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venezia, fine del cinquecento: una citta` tentacolare e spietata in cui anche i muri hanno gli occhi, il doge usa il pugno di ferro e il sant`uffizio sospetta di tutti e non ci pensa due volte a mandare a chiamare un poveraccio e a dargli due tratti di corda. la serenissima osserva, ascolta e condanna. anche ingiustamente. ed e` proprio per sfuggire a un`accusa infondata che michele, giovane muratore, e` costretto a imbarcarsi su una galera lasciando tutto e senza nemmeno il tempo per salutare la sua bella moglie bianca, appena diciassettenne. bandito da venezia, rematore su una nave che vaga per il mediterraneo carica di zecchini e di spezie e senza speranza di ritornare a breve, michele vivra` straordinarie avventure tra le onde, sulle isole e nei porti del mare nostrum, fino ad approdare nelle terre del sultano. per sopravvivere, con il pensiero sempre rivolto a bianca, da ragazzo ignaro e inesperto dovra` farsi uomo astuto, coraggioso e forte. nel frattempo, bianca rimane completamente sola in citta`, tra i palazzi dei signori e il ghetto. il suo temperamento tenace e orgoglioso dovra` scontrarsi con prove se possibile piu` dure di quelle toccate a michele, e incontri non meno terribili e importanti l`attendono nel dedalo di vicoli e calli, tra i profumi intensi delle botteghe di speziali, quello del pane cotto nel forno di quartiere, il torso dell`acqua gelida in cui lavare i panni e i pagliericci pidocchiosi che sono il solo giaciglio per la povera gente.

in parte saggio, in parte romanzo, in parte guida, in parte diario o ancora autobiografia, "morte nel pomeriggio" contiene tra l`altro fondamentali riflessioni sulla letteratura e la scrittura. tutto ruota intorno all`affascinante mondo della corrida che ha da sempre stregato hemingway perche` "la corrida e` una tragedia, non e` uno sport" come sottolinea fernanda pivano. "il torero e` l`uomo che vive in stretta intimita` con la morte, e reca sul viso le tracce di questa intimita`. a hemingway interessa vedere l`uomo unito al toro in un solo corpo nell`istante che decide la morte di uno dei due rivali. il libro e` un crescendo lento e sottile; il crescendo, in fondo, che hemingway stesso denuncia come suo "metodo": non "descrivere" un`emozione ma "suscitarla" descrivendo i momenti, le tensioni, i fatti che l`uno dietro l`altro l`hanno provocata. "morte nel pomeriggio", con tutto il suo glossario, non e` un baedecker della corrida piu` di quanto moby dick sia un baedecker della caccia alla balena".

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