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Nuovo album per il noto pianista.

"la felicita` bianca" raccoglie le prose giovanili scritte da rilke nel suo periodo praghese, prima della partenza per monaco nel 1896: storie grottesche, tragiche, mistiche in cui la sensibilita` religiosa e l`inquietudine psicologica di rilke dipanano straordinari spunti narrativi. sfondo ricorrente: praga, la citta` amata e rinnegata, baluardo dell`ultima civilta` asburgica, ma percorsa anche da fremiti irredentistici.

e la storia di un incontro, questo libro intimo e provocatorio: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realta` e una donna intelligente e volitiva a cui la parola e` stata negata. non potrebbero essere piu` diverse, dacia maraini e chiara di assisi, la santa che nella grande storia scritta dagli uomini ha sempre vissuto all`ombra di francesco. eppure sono indissolubilmente legate dal bisogno di esprimere sempre la propria voce. chiara ha dodici anni appena quando vede "il matto" di assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla citta`. e bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata: seguira` lo scandaloso trentenne dalle orecchie a sventola e si ritirera` dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un`esistenza quasi carceraria, la poverta` e la liberta` di non possedere. sta tutta qui la disobbedienza di chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un`epoca declinata al maschile. perche`, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. in questo racconto, che a volte si fa scontro appassionato, segnato da sogni e continue domande, dacia maraini traccia per noi il ritratto vivido di una chiara che prima e` donna, poi santa dal corpo tormentato ma felice: una creatura che ha saputo dare vita a un linguaggio rivoluzionario e superare le regole del suo tempo...

1901. la peste dilaga sull`isola di mingher e l`uomo chiamato a fermarla viene ucciso in circostanze misteriose. nel destino di quella piccola isola e dei suoi abitanti orhan pamuk ha ricreato un mondo, parlando al nostro presente con una forza e un`intensita` che sono quelle della grande letteratura. nell`aprile del 1901 un piroscafo si avvicina silenzioso all`isola di mingher, . dall`imbarcazione scendono due persone: il dottor bonkowski - il maggior specialista di malattie infettive dell`impero ottomano - e il suo assistente. bonkowski e` li` per conto del sultano: deve indagare su un nemico invisibile ma mortale, che rischia di mettere in ginocchio un impero gia` da molti definito il e innescare cosi` una reazione a catena nei delicatissimi equilibri continentali. sull`isola di mingher, si dice, c`e` la peste. il morbo viene rapidamente confermato, ma imporre le corrette misure sanitarie rappresenta la vera sfida, soprattutto quando le esigenze della scienza e della medicina piu` nuova si scontrano con le credenze religiose. in quest`isola multiculturale dove musulmani e cristiani ortodossi cercano di convivere pacificamente, la malattia funge da acceleratore delle tensioni sociali e non solo: poco dopo aver parlato con il governatore e chiesto che venga imposta la quarantena, il corpo del dottor bonkowski viene trovato senza vita in un vicolo. in un drammatico crescendo la peste dilaga, spingendo le autorita` a rafforzare le misure di contenimento: queste pero` aumentano le frizioni tra le varie identita` dell`isola (e dell`impero), tra chi le asseconda e chi nega l`esistenza stessa della malattia, o l`efficacia della quarantena, gettando la comunita` nelle tenebre di una notte non soltanto sanitaria. "le notti della peste" e` un`opera-mondo grandiosa, universale, attraversata da echi di tolstoj, di manzoni, del conrad di nostromo, di camus. romanzo storico e allegorico (tra le righe si legge la deriva

il volume raccoglie insieme due opere tra le piu` note del grande scienziato: l`eccezionale scoperta che apriva alla scienza nuovi orizzonti di ricerca e sperimentazione verso rivoluzionarie creazioni e i dubbi, gli interrogativi, i pensieri dell`uomo che ha dato nuove leggi fisiche all`universo, non solo sul modo di concepire lo spazio e il tempo, ma sull`alternativa tra progresso e autodistruzione che oggi si pone ai popoli della terra. due opere per conoscere einstein: lo scienziato che ha rivoluzionato la nostra idea del tempo e dello spazio, l`uomo dal grande impegno civile, preoccupato per le sorti dell`umanita`.

per dodici lunghi anni, la spaventosa fortezza di azkaban ha racchiuso un famigerato prigioniero chiamato sirius black. accusato di aver ucciso tredici persone con un`unica maledizione, si diceva che fosse anche un fedele seguace di voldemort, il signore oscuro. ora e` evaso, lasciandosi dietro solo due indizi su dove potrebbe essere diretto: la sconfitta di colui-che-non-deve-essere-nominato a opera di harry potter ha segnato anche la sua disfatta, e le guardie di azkaban lo hanno sentito mormorare nel sonno: harry potter non e` al sicuro, e forse questa volta nemmeno la scuola magica, nemmeno gli amici piu` cari possono aiutarlo, non quando tra loro si nasconde un traditore... con splendide illustrazioni a colori e ingegnosi elementi interattivi progettati dal pluripremiato studio minalima, questa edizione del terzo libro della saga di harry potter stupira` e incantera` i lettori di tutte le eta`. eta` di lettura: da 10 anni.

