indice del volume: conoscere internet: appunti sull`origine di una rivoluzione; strategie, tecniche e strumenti della ricerca in internet; la ricerca bibliografica in internet; lo spazio post-sovietico in rete; l`asia in rete; l`africa in rete; il medio oriente e il nord africa in rete; un lavoro di intelligence; petrolio e geopolitica nella regione del mar caspio; lo sviluppo sostenibile nella federazione russa; donne e lavoro in giappone; la questione della riduzione del debito dei paesi in via di sviluppo; le truth commission e le commission of inquiry internazionali in africa; l`impatto socio-economico dell`aisd nell`africa. libro riporta i contributi di: o cappelli; m. cerimele; m. guadagnino; m. herrmann; l. sorrentino.
come il corpo, anche l`anima puo` far male. non se ne vedono i lividi ma ci sono. spesso sono quel malessere dagli incerti confini che chiamiamo angoscia. braconnier dice: e` dolorosa, ma passa. basta saperla vedere, basta sapere che c`e`. attraverso la storia di giovani e adulti, uomini e donne ricorsi al suo aiuto, l`autore traccia le diverse vie che puo` imboccare l`angoscia, risalendo a ritroso fino alla fonte infantile da cui e` scaturita.
giorgio e` un chirurgo oculista di successo. vive a parigi e, dopo un matrimonio fallito, ha rinunciato a ricostruire una famiglia. con l`amico michel condivide i piaceri, sempre meno convinti, di una vita sospesa tra soddisfatta opulenza e noia. ma giorgio ha una preoccupazione: il fratello piero, ingegnere senza arte ne` parte, e` pericolosamente esposto all`influenza di un`organizzazione terroristica. quando conosce charles, il nipote adolescente dell`uomo con cui vive la sorella di michel, giorgio ha un sussulto paterno e incomincia a raccontargli le storie sulla sua infanzia. intando piero, coinvolto in un drammatico boicottaggio, deve nascondersi e chiama in causa il fratello.
lo avevamo lasciato con una domanda: riusciro` mai a tornare li`, dove solo gli innamorati vivono, tre metri sopra il cielo? e le risposte stanno per arrivare. e questo il seguito di "tre metri sopra il cielo". perche` nessuna storia finisce mai davvero. e a volte si trasforma in cio` che non avresti mai potuto immaginare. step e` partito e sta per tornare. sta per scoprire che niente e` mai uguale a come lo avevi lasciato. o meglio, a come ricordavi che fosse. cosi` tutto cambia e rivela la sua vera faccia. step imparera` che non sempre, in amore, sappiamo cio` che vogliamo davvero. anche quando ci sembra d`essere sicuri.
le "rime" costituiscono la raccolta delle liriche che il grande poeta fiorentino compose via via dalla giovinezza agli anni maturi dell`esilio, fino a quando tutta la sua attivita` creatrice si raccolse e si compi` nella stesura della divina commedia. la prima edizione delle "rime" di dante nel testo critico e col commento di gianfranco contini fu pubblicata nel 1939; riveduta e ampliata nel `46, rappresenta ancora oggi un saggio fondamentale nel campo degli studi danteschi.
i personaggi della gilda, emblemi della "gioventu` bruciata" che abitava le periferie milanesi nel dopoguerra, vivono di sogni acerbi quanto ardenti, di amori consumati, di speranze deluse e illusioni bruciate. solo le luci del varieta` riescono, per un attimo, a lenire il grigiore di una periferia che offre ben poco ai fremiti delle varie gilde, dei carletto protagonisti di queste storie testoriane. racconti pervasi di notevole fisicita` e sensualita`, talora di ironia, che si incidono come simboli, quadri esistenziali con impianti da fotoromanzo ambientati tra societa` ciclistiche, palestre di boxe, immensi caseggiati; ma anche il mondo dorato della rivista e della commedia musicale di cui testori fu sempre un grande ammiratore.
