
"ciascuno sa che cos`e` un`emozione finche` non gli si chiede di definirla" (b. fehr e a. russell). dagli anni settanta ad oggi si e` avuta una grande fioritura di studi e ricerche su questo tema, sia in america che in europa. una delle questioni piu` dibattute tra gli addetti ai lavori e` se le emozioni siano distinte qualitativamente ma uguali per grado e dignita`, oppure ordinate in modo gerarchico, con alcune emozioni piu` "emozionanti" di altre. il concetto di emozione primaria e` qui confrontato con i dati che emergono dalle ricerche su espressione facciale e vocale, filogenesi e ontogenesi, psicologia storica, psicofisiologia, neuropsicologia e infine conoscenza delle emozioni.

pubblicato nel 1963, "gli antipatici" torna in libreria in una collana dedicata a tutte le opere di oriana fallaci. gli antipatici sono quei personaggi destinati a trovarsi sempre sulla bocca di tutti, e dei quali tutto si sa e tutto si dice. inviata de "l`europeo", agli inizi degli anni sessanta oriana fallaci va a intervistarli: registi da oscar, poeti premi nobel, dive di fama planetaria, compositori, scrittrici di alto profilo, ingrid bergman, don jaime de mora y aragon, nilde iotti, federico fellini, arletty, baby pignatari, catherine spaak, gianni rivera, afdera fonda franchetti, antonio ordo?ez, cayetana duchessa d`alba, salvatore quasimodo, jeanne moreau, alfred hitchcock, anna magnani, porfirio rubirosa, natalia ginzburg, giancarlo menotti: in un faccia a faccia implacabile e sottile, ironico e pungente, si trovano alle prese con un magnetofono e una intervistatrice alla quale, ancor piu` che al mezzo tecnico, nulla sfugge, neppure "uno scintillare di occhi, un agitarsi di mani". ogni intervista e` preceduta da una breve presentazione in cui la fallaci, con grande senso dello humor e una dote innata per il racconto, esprime il suo giudizio. come lei stessa scrive, i suoi antipatici sono "quasi sempre simpaticissimi".