nel mondo verde di edrevia gli alberi parlano e camminano, a volte battibeccano, si amano, scrivono libri e li custodiscono in biblioteche splendenti, organizzano feste che durano settimane, si commuovono di fronte ai tramonti. ma quando la loro casa e` in pericolo, minacciata dalla crisi climatica, gli alberi possono anche decidere di partire e andare lontano, alla ricerca di risposte e soluzioni, di nuove alleanze e diversi orizzonti. e poi, dopo tanto viaggiare, scelgono di riferire ai compagni tutto cio` che hanno visto attraverso il piu` antico e prezioso dei metodi: il racconto. dalla penna sapiente e giocosa di stefano mancuso, una nuova avventura ecologica che riguarda il destino del nostro pianeta. e quindi di tutti noi. gli abitanti di edrevia sono divisi in clan, e ognuno di loro abita in una zona ben precisa: le alture dei gurra, la pianura dei dorsoduro, la valle dei cronaca, le colline dei guizza e dei terranegra. e` una societa` in pace, quella degli alberi, con le sue assemblee moderate e intelligenti, i suoi tempi millenari, i suoi rituali e i suoi continui scambi d`informazioni attraverso le radici. da qualche tempo, pero`, gli equilibri dei clan sono minacciati dalla crisi climatica: laurin, lisetta e pino, i nostri amatissimi eroi, questa volta dovranno uscire da edrevia e avventurarsi nel mondo di fuori, alla ricerca di una nuova casa per la tribu` degli alberi. un viaggio avventuroso e spericolato, pieno di incontri e di imprevisti. sara` l`occasione per scoprire nuove societa` e nuovi modelli di vita, per attraversare deserti e scalare montagne, per mangiare dolcetti deliziosi e farsi nuovi amici che parlano dialetti incomprensibili. in una parola, per abbracciare il diverso. perche` se c`e` una cosa che gli alberi sanno fare - e che provano a insegnarci - e` adattarsi. con il suo secondo romanzo, stefano mancuso torna ad aprirci le porte del suo mondo verde, allargandone ancora i confini: alla divertentissima comunita` della macchia e a quell

uscito a puntate sulla rivista "russkij vestnik" ("il messaggero russo") tra il gennaio 1871 e il dicembre 1872, "i demoni" nasce come immediata reazione a un fatto di cronaca, il cosiddetto "caso necaev". il 21 novembre 1869, a mosca, i membri di una cellula terroristica della narodnaja rasprava (giustizia sommaria del popolo), guidati da sergej necaev, avevano assassinato il loro compagno ivan ivanov, colpevole di insubordinazione e sospettato (a torto) di tradimento. fedor dostoevskij, in esilio volontario a dresda, apprende la notizia dai giornali russi e subito decide di accantonare i progetti letterari piu o meno grandiosi che gli affollano la mente, per scrivere un romanzo-pamphlet ispirato proprio a quella vicenda sanguinosa. intende mettervi in caricatura la nuova generazione dei nichilisti, fanatici e brutali, ma anche denunciare il loro legame con gli irresponsabili "padri", i "liberali idealisti", gli occidentalisti e i socialisti degli anni quaranta per cui lui stesso aveva simpatizzato, prima dell?arresto e dei lavori forzati. "sto scrivendo una cosa tendenziosa", scrive all?amico a. majkov il 25 marzo 1870, "ho voglia di essere sferzante. i nichilisti e gli occidentalisti strilleranno che sono un retrogrado! e vadano al diavolo, diro la mia, fino all?ultima parola". ma la composizione dell?opera e tormentosa e procede tra difficolta con l?editore e ripensamenti. dostoevskij inventa un narratore (il "cronista") che partecipa marginalmente all?azione, la trasporta in una sonnolenta citta di provincia, inserisce un complesso intrigo amoroso e una folla di nuovi personaggi, alcuni buffoneschi, altri luminosi, per ciascuno dei quali elabora un linguaggio, uno stile particolare. cosi col tempo il libello satirico diventa potente, profetico romanzo di idee, nera tragedia. e soprattutto grandiosa riflessione sul problema che sempre tormenta l?autore, quello della ricerca di dio e del male. nei demoni-nichilisti che seminano caos e violenza, il male assume tan

molte voci corrono attorno alla tavola rotonda del castello di camelot, che un antico manoscritto passato di mano in mano riferisce e illustra districandosi tra mito e storia, leggende, fatti, poesia e ideali. eppure a quel tempo e in quel paese era vietato mettere nero su bianco, e la parola scritta veniva guardata con sospetto. parliamo dell`antica britannia, appena abbandonata dalle legioni di roma e non ancora conquistata dal cristianesimo dove i druidi conservavano il sapere nella mente, vere biblioteche viventi. in quelle contrade, vissero ragazzi che sognavano un mondo nuovo e infransero il divieto, scrivendo le proprie storie e passandosele di mano in mano: erano merlino, morgana, avalon, artu`, ginevra, lancillotto del lago e galahad. eta` di lettura: da 6 anni.

si discute sempre piu del ritorno della lotta di classe. ma siamo davvero sicuri che fosse scomparsa? la lotta di classe non e soltanto il conflitto tra classi proprietarie e lavoro dipendente. e anche "sfruttamento di una nazione da parte di un?altra", come denunciava marx, e l?oppressione "del sesso femminile da parte di quello maschile", come scriveva engels. siamo dunque in presenza di tre diverse forme di lotta di classe, chiamate a modificare radicalmente la divisione del lavoro e i rapporti di sfruttamento e di oppressione che sussistono a livello internazionale, in un singolo paese e nell?ambito della famiglia. a fronte dei colossali sconvolgimenti che hanno contrassegnato il passaggio dal xx al xxi secolo, la teoria della lotta di classe si rivela oggi piu vitale che mai, a condizione che non diventi facile populismo che tutto riduce allo scontro tra ?umili? e ?potenti?, ignorando proprio la molteplicita delle forme del conflitto sociale. una originale rilettura della teoria di marx ed engels e della storia mondiale che prende le mosse dal "manifesto del partito comunista".

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