"alla fine gli anni macinano coincidenze. siamo a quarantanni dall`addio di luciano bianciardi al mondo. a quasi venti dalla prima edizione di questo libro che gli tolse la polvere della dimenticanza, restitui` un posto ai suoi romanzi e luce al suo viaggio solitario, scoperto da migliaia di nuovi lettori, incantati dalla sua ironia, dalla sua rabbia, ma anche dalla sua eccentrica preveggenza. con questa nuova edizione, luciano torna a casa, piu` o meno dove tutto comincio`, casa editrice feltrinelli appena nata, anno 1954, lui redattore fresco di maremme e minatori, sceso da uno dei tanti treni che in quei mesi, in quegli anni, stavano portando le braccia e le teste che avrebbero fabbricato a milano il miracolo economico. era il tempo giovane del dopoguerra. il futuro declinato per una volta al presente. nascevano non solo i palazzi e le fabbriche dalle macerie. ma anche le case editrici, i giornali, le agenzie di pubblicita` e naturalmente la televisione, che in una decina di anni avrebbero svezzato l`italiano medio dandogli uno specchio, una lingua, quattro ruote, una cucina americana, e qualche volta persino una rotonda sul mare. tutti (o quasi tutti) ne cantavano le lodi, tranne lui. il provinciale, il guastafeste che di tante addizioni conteggiava quel che andava perduto, a cominciare dai sogni per una italia diversa, un po` piu` giusta, non arresa alla religione del conformismo, del guadagno, dell`arrivismo, del piccolo e del grande potere."
ai piu` giovani il nome feltrinelli evoca anzitutto una catena di librerie e poi la casa editrice che pubblica libri di successo, soprattutto di narrativa. per le generazioni meno giovani il nome e` associato ad alcuni grandi casi editoriali, come "il gattopardo" o "il dottor zivago", nonche` a un drammatico evento storico, la morte del fondatore della casa editrice, giangiacomo feltrinelli, nel 1972. questo libro non si occupa di quella feltrinelli e accenna appena a giangiacomo. si arresta infatti alla seconda guerra mondiale, quando la famiglia feltrinelli era considerata una delle piu` importanti del capitalismo italiano, a fianco degli agnelli, pirelli, volpi, orlando, breda, falck, cantoni, donegani: grandi famiglie che avevano legato il proprio nome alla nascita di una nuova italia, che avevano saputo trasformare, in poco piu` di un paio di generazioni, un paese fondamentalmente agricolo in una moderna nazione industriale. quando molti dei nomi piu` altisonanti del nascente capitalismo industriale italiano muovevano i primi passi sulla scena economica del paese, i feltrinelli avevano gia` alle spalle quaranta o cinquant`anni di storia, costellati di successi e iniziative in diversi settori economici. frutto di una ricerca condotta in vari paesi europei e in una trentina di archivi, primo fra tutti quello della famiglia, questo libro illustra la storia di tre generazioni di feltrinelli e delle attivita` economiche che hanno consentito loro di raggiungere le vette del capitalismo italiano ed europeo.
la prima indagine storica del lato piu` oscuro del ventennio: la delazione anonima, odioso strumento nelle mani di mussolini per controllare la vita degli italiani. e il 1923 quando l`ex socialista benito mussolini, alla guida da pochi mesi del governo di coalizione, pone con una breve nota il primo mattone di un autentico mostro politico-burocratico che, con i suoi tentacoli intinti nel veleno di intercettazioni, delazioni e soffiate, stritolera` la vita pubblica italiana fino alla fine del regime fascista: "caro finzi, dispongo che le intercettazioni telefoniche siano d`ora innanzi recapitate solamente a me. una copia sola, quindi, che tu riceverai e mi trasmetterai". mimmo franzinelli, grazie a una ricerca accuratissima, non paga di uno scrupoloso scandaglio degli archivi ma ricca anche di testimonianze di prima mano (spesso terribili), ci mostra con chiarezza come sia stato possibile tenere sotto il tallone d`acciaio del terrore un intero paese, trasmettendo l`insicurezza profonda che e` il primo ingrediente dell`obbedienza cieca. quando nemmeno fra i muri della sua casa si sente al sicuro, quando i partigiani vengono scovati nei nascondigli piu` impensabili, quando le famiglie ebraiche vengono tradite dai vicini e dagli amici, il popolo e` pronto, pur di non correre alcun rischio, a pagare il terribile prezzo di abdicare alla propria liberta`.
