminato, che sembra voler parlare di "tutto quanto si trova sotto il cielo". ma e` anche un`opera destinata a far ricredere quanti considerano hegel come il filosofo del "sapere assoluto" che fagocita ogni cosa e la filosofia post-hegeliana (che spesso e` filosofia anti-hegeliana) come cio` che pone rimedio a questa follia idealista. perche` la nostra situazione e` identica a quella con cui doveva fare i conti hegel e, forse, l`unico modo che abbiamo oggi di prevenire la catastrofe, di fermare l`accelerazione capitalistica, animata da un`implacabile pulsione di morte, e` ripetere hegel. tuttavia, che cosa accadrebbe se per questa via approdassimo a una semplice, quanto sconvolgente, conclusione? "se c`e` qualcosa anziche` il nulla, cio` non avviene perche` la realta` ecceda il mero nulla, ma perche` la realta` e` meno di niente".

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