
"il mare non bagna napoli" e` - sottolinea pietro citati nella prefazione - una straordinaria discesa agli inferi: nel regno della tenebra e delle ombre, dove appaiono le pallidissime figure dei morti. di rado un artista moderno ha saputo rendere in modo cosi` intenso la spettralita` di tutte le cose, delle colline, del mare, delle case, dei semplici oggetti della vita quotidiana. anna maria ortese attraversa l`ade posando sulle cose e le figure degli sguardi allucinati e dolcissimi: tremendi a forza di essere dolci; che colgono e uccidono per sempre il brulichio della vita. nei racconti compresi nella prima parte del libro, questi sguardi penetrano nel cuore dei personaggi: ne rendono la musica e il tempo interiore, come molti anni prima aveva fatto cechov".

la cronaca, tra magia, leggenda, realta` e antropologia, del grande viaggio compiuto nella seconda meta` del xiii secolo da marco polo nella cina di kubilay khan, il nipote di gengis khan, il signore dei tartari. citta` fantastiche, la setta degli "assassini", gli usi e le crudelta` di una civilta` raffinata, la scoperta della carta moneta, le avventure di viaggio, la nostalgia della patria, il timore di non essere creduto. il volume, riccamente annotato, e` corredato da cartine geografiche, indici, glossari.