otto racconti brevi, intensi, che esprimono con grande forza e coraggio un desiderio di liberta` e riscatto. da "la pancia", sulla maternita` illecita, ad "angeli", dove il sarcasmo pungente di salwa al-neimi mette alla berlina la rispettabilita` presunta del matrimonio. o, uno per tutti, "pisolino", inno alla liberta` di decidere di vivere la propria vita sessuale in maniera libera e senza inibizioni. nel raccontare di un uomo e una donna che si incontrano a un convegno sul ruolo della donna nei paesi arabi, salwa al-neimi e` abilissima, sottile e ironica nell`accostare la sensualita` dell`approccio dei due alle voci dei massimi esperti che si affannano a dimostrare come la donna araba non possa avere un ruolo di responsabilita` nella societa` perche` non e` in grado di gestirlo. otto racconti dove salwa al-neimi critica e sbeffeggia le impalcature che circondano le strutture sociali e le oscurano con una facciata di falsita` e buonismo. otto storie pervase di una femminilita` piacevolissima, di una bellezza primitiva e irriverente. con una scrittura poetica velata da una sottile e malinconica ironia, salwa al-neimi racconta l`illecito: nell`amore, nel matrimonio, nella famiglia, nella vita delle donne arabe. lo sguardo lucido e illuminato di una donna che vive senza inibizioni, ne` proibizioni, la sua sessualita`, la sua femminilita`, la sua vita, scegliendo e prendendo cio` che vuole per se stessa.
etienne lantier, figlio di gervaise macquart, trova impiego nelle miniere del nord della francia, all`epoca della prima rivoluzione industriale. sconvolto dalle durissime condizioni di vita dei minatori, dagli infiniti turni di lavoro, dalle paghe magre, etienne organizza i suoi compagni di lavoro in uno sciopero lungo alcuni mesi. accanto a lui si muove anche suvarin, un macchinista russo fattosi operaio per amore del popolo. il contrasto sulle modalita` di azione politica che dividono i due ben rappresenta le due diverse polarita` presenti all`interno del movimento operaio nell`ottocento: da una parte quindi etienne vicino al socialismo e all`internazionale appena fondata da marx, dall`altra suvarin piu` prossimo al nichilismo anarchico e in particolare al pensiero di bakunin. alla fine, durante la repressione cruenta di un`altra sommossa operaia, etienne finira` intrappolato in una galleria, dove morira` in una drammatica scena l`amata catherine. l`eccidio di lavoratori con cui lo sciopero si chiude e` in realta` il primo seme di quella primavera di giustizia ed eguaglianza evocata dal titolo. nel calendario della francia rivoluzionaria, difatti, germinale e` il mese che segna il ritorno della primavera, della rinascita della natura. pubblicato nel 1885, "germinale" e` uno dei romanzi piu` celebri di zola, se non di tutta la letteratura francese dell`ottocento; un accurato affresco storico ma soprattutto un esempio indimenticabile della potenza narrativa dello scrittore.
vi siete chiesti anche voi perche` i numeri sono disposti in quella sequenza nella ruota della roulette? giocate al lotto ogni settimana inseguendo i numeri ritardatari... e ancora, avreste mai pensato che la matematica possa svelare quanto e` forte il caffe`, o che esista una formula per determinare se il nostro guardaroba e` davvero fornito? nel suo fare matematica, giovanni filocamo sembra accogliere lo spirito delle lezioni americane di italo calvino: il suo racconto della matematica ha i pregi semplici della leggerezza, della rapidita` nel passare agile e disinvolto da una divagazione all`altra, ma sempre pronto a ritrovare il filo, dell`esattezza (numerica, certo, ma anche nel rendere nitide le sfumature del pensiero), della visibilita` - la capacita` di pensare per immagini e veder scaturire, a occhi chiusi, numeri dalle forme - e, infine, della molteplicita`: ogni oggetto e` visto dal matematico curioso come il centro di una rete di relazioni da seguire, fino ad abbracciare l`intero universo. alla fine filocamo trascina il lettore in una cavalcata sfrenata e divertente nella matematica di tutti i giorni, con un acuto spirito di osservazione e la capacita` di rintracciare strutture, ordine e metodo nella vita quotidiana.
