"e l`unica parte della mia vita che mi sembra giusta... ed e` quella sbagliata". nel tentativo di evitare gli spoiler, non diremo a cosa si riferisce l`addetto alle pulizie che e` il protagonista del gioco. ma la sua situazione e` simile a quella in cui si trovano, negli altri monologhi di questa raccolta, la commessa di un grande magazzino, l`impeccabile casalinga probabilmente all`oscuro dei molti e sanguinosi misfatti del marito, l`antiquaria che si lascia sfuggire, per avidita`, il colpaccio della vita, e altri ancora: un punto di svolta, dove esistenze fino a quel momento anonime si squarciano, facendo affiorare una realta` ingovernabile, sordida, agghiacciante. e quanto succede abitualmente ai personaggi dell`autore piu` amato d`inghilterra, certo. ma e` anche quanto succede, o rischia di succedere, a ciascuno di noi. il che spiega piuttosto bene quello che si potrebbe chiamare, d`ora in avanti, il paradosso bennett: ridere - da morire - leggendo qualcosa che, a pensarci meglio, cosi` ridere non fa.
1993 EMI classics. Georges Auric: Sonate G-dur; Jean Francaix: Sonatine; Erik Satie: Choses vues à droite et à gauche; Darius Milhaud: Sonate 2 op. 40; Francis Poulenc: Sonate. Frank Peter Zimmerman al violino e Alexander Lonquich al pianoforte.
la rubrica "taccuino di un vecchio sporcaccione" debutta sulle riviste underground statunitensi nel maggio del 1967. cronista di eccezione e` charles bukowski, che in questa raccolta - estrapolata dalle sue migliori pagine - ci accompagna con la consueta lucidita` dissacrante dai rivoluzionari anni sessanta ai disincantati anni ottanta. gli scenari cambiano ma bukowski rimane sempre fedele e leale a se stesso. e bukowski, bellezza! bukowski! e non ci si puo` fare niente, se non amarlo e continuare a leggerlo.