Eric Watson,Ed Thigpen,Mark Dresser e Bennie Wallace.
magogatto per lo stupore non conta piu` il passare delle ore. con lunella, la sua fata, in turchia ritrovata, sul tappeto che e` volante sta facendo un viaggio emozionante: ci sono leoni ed elefanti nella savana africana, canguri e koala nella boscaglia australiana. gli indiani danzano nell`accampamento e i pinguini sfidano tra i ghiacci del vento. la terra che gira sembra un frutto rotondo, giochi anche tu al giro del mondo? eta` di lettura: da 8 anni.
fergus ha quindici anni quando vede i suoi genitori e le sue sorelle morire di fame. non possiede niente. solo la rabbia e il desiderio di sopravvivere. nel suo viaggio verso la salvezza fergus fara` la conoscenza di una banda di banditi bambini guidati da una misteriosa ragazzina, scoprira` i piaceri e le insidie della carne in una casa di piacere a liverpool, rischiera` la vita nei cantieri ferroviari del galles in un estenuante corpo a corpo con la vita per guadagnarsi il diritto a esistere. siamo soliti immaginare la fine del mondo come un evento futuro, un qualcosa che deve ancora avvenire. dimenticandoci che il mondo e` finito molte volte, in molti modi. la grande carestia che travolse l`irlanda a meta` ottocento fu questo: una catastrofe immane che significo` la morte per milioni di persone e l`emigrazione in america come unica speranza per altrettanti disperati, in tempi in cui la traversata dell`oceano era terribile e spesso fatale. da li` a qualche anno la popolazione dell`isola si dimezzera`. raramente la grande carestia e` stata descritta in una maniera altrettanto vivida e sincera, con una scrittura scabra, affilata, ma allo stesso tempo evocativa e dolente, degna di cormac mccarthy. se la storia e` un incubo da cui tentiamo di svegliarci, l`unica scelta per fergus e` sottomettersi alla legge dei sogni.
Nuove registrazioni di studio, 2011, di classici resi popolari dalla band folk inglese, ma anche di standards.
"di tutto resta un poco" e` il libro a cui antonio tabucchi ha lavorato, fino all`ultimo, in prima persona, malgrado la malattia e da dentro la malattia, condividendo ogni dettaglio con la curatrice e la casa editrice. e una raccolta di scritti meditata, appassionante, che prende le mosse da un memorabile "elogio della letteratura", di una letteratura capace di "ficcare il naso dove cominciano gli omissis". e inevitabile che, a partire da li`, dalla responsabilita` delle parole per arrivare alla consolazione della bellezza, antonio tabucchi tocchi i temi piu` cari e insieme ai temi le opere e gli uomini (spesso amici) che lo hanno accompagnato. ci sono gli autori frequentati con l`assiduita` dello studioso (pessoa e drummond de andrade, kipling e borges, cortazar e primo levi), quelli sondati dalla veemenza della consuetudine (daniele del giudice, norman manea, enrique vila-matas, mario vargas llosa e tadahiko wada), quelli piu` giovani, illuminati da una lungimiranza severa e affettuosa. e poi ci sono meravigliose pagine sul cinema, che tengono insieme il lirico omaggio alle ali di farfalla di marilyn monroe e la penetrante analisi della gag sovversiva di almodovar. "di tutto resta un poco" e` un libro che accende l`intelligenza, la curiosita`, gli entusiasmi, come ci trovassimo di fronte alla mappa di un territorio che finalmente possiamo visitare, con la complicita` e la guida dello scrittore che lo ha abitato, che lo ha costruito, che lo ha custodito per noi.