"Io sono colei che mi si crede", dice un personaggio di Pirandello, maestro nell'indagare i pallidi contorni di una verità destinata fatalmente a sfuggirci. "L'Impostore" di Bart Layton racconta come in un thriller la lucida follia di un genio del male, oppure il dramma dell'ingenua debolezza di un uomo che in mille diverse identità cerca un pezzo della propria? L'abilità di una troupe cinematografica che gioca magistralmente con l'inconscio del pubblico di mezzo mondo oppure la tragedia di una famiglia che in nome della speranza nega la più glaciale delle evidenze? O tutto questo insieme?
ogni volta che posso chiedo a mio padre di parlarmi di lodz, della sua famiglia, di auschwitz. nel farlo sollevo automaticamente la manica della sua camicia, mettendo a nudo il numero tatuato sul suo braccio. mentre mi parla continuo a fissare quel numero che diventa uno schermo capace di trasformare istantaneamente le sue parole in immagini. le poche cose che mi racconta, della sua infanzia felice, dell`abbrutimento nel ghetto che aveva prosciugato persino le lacrime che sarebbe stato giusto versare per la morte del padre, dell`ultimo sguardo rivoltogli dalla madre, degli incubi che popolavano le notti ad auschwitz, me le dice sorridendo. per i pochi che sono riusciti ad uscirne vivi, e sicuramente per mio padre, dopo auschwitz e` iniziata un`altra esistenza che in nessun caso e` riuscita a costruire un ponte sospeso che li collegasse alla vita precedente. sono io che debbo costruire quel ponte, perche` la sua esistenza, subita e vissuta con coraggio, e le contraddizioni, le incertezze, le angosce, le sue debolezze acquistino il senso e la dignita` che meritano.
Come è accaduto che un uomo, un cattolico-nazionalista della classe media, potesse diventare l'ideatore ed esecutore delle strategie che portarono allo sterminio di milioni di ebrei, comunisti e rumeni? Da dove nasce questa ideologia? Come vedeva se stesso, e come era visto in privato, dalla moglie Margarete, dalla figlia Gudrun e dalla amante Hedwig? Come è stato possibile che l'uomo che tanto elogiava le cosiddette virtù tedesche, come l'ordine, la decenza e la bontà, quando scriveva a casa, nel bel mezzo della guerra e dell'Olocausto, affermasse: "Malgrado tutto il lavoro, sto bene e dormo bene"? Come può un uomo diventare un eroe ai propri occhi ed essere uno sterminatore di massa agli occhi del mondo? Attraverso centinaia di lettere private, documenti, diari e fotografie, il film tratteggia una biografia da un punto di vista inedito e svela i pensieri nascosti, gli ideali, i piani, i segreti del comandante delle SS, l'architetto della Soluzione Finale: Heinrich Himmler.
settimo pannello del ciclo dei rougon-macquart, iniziato nel 1871 con "la fortuna dei rougon" e che si concludera` venti anni piu` tardi con il "dottor pascal", "lo scannatoio" (1877) e` il primo "romanzo sul popolo che non menta, e che abbia lo stesso odore del popolo". quando inizia a uscire sulle pagine del "bien publique", nell`aprile del 1876, il romanzo viene immediatamente accusato di oscenita`. il successo e` enorme, senza precedenti: trentotto ristampe nel 1877, altre dodici l`anno seguente. inizia l`era dei bestseller. per ste`phane mallarme`, il libro non e` solo lo specchio di un`epoca di ricerca e rinnovamento, in cui l`arte si ritrova incapace di rappresentare e assecondare le convenzioni e le ipocrisie della gente perbene, ma e` anche "un eccezionale esperimento letterario", in cui la "verita` diviene la forma popolare della bellezza".
