Un disco molto raro dell'ex Incredible String Band, edito nel 1976 e ristampato in CD nel 1991. Da tempo introvabile.
Figlio di Paul, Harper è anche un musicista di talento. Il suo disco d'esordio, prodotto dal mitico Bob Johnston, è un ottimo lavoro. Il padre lo ha influenzato molto, sia dal punto di vista vocale che da quello della composizione, ma Harper è fresco, intelligente e creativo. Ed il disco è decisamente piacevole, con una vena country in più rispetto a papà.
La cantante roots Shelley King, già diversi album al suo attivo, si unisce ai suoi mentori Subdudes ( John Magnie, Steve Amedee e Tim Cook sono coinvolti nel disco ) e porta a termine un classico album di stile Americana. Se vi piacciono Bonnie Raitt, Linda Ronstadt e Janis Joplin.
Nuovo lavoro per il rock-folk singer di Boston, sulla scena già da parecchi anni. Martin mostra con questo lavoro le sue qualità migliori: canzoni di qualità, fiera determinazione e costanza nel lavoro.
Andrew McMahon, alias Jack's Mannequin, è il leader di un gruppo, relativamente nuovo, della scena di Los Angeles.
Al terzo disco, McMahon svela la sua vera identità musicale. Canzone d'autore, brani rock diretti e chitarristici, ma tutto nel segno della buona musica. Un disco interessante. Sono tra i protagonisti del tributo a Bob Dylan: Chimes of Freedom.

Jay Farrar ( Son Volt ) e Yim Yames ( My Morning Jacket ), assieme Anders Parker e Will Johnson, si inventano nuovi arrangiamenti per una serie di canzoni, anzi di testi inediti del grande folksinger Woody Guthrie Una rilettura semplice, fatta con il cuore, decisamente appassionata. Ristampa di un album edito nel 2012 e da tempo fuori catalogo
I Plague Vendor arrivano dalla California. Band dallo stile abbastanza scarno, richiamano i Gun Club, Iggy and The Stooges o i Grinderman di Nick Cave. Suono grezzo, duro, secco, chitarristico, ma di qualità. Una sorta di garage punk ruvido e diretto. Non per niente la Epitaph li ha messi subito sotto contratto. Da tenere d'occhio, se vi piace il genere.
Il meglio della famosa symphonic rock band
Il nuovo (mini) album di Emma Tricca, in compagnia di Jason McNiff
Interessante band al suo debutto. Un suono in classico stile Americana con le radici affondate nelle canzoni di Simon & Garfunkel, ma anche i primi Wilco e certe ballate dei Jamestown Revival. Un suono moderno, piacevole, ben strutturato. La band è diretta da Rob Benedict & Jason Mann, mentre il gruppo è completato da Billy Moran alla chitarra, Cooper Appelt al basso e da Rob Humphreys alla batteria. Tra le canzoni, segnaliamo Slightest Thing, Gone, The Rest, Old Neighborhood e Hallelujah ( di Leonard Cohen ). Reperibilità difficoltosa.
Registrazioni dal vivo inedite per la band di Steve Marriott. Si tratta di versioni mai pubblicate, registrate tra il 1971 ed il 1981. Particolarmente interessanti The Fixer ( NY, 1971), Tusal Time ( California, 81 ), Honky Tonk Woman ( Winterland, 73 ), Rollin' Stone ( NY, 71), I Don't Need No Doctor ( Winterland, 73), Four Day Creep ( NY, 71). Un collector'item notevole.
Last night in America è il quinto album di Matt Kivel, e l'autore è al suo meglio. in senso assoluto. Scritto e suonato in assoluta libertà, il disco conferma la bravura del cantautore texano, singer songwriter personalissimo, che mischia canzone d'autore, musica low-fi, bellezza estetica e songwriting evocativo, con una naturale evoluzione rispetto ai suoi lavori precedenti.
2 CD. Il meglio del tour del cinquantesimo anniversario, con la band formata da alcuni membri originali, tra cui alcuni che non ci suonavano da anni come Patrick Moraz e Tony Kaye. Il leader rimane Steve Howe, mentre altri elementi sono Geoff Downes, Alan White, Billy Sherwood,Jon Davison, Jay Schellen. Le canzoni variano sul repertorio della band, con classici che arrivano dai dischi più noti: Starship Trooper (The Yes Album (1971), Roundabout ( Fragile (1971), altri da Close to the Edge (1972), The Ancient, ( Tales From Topographic Oceans (1973) e Soon mischiata a The Gates Of Delirium ( Relayer ( 1974). Bellissima la copertina, ancora opera di Roger Dean.
Il nuovo atteso lavoro della band scozzese, Days Of The Bagnold Summer, conferma tutto quanto di positivo è stato scritto su di loro. Pop elettrico, con sventagliate folk, il tutto al servizio di canzoni d'autore. Sempre portati in palmo di mano dalla critica musicale, Belle and Sebastian non solo non deludono, ma confermano appieno il loro valore.
Ci sono dischi fatti di canzoni costruite con grande dispendio di arrangiamenti, dischi con ospiti importanti, con geniali produttori e con marketing manager fantasiosi.Ce ne sono altri, rari, in cui l’atmosfera regna sovrana, in cui le canzoni che raccontano storie, a volte di non facile comprensione, arrivano al cuore degli ascoltatori.Bene, Gospel According to Water è uno di questi.e per questo motivo è uno dei dischi più belli di questa ricca annata. Un disco intimista, ricco di canzoni affascinanti, piene di poesia. Un disco che conferma la bravura di Joe Henry, cantautore, autore, musicista ed anche produttore di vaglia. Gospel According to Water è sicuramente tra le sue opere più riuscite. E, non dimentichiamoci, Joe Henry ha prodotto, tra gli altri, quattro dischi premiati con il Grammy: Don't Give Up On Me (Solomon Burke), Genuine Negro Jig (Carolina Chocolate Drops), A Stranger Here (Ramblin' Jack Elliott), Slipstream (Bonnie Raitt).
Il nuovo album della band rockin' roots Usa, 2020.
