

Dopo due dischi cult come Photographs e The Lights From Chemical Plant, Robert Ellis mischia ancora meglio le carte e scende verso un suono più roots oriented, ma con anche canzoni rock, soul e persino bluegrass. Un disco dedicato alla musica delle radici, a trecento sessanta gradi, con riferimenti al suono di Dave Cobb, ma anche alla grande tradizione cantautorale a stelle e strisce. Robert Ellis è un disco vero, ben costruito, ottimamente suonato, con una serie di canzoni che faranno la gioia di chi ama questo suono.

Li abbiamo scoperti qualche anno fa con Empty Pockets, poi è arrivato l'ottimo Almost Home a farci capire che questa roots band di New York, che ha le radici nel suono di New Riders e Flying Burrito Brothers, ma che si ispira agli Stones di Exile on Main Street ed a Gram Parsons, ha personalità e, fatto più importante, mette sul piatto belle canzoni. Come dimostra questo album This is The Year, il loro disco più popolare, stando alle recensioni Usa, con canzoni dello spessore di Carolina Heart, This is The Year, Fallin', I Let You Down, Easy Road.

David Eugene Edwards, già leader dei 16 Horsepower, ha inciso almeno otto dischi a capo dei Woven Hand, la sua seconda creatura. E non ha voglia di mollare, anzi. La band, che mischia rock, radici, folk, sonorità esotiche, è un collage di idee e suoni, in cui Edwards va a nozze.

Settimo album del duo statunitense formato da Robin Dean Salmon e dalla moglie Afton Seekins Salmon che mescola rock e soul con abbondanti dosi di classico country&western.