la virgola e il punto fermo hanno fagocitato il punto e virgola e i due punti. i catastrofisti dicono che rimarremo solo con il punto (o `soli con il punto`): piu` che una scrittura telegrafica e` un ritorno al telegrafo. eppure, con una sola virgola ben messa si puo` illuminare una pagina. allora, cosa si puo` e cosa non si puo` fare con questi segnetti meravigliosi? e soprattutto: come li hanno usati gli altri, quelli bravi e molto piu` autorevoli di noi? questo libro tenta di fare chiarezza. con semplicita` e metodo, e la guida di mirabili scrittori, racconta gli usi corretti ed errati di virgola e punto e virgola, a partire da casi reali tratti da romanzi, saggi, articoli. incontreremo autori che usano la punteggiatura in modo automatico e naturale, come se fosse il respiro del testo; altri che la usano come un`arma, come manifesto estetico ed esistenziale. affronterete le incertezze della vostra punteggiatura, ad una ad una, anche quelle che non sapevate di avere. sfideremo gli `atroci dubbi`, eviteremo le trappole, disinnescheremo le mine - con leggerezza e senza paura di sbagliare, perche` la creativita` ci permette di allargare i confini delle norme. provate a tirare l`elastico: che i vostri segni-lucciola diventino fari per illuminare le vostre idee. pronti a rifare la punta alla punteggiatura?
1 EDIZIONE 1952
"via dalla pazza folla" narra le appassionanti vicende di gabriel oak, un giovane la cui vita viene sconvolta dall`inatteso arrivo dell`affascinante bathsheba, bellezza orgogliosa e nullatenente di cui s`innamora. quando le chiede di sposarlo lei lo rifiuta, ma i loro destini tornano a incrociarsi: mentre lei eredita una fattoria dallo zio, lui perde tutti i suoi averi in una notte di tempesta. si ritrova cosi costretto a lavorare per bathsheba e a contendersi le sue attenzioni con altri due uomini. se un romanzo puo` essere completamente intriso d`amore, ebbene questo lo e`. un amore per tutto, e non solo per le cose vive: per le melodie polifoniche del vento e per il linguaggio delle stelle, per le piante e per i colori, per il tempo che passa da un sorriso a una minaccia, per la fragilita` della vita o per l`incanto di un gioco di luci. e, soprattutto, per la misteriosa algebra dei sentimenti umani. in questo scenario in cui tutto ha un`anima, o sembra proprio averla, si muovono i personaggi di un ambiente rurale, quello tanto amato da hardy; e ci accorgiamo che proprio in quell`ambiente e` forse possibile scoprire meglio il vero funzionamento, quello piu` riposto, della condizione umana. perche` e` nella natura, dentro la natura e, appunto, via dalla pazza folla, che l`essere umano riesce a mettere a nudo la sua vera anima. i personaggi possono essere contadini o mercanti, ricchi agricoltori o servette, ubriaconi o bigotti, donnine impaurite o tipacci arroganti, amanti folli o fedeli innamorati, ma fra tutti emerge maestosa l`eroina del romanzo: donna sensibile, bella, intelligente, ma pur sempre donna, con tutte le contraddizioni della sua gelosia e dei suoi pudori, della vanita` e dei capricci, degli scrupoli, della passione, e quindi infine del suo amore: e` una donna di cui non si puo` fare a meno di innamorarsi candidamente, per non dimenticarla mai piu`.
