
Esordio come solista del leader dei Del Amitri. Tra rock e pop, un disco ben costruito e piacevole.

Psychedelic Jam Band che arriva dal Tennessee. Un cocktail di rock, improvvisazione, southern rock, funk e psychedelia come se gli Allman Brothers ed i Pink Floyd unissero le proprie forze ai moe ed alla Derek Trucks Band.

Dopo il successo del primo volume, edito lo scorso anno, con cui la band di Rhett Miller si è riconquistata un posto nel mercato, come le spettava. Ecco il secondo volume. Non si tratta di un disco a tema nè, in realtà, del seguito del primo volume.Solo che, come il precedente, è inciso dal vivo in studio. La band texana mette in mostra un campionario solido di rock e radici, con influenze folk rock e psichedeliche e Miller dà una ulteriore prova di essere un ottimo autore. File under: real guitar rock.

Stephen Kellogg, originario della scena di Boston, è un rocker, singer songwriter emergente. Ha già alcuni dischi al suo attivo, con un forte amore per Tom Petty & The Heartbreakers, ma sa anche fare musica sua, con radici molto ben definite. Questo nuovo album è stato inciso in quattro posti diversi, in America, e ci dà un saggio delle possibilità di Kellogg. Infatti Stephen ha registrato ad Atlanta (con la produzione di Travis McNabb dei Better Than Ezra), quindi a Boulder (con la produzione di Gregory Alan Isakov), ed anche a Woodstock e Washigton, DC

Album del 2005 del chitarrista che sostituì Robbie Robertson nell'ultimo periodo di The Band.