il 22 febbraio 2020, pochi giorni dopo l`esplosione del covid-19 in italia, walter ricciardi viene chiamato dal ministro roberto speranza a fargli da consulente nella drammatica lotta alla pandemia. inizia cosi` l`avventura professionale e umana raccontata in questo libro che incrocia l`esperienza piu` drammatica nella storia di questo paese dopo la guerra. ricciardi e` stato chiamato a condividere decisioni difficilissime e spesso contestate, dalle modalita` del lockdown nei diversi settori ai conflitti con le regioni e alla chiusura delle frontiere. attraverso di lui seguiamo le riunioni concitate tra i responsabili della salute dei diversi paesi europei e le polemiche tra clinici, virologi ed epidemiologi, il ruolo delle istituzioni, la difficolta` a veicolare attraverso i media informazioni chiare. in ultimo, la decisiva e molto complessa partita delle vaccinazioni, la cui riuscita e` vitale. ma questo libro non e` solo il racconto di cio` che ci e` accaduto. e anche la presa d`atto che solo una buona sanita` pubblica puo` salvarci da una nuova pandemia. questo dovra` essere l`impegno di tutti per il futuro.
nel 1982, michel foucault dedica il suo corso al colle`ge de france alla "cura di se`". in senso stretto per foucault si tratta di passare in rassegna le grandi scuole filosofiche dell`antichita`, mettendo in luce l`importanza che il pensiero greco prima, e latino poi, assegnavano al principio di "avere cura di se stessi", di occuparsi attivamente della propria crescita spirituale e di "allenarsi" ad affrontare gli eventi futuri senza lasciarsi intimorire e senza lasciarsi trascinare dalle emozioni che tali eventi avrebbero potuto suscitare. ma l`intento di foucault non e` circoscritto alla ricostruzione storico filosofica: cio` che gli preme mettere in luce e` la precarieta` dei modi attraverso cui avviene, all`opposto, la formazione dell`uomo moderno.
nel 1950 avvenne il fatto che ispiro` a mishima questo "padiglione d`oro", che e` del 1958: un giovane accolito buddista, deforme e balbuziente, da` fuoco a uno dei maggiori monumenti dell`arte giapponese, il padiglione di un celebre santuario di kyoto, il kinkakuji, il quattrocentesco tempio zen. la storia di questo clamoroso gesto e` raccontata da mishima con aderenza alla cronaca, ma in modo da assegnare un senso simbolico ossia problematico all`azione del piromane. la chiave dell`ossessione di mizoguchi, mishima la ricerca in quell`attesa quasi magica della grande distruzione che rappresenta il tema profondo di tutta la prima parte del libro fino al giorno della sconfitta bellica del giappone. la calata agli inferi si svolge sul tema di straordinarie, attonite rievocazioni di memorie dell`infanzia. il tema della bellezza suprema del padiglione affonda le sue radici in un`ossessione infantile esorcizzata dallo storpio mizoguchi con un atto che trova giustificazione anche nella dottrina buddista della morte al mondo e della cancellazione del bello in quanto pura apparenza.
nell`estate del 1968, l`anno dopo l`uscita di "sgt pepper`s lonely hearts club band" e durante la registrazione del "white album", i beatles erano all`apice della loro fama internazionale. l`eta` dell`innocenza era ormai alle spalle. il malcontento a livello politico si andava diffondendo e i fab four erano diventati le icone di una generazione inquieta. nel luglio di quell`anno invitarono don mccullin a passare una giornata insieme per fare un nuovo servizio fotografico. mccullin era un fotografo di guerra, famoso per i suoi reportage nelle zone calde del pianeta, ed era appena tornato dal vietnam. lui stesso fu sorpreso da quella richiesta. li incontro` domenica 28 luglio negli studi del "sunday times" e scatto` foto a colori per una copertina di "life". piu` tardi, quel giorno, che verra` poi ricordato nella storia dei beatles come il "mad day out", mccullin consumo` circa quindici rullini vagabondando con loro nella capitale inglese, fra old street e limehouse, per approdare a casa di paul a st john`s wood. l`esistenza di queste foto era nota, ma fino a ora molte erano rimaste inedite e vengono pubblicate per la prima volta in questo libro. per la generazione che ha attraversato quegli anni, questi scatti sono la memoria struggente di una gioventu` perduta, per i piu` giovani raccontano una giornata che e` un pezzetto di storia. l`immagine piu` sconvolgente e` una foto, pensata da john lennon, in cui e` proprio lui a fingersi morto. (presentazione di paul mccartney)
